Global health and health inequalities

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Global health and health inequalities

Global health and health inequalities

Global health is an integrated research and action approach that aims to give full meaning and implementation to a vision of health as a state of bio-psycho-social well-being. It is also a fundamental human right, in which health and disease are considered results of processes that are not only biological but also economic, social, political, cultural and environmental, transcending and exceeding the perspectives, interests and possibilities of individual nations.

This new paradigm, based on extensive scientific evidence and knowledge of health determinants (behavioral, socio-economic, cultural, environmental factors, living and working conditions, etc. that influence the health of an individual or a community), can be applied to the prevention and treatment of diseases and the promotion of health at the individual and population level.

Global health pays particular attention to the analysis of health inequalities, which are present in terms of life expectancy, disease and disability both within and between countries. Unless justified from a biological point of view, health inequalities can be traced back to health determinants and are therefore unfair because they are avoidable. The global health approach promotes the strengthening of health systems in a universalistic perspective with reforms oriented towards equity, solidarity, sustainability and social inclusion. For this reason, it is necessarily intersectoral, transdisciplinary, multi-methodological and transnational. It aims to bridge the gap between scientific evidence and operational decisions within the 2030 Agenda for Sustainable Development Goals.

The global health activity of the Istituto Superiore di Sanità (ISS, the National Institute of Health in Italy) also includes clinical and translational research, training and cooperation, and geographically embraces economically favored countries and countries with limited resources. It tackles all human diseases, not just the so-called "poverty diseases", as structural, socio-economic, political factors, and the access, rights and discrimination issues that underlie health inequalities are common.



Back Prevenzione della trasmissione materno-infantile del virus HIV nell’Africa sub-Sahariana

L’ISS lavora da più di 20 anni in paesi della Africa sub-Sahariana con l’obiettivo di ottimizzare le strategie preventive per la trasmissione verticale del virus dell’HIV.

La trasmissione dell’HIV dalla madre al bambino si verifica, in assenza di interventi, nel 20-40% dei casi, con una variabilità principalmente determinata dalla presenza o meno di allattamento materno.

Con l’avvento della terapia antiretrovirale (che attualmente viene somministrata a tutte le donne indefinitamente) lo scenario si è completamente modificato ed è stato possibile ridurre i tassi di trasmissione, anche nei paesi a basso reddito, a meno del 7-8%. Restano tuttavia alcune problematiche aperte quali la bassa aderenza delle donne ai programmi di prevenzione, con una grande perdita al follow-up soprattutto dopo il parto (e conseguente rischio di trasmissione legata all’allattamento), e la definizione dello stato di salute dei bambini nati da madri HIV-positive, che anche se non contraggono l’infezione da HIV, hanno comunque un’aumentata morbidità (soprattutto su base infettiva) e mortalità.

Attualmente è in corso in Malawi uno studio clinico osservazionale (GF-ISS) che prevede di arruolare donne in gravidanza (sia HIV-positive che HIV-negative) con i loro bambini e di seguire le coppie madri/bambini fino a un anno dopo il parto.

L’obiettivo principale è quello di contribuire all’ottimizzazione della strategia di prevenzione della trasmissione verticale dell’HIV, e al miglioramento della salute infantile.

In particolare si cercherà di definire i determinanti della mancata aderenza ai programmi delle donne HIV-positive. Inoltre verrà valutata la salute in termini di morbidità e mortalità nei bambini nati da madri HIV-positive e confrontata con quella di bambini nati da madri HIV-negative, con l’obiettivo di definire se i bambini esposti siano o no una popolazione a rischio sanitario aumentato, che necessiti di sorveglianza e interventi specifici. Studi in laboratorio valuteranno le risposte vaccinali dei bambini per definire se siano necessarie strategie vaccinali diverse nei bambini nati da madri HIV-positive; verrà inoltre valutata la possibile acquisizione nei bambini di importanti patologie quali l’epatite B e l’infezione da Cytomegalovirus che possono essere influenzate dall’uso della terapia antiretrovirale nelle donne HIV-positive durante la gravidanza e l’allattamento.

Il Progetto viene condotto in partenariato con il programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio ed è stato finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo attraverso i fondi stanziati dal Fondo Globale per la lotta all’AIDS, alla Tubercolosi e alla Malaria per la ricerca scientifica.


Dipartimenti/Centri/Servizi

Centro Nazionale per la salute globale

Target

Citizen Healthcare professional Information specialist

Topics

HIV/AIDS Ricerca Breastfeeding Pregnancy, childbirth and puerperium Global health and health inequalities Research on global high-impact diseases Health systems, international cooperation and health Salute del bambino