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Speciale CoViD-19

Long-CoViD

I sintomi

Le manifestazioni cliniche del Long-CoViD sono eterogenee e una persona con questa condizione può presentare uno o più sintomi generali e/o a carico di specifici organi e apparati.

I sintomi generali includono fatica persistente/astenia, stanchezza eccessiva, febbre, debolezza muscolare, dolori diffusi, dolori muscolari e articolari, peggioramento dello stato di salute percepito, anoressia, riduzione dell’appetito.

I sintomi specifici possono essere:

  • Respiratori: dispnea, tosse persistente e diminuzione della capacità di espansione della gabbia toracica;
  • Cardiovascolari: senso di oppressione e dolore al petto, tachicardia e palpitazioni al minimo sforzo, aritmie e variazione della pressione arteriosa;
  • Neurologici: cefalea che può insorgere come sintomo nuovo oppure come peggioramento di sintomatologia preesistente: gli attacchi possono essere più frequenti o il dolore può durare più a lungo del solito; deterioramento cognitivo, che si manifesta con difficoltà di concentrazione e attenzione, problemi di memoria, difficoltà nelle funzioni esecutive (soprattutto in chi è anziano e/o già con deficit cognitivi); neuropatie periferiche e disautonomia, ovvero il malfunzionamento del sistema nervoso autonomo o vegetativo che controlla le funzioni corporee involontarie;
  • Modifiche dell’olfatto, del gusto e dell’udito: disturbi di olfatto, quali iposmia o parosmia, disfunzioni della deglutizione e del gusto (il cibo può avere un sapore insipido, salato, dolce o metallico), acufeni, otalgia, disfonia e mal di gola (fastidi come dolore, tosse irritabile, sensazione di ristagno di muco nella gola e sentire il bisogno di schiarirsi la gola);
  • Gastrointestinali: perdita di appetito, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, dispepsia, reflusso gastroesofageo, eruttazione, distensione addominale. Attualmente diversi studi stanno valutando le conseguenze a lungo termine di CoViD-19 a livello gastrointestinale compresa la sindrome del colon irritabile post-infettivo;
  • Dermatologici: la manifestazione cutanea più comune è l’eritema pernio (volgarmente detto “gelone”), seguita dalle eruzioni papulo-squamose (ossia caratterizzate da rossori, gonfiori e bolle squamose) e dai rash. Altre conseguenze possono essere l’alopecia, con durata tuttavia inferiore a sei mesi. Riguardo alle patologie immunomediate con manifestazioni dermatologiche, sono stati descritti casi di riacutizzazione di psoriasi e comparsa di forme latenti;
  • Ematologici: è stato osservato soprattutto lo sviluppo della malattia tromboembolica venosa in fase post-acuta di CoViD-19;
  • Endocrinologici: chetoacidosi diabetica di nuova insorgenza (senza una diagnosi precedente di diabete mellito) e tiroidite;
  • Psicologici/psichiatrici: sonno poco riposante e non ristoratore, malessere cronico, depressione del tono dell’umore (sentirsi triste, irritabile e insofferente verso gli altri, perdere interesse in attività che prima piacevano, trovare difficile prendere decisioni, avere pensieri negativi), ansia, delirium e psicosi. La distanza sociale obbligatoria ha senz’altro acuito tali disturbi. Alcuni pazienti possono presentare sintomi collegati a disturbo da stress post traumatico.


Sala Stampa

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