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CS N°34 Telefono Verde AIDS e IST, utenti sempre meno giovani, quasi 800 mila interventi di counselling telefonico svolti in trent’anni di attività
ISS, 20 giugno 2017
Un vademecum dell’ISS per contrastare lo stigma e favorire il diritto alle cure delle persone sieropositive stilato per celebrare trent’anni di impegno nella sanità pubblica
Sono sempre meno i giovani che utilizzano il Telefono Verde AIDS e IST e sui temi della prevenzione aumenta la disinformazione degli utenti. Anche il test HIV non viene sistematicamente eseguito da circa la metà di coloro che chiamano dichiarando di aver avuto un comportamento a rischio. Rimangono costanti le richieste di consulenza in materia legale con riferimento a stigma, discriminazione sul posto di lavoro, violazione della privacy, accesso alle cure, a seguito delle quali in occasione del trentennale è stato realizzato dall’ISS un opuscolo informativo, La bussola sui diritti esigibili dalle persone sieropositive, che sarà scaricabile gratuitamente dal sito dell’ISS.
È questo, in sintesi, il profilo di consapevolezza tracciato attraverso l’analisi dei contenuti emersi durante i cinquanta interventi di counselling telefonico che mediamente vengono effettuati ogni giorno dagli esperti del Telefono Verde dell’Istituto Superiore di Sanità; Telefono Verde che il 20 giugno compie trent’anni di attività durante i quali ha risposto a oltre 2 milioni di domande svolgendo quasi 800 mila interventi di counselling all’interno di telefonate effettuate in maggioranza da uomini (75,4%); da persone che dichiarano di aver avuto rapporti eterosessuali (56,8%); da giovani appartenenti alla fascia di età compresa tra i 25 e i 39 anni (57%).
Proprio i dati del Telefono Verde dimostrano come sia sempre più importante elevare il livello di consapevolezza sui comportamenti corretti in materia di salute - afferma Walter Ricciardi Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - La disinformazione nel corso di questi trent’anni è passata dall’11,4% rilevato nel primo decennio al 13,6% rilevato negli ultimi anni. Relativamente all’HIV, per esempio, in 12 telefonate su cento effettuate da persone di tutte le età emerge ancora che il rischio di contrarre l’infezione sia legato a baci, zanzare e bagni pubblici. La richiesta costante di informazioni su tematiche legali, inoltre, ci ha convinti a produrre, proprio in quest’occasione uno strumento informativo di orientamento per la tutela dei diritti delle persone con HIV nell’ottica anche della tutela del diritto all’accesso alle cure.
Le chiamate in diminuzione riguardano, rispetto soprattutto ai primi anni dell’epidemia, sia le donne, 33% nel decennio 1987-1997 scese al 13,9% nel decennio 2007-2017, sia i giovani che sono passati dal 23,3% nel decennio 1987-1997 all’11,9% nel decennio 2007-2017 - dichiara Anna Maria Luzi, Direttore dell’Unità Operativa RCF all’interno della quale si colloca il Telefono Verde - le prime perché probabilmente hanno un accesso facilitato ai servizi di prevenzione territoriali per la salute della donna, i secondi perché sembrano prediligere altri canali informativi, quali internet e per questo dal 2013 l’attività di counselling telefonico è integrata dal sito
Da tutto questo, afferma Gianni Rezza, Direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’ISS, si evidenzia una percezione del rischio notevolmente abbassata nonostante resti rilevante il numero delle nuove diagnosi di infezione da HIV segnalate dal Sistema di Sorveglianza COA/ISS che risultano essere nel 2015 pari a 3.444 nuovi casi con l’incidenza più alta osservata tra le persone di 25-29 anni che rappresentano anche la fascia di età in cui è più alta la disinformazione tra gli utenti del Telefono Verde.
Inoltre, dall’analisi dei quesiti emersi durante gli interventi di counselling le infezioni sessualmente trasmesse, in generale, sembrano destare meno attenzione da parte degli utenti del Telefono Verde nonostante il Sistema di Sorveglianza Sentinella del COA/ISS ne abbia registrato un aumento progressivo (le segnalazioni hanno subito dal 2005 al 2014 un incremento pari al 33,2%) che ha colpito soprattutto le donne.
Serve una maggiore consapevolezza fra i giovani nell’evitare comportamenti sessuali sbagliati perché questo ha a che fare con il loro futuro - conclude Ricciardi - Si pensi alla Clamydia che ha la più alta prevalenza tra le giovani donne tra i 15 e i 24 anni, un’infezione che può comportare conseguenze sulla salute della donna e arrecare notevoli danni alla sua fertilità.
Il Servizio, gratuito e anonimo (per il cittadino), consente di dare risposte (sia in italiano, sia in inglese) ai bisogni informativi della persona-utente, di inviarla laddove necessario ai Servizi di prevenzione, diagnosi, cura e assistenza presenti sul territorio, disponendo di un archivio informatizzato di oltre 2.000 strutture (centri di diagnosi e cura delle malattie infettive, consultori, centri per le infezioni a trasmissione sessuale, associazioni di volontariato, ONG), questo grazie ad una presenza, dal lunedì al venerdì, dalle ore 13.00 alle ore 18.00, degli esperti del Telefono Verde AIDS e IST 800 861061.