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Giornata Mondiale senza Tabacco 2013
In occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco 2013, si è tenuto oggi, presso l'Istituto Superiore di Sanità, il XV Convegno Nazionale 'Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale' organizzato dal Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, Istituto di Ricerche Farmacologiche di ricerche 'Mario Negri', Società Italiana di Tabaccologia.
Il Convegno ha visto la partecipazione di alcuni dei maggiori esperti nazionali sul tema del tabagismo oltre che di alcuni alti rappresentanti delle principali istituzioni nazionali, tra cui il Ministro della Salute on. Beatrice Lorenzin.
CS n° 17/2013
Sigaretta elettronica: due milioni di italiani la utilizzano e 500mila ne fa un uso regolare
Sigaretta elettronica: due milioni di italiani la utilizzano e 500mila ne fa un uso regolare
La conoscono quasi tutti (il 91,2% degli italiani) ma soltanto il 10,6 % di chi l’ha utilizzata ha effettivamente smesso di fumare sigarette tradizionali. Si tratta della sigaretta elettronica (e-cig) che da un paio d’anni rappresenta un vero e proprio fenomeno socio economico. Si tratta della prima fotografia scattata sulla sigaretta elettronica attraverso i dati dell’indagine DOXA elaborati dall’Osservatorio Fumo dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Società Italiana di Tabaccologia. I dati sul consumo, inoltre, indicano che si fumano meno sigarette: siamo passati da 16,1 sigarette fumate al giorno nel 2003 a 12,7 nel 2013. L’indagine, presentata in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco il 31 maggio, rileva che nel 2013 il 91,2% degli italiani (72,1% nel 2012)conosce la sigaretta elettronica, intende provarla il 10,1% (12,4% nel 2012) e non intende provarla il 74,2% (52,4% nel 2012).
- La nuova indagine sul fumo quest’anno è particolarmente significativa perché fotografa per la prima volta l’introduzione sul mercato di un prodotto che si pone alternativo alla sigaretta tradizionale. Si tratta - dice il Presidente dell’ISS Fabrizio Oleari - di un fenomeno di cui questi dati testimoniano la diffusione”.Utilizza la e-cig regolarmente (mediamente 9 volte al giorno) l’1,0% degli italiani equivalente a circa 500 mila persone e il 3,2% occasionalmente. ”Indipendentemente dalle motivazioni per cui vengono vendute - spiega Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio Fumo dell’ISS - oltre 500mila persone la utilizzano verosimilmente come mezzo per ridurre o smettere di fumare. La fotografia che ci offre l’indagine DOXA mette in evidenza che è necessario approfondire con metodologie scientificamente solide la reale capacità di questo strumento per aiutare i fumatori a diventare ex fumatori”. Non si rilevano differenze significative di genere tra i consumatori abituali di sigarette elettroniche. Viceversa �" continua Pacifici �" rispetto all’età l’indagine rileva che nella fascia 15-24 la prevalenza dei consumatori di sigaretta elettronica è più del doppio rispetto ai consumatori di sigarette tradizionali, il 23,6% utilizza e-cig, l’11,6% fuma le classiche -.
Tra i consumatori di e-cig soltanto il 10,6% ha smesso di fumare le sigarette tradizionali, mentre il 44,4% ha diminuito leggermente il numero, il 22,9% ha diminuito drasticamente il numero e il 22,1% non ha modificato le abitudini tabagiche. Quindi l’89,4% dei consumatori di e-cig sono ancora fumatori, ed infatti il 95,6% di essi utilizzano quelle con nicotina. Il 22,9% dei consumatori di e-cig la utilizza regolarmente da 4-6 mesi, il 40,8% da 2-3 mesi e il 36,3% da meno di un mese.
Le ricariche per le e-cig vengono acquistate solitamente dal 78% dei consumatori nei rivenditori specializzati, dal 3,8% nelle farmacie, dal 12,8% dai tabaccai e dal 5,5% attraverso altri canali che verosimilmente comprendono internet e canali illegali. L’indagine ci fornisce anche informazioni sulle credenze relative alla e-cig. Il 66,4% dei fumatori di sigarette tradizionali ritiene che la e-cig si può utilizzare anche dove non è consentito fumare, il 58% che fa meno male perché non vi è combustione di tabacco e il 46,7% la ritiene un buon mezzo per smettere di fumare.
Il Telefono Verde contro il fumo 800554088 attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16 è un servizio anonimo e gratuito dell’ISS attraverso cui i cittadini possono avere chiarimenti sulle tematiche del tabagismo. Nei primi mesi del 2013 oltre il 75% delle telefonate hanno riguardato quesiti relativi alla sigaretta elettronica. Le richieste prevalenti erano relative alla sicurezza e tossicità (è sicura?; esiste una marca più sicura?), alla efficacia come strumento per smettere di fumare (è vero che aiuta a smettere di fumare?, ho smesso di fumare da 6 mesi e dal momento che la e-cig non è tossica vorrei iniziare ad usarla. Ci sono controindicazioni?) ed alla normativa (posso usare la e-cig in ambienti chiusi, al ristorante, al lavoro?, posso vietare di usare la e-cig nel mio ristorante?)
La sintesi del Rapporto 2013 sul fumo
Il Rapporto dell’ISS indica che la prevalenza di fumatori maschi e femmine è rispettivamente del 26,2% e del 15,3%. Gli ex fumatori sono 6,7 milioni, il 13,1% della popolazione. - E’ progressiva ma lenta la diminuzione del consumo di sigarette in Italia - dice il Prof. Silvio Garattini - direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” - Se nel 2013 i fumatori hanno raggiunto quota 10, 6 milioni, rappresentando il 20,6% della popolazione sopra i 15 anni, è vero anche che il consumo medio di bionde, negli ultimi dieci anni, è calato di 3,4 sigarette al giorno, passando da 16,1 sigarette fumate al giorno nel 2003 a 12,7 nel 2013. Questo dato unito allo spostamento dei consumi verso il nuovo prodotto sigaretta elettronica è coerente con il consistente calo delle vendite di prodotti del tabacco che nel 2013 è stato dell’ 8% -. Lo studio sull’andamento della prevalenza dei fumatori negli anni, dal 1975 ad oggi, raffigura una lenta ma costante diminuzione dei fumatori maschi e femmine. Il decremento nell’ultimo anno 2012/2013 è di 0,1 punti percentuali. Il 94,1% dei fumatori sono consumatori abituali mentre solo il 5,9% sono consumatori occasionali di sigarette.
Rispetto ai canali di acquisto delle sigarette la grande maggioranza dei fumatori (88,8%) acquista presso i tabaccai, il 6,9% acquista dai distributori automatici e il 4,3% da altri canali (internet, duty free). Secondo il Rapporto la fascia d’età 25-44 rappresenta la percentuale più alta di fumatori maschi (31,9%), mentre tra le donne la prevalenza del fumo di sigarette si riscontra nella fascia d’età compresa tra 45-64 (22,5%).
L’età media in cui si inizia a fumare è di 17,7 anni, con uno scarto di circa un anno tra maschi e femmine (17,3 nei maschi e 18,3 nelle femmine). Oltre il 70% dei fumatori ha iniziato tra i 15 e i 24 anni. Particolare preoccupazione desta il dato relativo al 13,4% dei fumatori che hanno iniziato prima dei 15 anni. I “baby fumatori” prendono il vizio sotto l’influenza degli amici: si fuma perché “lo fanno tutti”. Il motivo principale, infatti, per il quale oltre il 65% dei fumatori inizia a fumare è legato alle situazioni ludiche o ricreazionale in compagnia di amici e compagni di scuola. L’abitudine tabagica è, infatti, di tipo aggregativo: il 40% degli Italiani ha oltre la metà degli amici che fumano, ma tale percentuale sale a 75,0 presso i fumatori. Ma se cominciare sembra facile non lo è altrettanto smettere: i fumatori che hanno tentato di smettere senza successo nel 92,0% dei casi lo hanno fatto senza alcun tipo di supporto. L’età media in cui si smette di fumare è di 42,5 anni , essenzialmente per la maggior consapevolezza dei danni provocati e/o per motivi di salute. Il 12,2% dei fumatori dichiara che vorrebbe smettere di fumare nei prossimi sei mesi.
Soltanto al 15% dei fumatori è stato consigliato dal proprio medico di smettere di fumare e al solo 4,2% dei fumatori è capitato che il medico gli abbia parlato dei Centri Antifumo. D’altronde i Centri Antifumo sono conosciuti solo dal 31,8% degli intervistati, percentuale in calo rispetto agli anni precedenti (nel2009 erano conosciuti dal 52,3%). Interessante inoltre notare che il 42,4% degli Italiani pratica (anche solo occasionalmente) almeno un gioco d’azzardo, ma tra i fumatori il dato dei praticanti anche occasionali sale al 54,9%.
Tipologia di consumo
Il 95,8% dei fumatori consuma prevalentemente sigarette confezionate che acquista dal tabaccaio. Il 9,6% dei fumatori (circa 1 milione di persone) utilizza, anche o esclusivamente, sigarette fatte a mano (tabacco trinciato). Questa particolare tipologia di prodotto non risente di differenze di genere ma è particolarmente gradita ai giovanissimi di entrambi i sessi (15-24 anni) che ne sono i principali consumatori. Il gradimento di questo prodotto è verosimilmente legato al prezzo inferiore rispetto al pacchetto tradizionale ma anche al ruolo che la “moda” ha nell’orientare la scelta nei giovani consumatori. Comunque, rispetto alla crisi economica circa 8 fumatori su dieci non hanno cambiato le loro abitudini di acquisto della sigaretta.
Sigarette: pubblicità e divieti
Al 14,7% degli intervistati è capitato di vedere su internet o di ricevere via e-mail della pubblicità o delle proposte di acquisto di sigarette, sigari o tabacco. Questa percentuale è aumentata rispetto al 2012. Le opinioni degli italiani sul gradimento dei divieti di fumo nei luoghi pubblici indicano che sono favorevoli all’estensione del divieto di fumo nelle stazioni il 60,6% di tutti gli intervistati, ma tale percentuale scende al 31,4% tra i fumatori . Inoltre la maggioranza di tutta la popolazione intervistata ritiene utile l’estensione del divieto di fumo alle fermate degli autobus (59,7%), negli stadi (64,1%) e nei giardini pubblici (60,1%), mentre l’estensione dei suddetti divieti riscuote l’approvazione di circa un terzo dei fumatori (fermate autobus 28,3%, stadi 35,8%, giardini pubblici 33,2%). Un consenso particolarmente elevato riscuote l’estensione del divieto di fumare nelle aree aperte degli ospedali (72,4% della popolazione generale e 52,8% dei fumatori) e nei cortili delle scuole (80,2% della popolazione generale e 66,7% dei fumatori). Nel quasi 40% delle famiglie italiane i ragazzi fumatori di età inferiore ai 25 anni non possono fumare in casa.
CNDD
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