Navigazione

  • Salta al Contenuto
  • Salta al Footer
  • Inglese
Accedi
iss-logo

Istituto Superiore di Sanità

Seguici su
  • Chi siamo
    Missione Dipartimenti Centri nazionali e Centri di riferimento Servizi tecnico-scientifici La nostra storia Organizzazione Comitato unico di garanzia Normativa Personale dell'ISS
  • Temi
    Alimentazione, nutrizione e sicurezza degli alimenti Clima, ambiente e salute Dipendenze Farmaci, vaccini e terapie avanzate Fertilità Genere e salute Governo clinico, SNLG e HTA Malattie croniche e invecchiamento in salute Malattie infettive, HIV Malattie neurologiche Malattie rare Prevenzione e promozione della salute Protezione dalle radiazioni Salute della donna, del bambino e dell’adolescente Salute globale e disuguaglianze Salute mentale Sanità pubblica veterinaria Sostanze chimiche e tutela della salute Tecnologie innovative per la salute e telemedicina Tumori
  • Attività
    Basi di dati Collaborazioni internazionali Comitato Etico Nazionale Formazione ISS-G20 Laboratorium Laboratori di riferimento Linee guida Museo Organismo Notificato Progetti Pubblicazioni Registri e sorveglianze Reti Scuola Sperimentazione clinica di Fase I
  • Servizi
    Aule Bandi e concorsi Biblioteca Patrocini Proprietà intellettuali e IPTT Tariffe dei Servizi a terzi
  • Pubblicazioni
    Pubblicazioni Annali Bollettino epidemiologico nazionale Notiziario Rapporti ISTISAN Rapporti ISS Sorveglianza Rapporti ISS COVID-19 Rapporti ISS COVID-19 in English Rapporti ISS COVID-19 en Español Monografie ISTISAN Congressi Strumenti di riferimento Beni storico-scientifici Dispense per la scuola Consensus ISS Opuscoli Video storici Pubblicazioni cessate
  • Sala stampa
    Home Page Chi siamo e Cosa facciamo Primo piano News Comunicati stampa Rassegna stampa Speciale COVID-19 Iniziative e progetti Digitale
  • Eventi
    Convegni e seminari Eventi divulgativi Webinar
  • ISSalute
  • Amministrazione trasparente
  • Bandi di gara
  • Protezione dei dati

Archivio

Pandemia, gli effetti sulla psiche (e non solo) dei gemelli italiani

Pubblicato 22/04/2021 - Modificato 22/04/2021

ISS, 22 aprile 2021

Più dell’80% delle coppie di gemelli partecipanti alla prima indagine online curata dal Registro nazionale Gemelli dell’ISS ha dichiarato di non aver avuto sintomi durante lo stato di emergenza sanitaria, solo 163 (6.3%) gemelli sono stati sottoposti a tampone naso-faringeo, 24 (0.33%) hanno ricevuto una diagnosi di Covid-19 e 50 (1.9%) sono stati in isolamento domiciliare fiduciario. Ansia, depressione e stress non sono comunque mancati. La paura più grande: contrarre e trasmettere il virus, seguita dal senso di frustrazione e, da qui, la necessità di ricorrere ad un aiuto emotivo. Le donne hanno sperimentato di più preoccupazioni e disagi. Non pochi coloro che hanno avuto problemi economici: il 13% è stato messo in cassa integrazione, il 31% ha dichiarato di essere stato in difficoltà finanziarie. Sono questi i risultati preliminari dello studio «Sintomi da Covid-19, ansia e stress durante la pandemia: uno studio longitudinale sui gemelli italiani», (link) avviato nel giugno 2020 dal Registro Nazionale Gemelli a cui hanno partecipato 2741 gemelli dei circa 30.000 iscritti al Registro. L’età media dei partecipanti è di 45 anni, con un range compreso tra 18 e 93 anni.

 

I sintomi

La più alta frequenza di sintomi è stata riscontrata nel Nord e Centro Italia. Tosse, febbre, dolori muscolari e raffreddore, i sintomi manifestati con maggiore frequenza.

Bassa (0.5-2%) la percentuale di gemelli che hanno avuto bisogno di ricorrere a servizi sanitari quali: pronto soccorso, visite specialistiche, ricoveri o consulenze psicologiche.

Gli stati d’animo

Alla domanda su quanto le misure di contenimento abbiano influito sulla propria vita, il 38% ha risposto “abbastanza”, il 28.9% “molto” e il 16% in “maniera consistente”. Quanto agli stati d’animo, la paura di contrarre e trasmettere il virus risulta essere la principale. I dati raccolti mostrano che il 59% ha avuto paura di contrarre il Covid-19 e il 61% di trasmettere il virus. La paura di contrarre il virus o la malattia è più elevata nelle persone anziane, mentre la paura di infettare gli altri è stata provata dal 50% del campione di tutte le fasce di età. In generale, metà dei gemelli ha sperimentato una sensazione di frustrazione e ha sentito la necessità di supporto emotivo durante il periodo di lockdown. Per la totalità delle condizioni investigate le donne rispetto agli uomini hanno evidenziato maggiori disagi o preoccupazioni.

La giovane età, la presenza di un familiare con sintomi, i problemi finanziari e la solitudine sono i principali determinanti degli stati ansiosi e depressivi e dei livelli di stress percepito superiori alla norma. Tutto questo ha avuto ripercussioni sui bioritmi del sonno dei gemelli: è infatti consistente la percentuale di rispondenti che ha dichiarato di aver avuto difficoltà ad addormentarsi e/o a rimanere addormentato. I partecipanti hanno anche dichiarato di sentirsi più tesi e turbati, con percentuali più elevate nelle donne rispetto agli uomini. 

Attività fisica

Durante il periodo della pandemia, e del confinamento a casa in particolare, molte persone (60% del campione intervistato) hanno svolto attività fisica. Gli uomini dichiarano di aver dedicato circa 5 ore a settimana all’attività sportiva e le donne leggermente meno, con una media di 4 ore a settimana.

Informazione e comunicazione

Circa il 19% del campione (prevalentemente giovani) ha dichiarato di non essere mai uscito di casa durante il lockdown, il 48% è invece uscito 1-2 giorni a settimana e il 10% tutti i giorni.

In molti hanno sperimentato nuove forme di comunicazione: il telefono insieme ai messaggi sono risultati i due mezzi più citati. La posta elettronica e le videoconferenze sono state ampiamente usate per comunicare con i colleghi di lavoro.

I notiziari televisivi e radiofonici, insieme ai giornali, sono stati i mezzi di informazione prediletti dai partecipanti allo studio. A garanzia di una corretta informazione, la metà del campione ha dichiarato di aver consultato siti istituzionali, quali quello del Ministero della salute, dell’Istituto Superiore di Sanità o della Protezione Civile.

Il lavoro

Il 71% del campione al momento della dichiarazione di pandemia svolgeva un’attività lavorativa (20% nel pubblico, 36% nel privato e il 14% un lavoro autonomo). L’11% circa dei rispondenti erano studenti. Il 59% dei lavoratori durante il lockdown ha lavorato da casa, mentre il 21% ha continuato a recarsi sul luogo di lavoro. Non trascurabile (13%) è la percentuale di chi è stato messo in cassa integrazione. Tra i lavoratori, il 50% ha dichiarato di svolgere un’attività che li espone a possibili rischi di contagio e il 15% ha svolto durante il lockdown una professione sanitaria.

Consistente è la proporzione di lavoratori che hanno guadagnato di meno durante il periodo di confinamento a casa. Il 31% circa ha espresso di avere problemi finanziari e il 9,6% ha dichiarato di aver chiesto aiuto a parenti, amici o altri.

Inoltre, il 13% dei gemelli ha affermato di aver usufruito delle misure che il Governo ha messo in atto a sostegno del reddito. L’82% di questi ha indicato di aver usufruito dell’indennità per i liberi professionisti.


Sala Stampa

ISS per COVID-19 News

Istituto Superiore di Sanità

I NOSTRI CONTATTI

Viale Regina Elena 299, 00161 – Roma (I)
Partita I.V.A. 03657731000
C.F. 80211730587
Telefono: 06 4990 1
Fax: 06 4938 7118
PEC: protocollo.centrale@pec.iss.it
Mail: web@iss.it

PRIVACY

Informazioni per la privacy
Contatti
Cookie policy

ATTIVITÀ

Basi di dati
Collaborazioni internazionali
Comitato Etico Nazionale
Eventi
Formazione
Laboratori di riferimento
Linee guida
Organismo Notificato
Progetti
Pubblicazioni
Registri e sorveglianze
Scuola
Sperimentazione clinica fase I

SERVIZI

Aule
Bandi e concorsi
Biblioteca
Patrocini
Tariffe dei servizi a terzi

ACCESSIBILITÀ

Dichiarazione di accessibilità


Seguici su:

Accessibilità: form di segnalazione di prima istanza per questa pagina | Note Legali | Sitemap