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CS n° 17/2013 Sigaretta elettronica: due milioni di italiani la utilizzano e 500mila ne fa un uso regolare
ISS 31/05/2013
Sigaretta elettronica: due milioni di italiani la utilizzano e 500mila ne fa un uso regolare
La conoscono quasi tutti (il 91,2% degli italiani) ma soltanto il 10,6 % di chi l’ha utilizzata ha effettivamente smesso di fumare sigarette tradizionali. Si tratta della sigaretta elettronica (e-cig) che da un paio d’anni rappresenta un vero e proprio fenomeno socio economico. Si tratta della prima fotografia scattata sulla sigaretta elettronica attraverso i dati dell’indagine DOXA elaborati dall’Osservatorio Fumo dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e la Società Italiana di Tabaccologia. I dati sul consumo, inoltre, indicano che si fumano meno sigarette: siamo passati da 16,1 sigarette fumate al giorno nel 2003 a 12,7 nel 2013.
L’indagine, presentata in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco il 31 maggio, rileva che nel 2013 il 91,2% degli italiani (72,1% nel 2012)conosce la sigaretta elettronica, intende provarla il 10,1% (12,4% nel 2012) e non intende provarla il 74,2% (52,4% nel 2012).
- La nuova indagine sul fumo quest’anno è particolarmente significativa perché fotografa per la prima volta l’introduzione sul mercato di un prodotto che si pone alternativo alla sigaretta tradizionale. Si tratta - dice il Presidente dell’ISS Fabrizio Oleari - di un fenomeno di cui questi dati testimoniano la diffusione”.Utilizza la e-cig regolarmente (mediamente 9 volte al giorno) l’1,0% degli italiani equivalente a circa 500 mila persone e il 3,2% occasionalmente.
”Indipendentemente dalle motivazioni per cui vengono vendute - spiega Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio Fumo dell’ISS - oltre 500mila persone la utilizzano verosimilmente come mezzo per ridurre o smettere di fumare. La fotografia che ci offre l’indagine DOXA mette in evidenza che è necessario approfondire con metodologie scientificamente solide la reale capacità di questo strumento per aiutare i fumatori a diventare ex fumatori”. Non si rilevano differenze significative di genere tra i consumatori abituali di sigarette elettroniche. Viceversa – continua Pacifici – rispetto all’età l’indagine rileva che nella fascia 15-24 la prevalenza dei consumatori di sigaretta elettronica è più del doppio rispetto ai consumatori di sigarette tradizionali, il 23,6% utilizza e-cig, l’11,6% fuma le classiche -.
Tra i consumatori di e-cig soltanto il 10,6% ha smesso di fumare le sigarette tradizionali, mentre il 44,4% ha diminuito leggermente il numero, il 22,9% ha diminuito drasticamente il numero e il 22,1% non ha modificato le abitudini tabagiche. Quindi l’89,4% dei consumatori di e-cig sono ancora fumatori, ed infatti il 95,6% di essi utilizzano quelle con nicotina. Il 22,9% dei consumatori di e-cig la utilizza regolarmente da 4-6 mesi, il 40,8% da 2-3 mesi e il 36,3% da meno di un mese.
Le ricariche per le e-cig vengono acquistate solitamente dal 78% dei consumatori nei rivenditori specializzati, dal 3,8% nelle farmacie, dal 12,8% dai tabaccai e dal 5,5% attraverso altri canali che verosimilmente comprendono internet e canali illegali.
L’indagine ci fornisce anche informazioni sulle credenze relative alla e-cig. Il 66,4% dei fumatori di sigarette tradizionali ritiene che la e-cig si può utilizzare anche dove non è consentito fumare, il 58% che fa meno male perché non vi è combustione di tabacco e il 46,7% la ritiene un buon mezzo per smettere di fumare.
Il Telefono Verde contro il fumo 800554088 attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16 è un servizio anonimo e gratuito dell’ISS attraverso cui i cittadini possono avere chiarimenti sulle tematiche del tabagismo. Nei primi mesi del 2013 oltre il 75% delle telefonate hanno riguardato quesiti relativi alla sigaretta elettronica. Le richieste prevalenti erano relative alla sicurezza e tossicità (è sicura?; esiste una marca più sicura?), alla efficacia come strumento per smettere di fumare (è vero che aiuta a smettere di fumare?, ho smesso di fumare da 6 mesi e dal momento che la e-cig non è tossica vorrei iniziare ad usarla. Ci sono controindicazioni?) ed alla normativa (posso usare la e-cig in ambienti chiusi, al ristorante, al lavoro?, posso vietare di usare la e-cig nel mio ristorante?)
La sintesi del Rapporto 2013 sul fumo
Il Rapporto dell’ISS indica che la prevalenza di fumatori maschi e femmine è rispettivamente del 26,2% e del 15,3%. Gli ex fumatori sono 6,7 milioni, il 13,1% della popolazione.
- E’ progressiva ma lenta la diminuzione del consumo di sigarette in Italia - dice il Prof. Silvio Garattini - direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” - Se nel 2013 i fumatori hanno raggiunto quota 10, 6 milioni, rappresentando il 20,6% della popolazione sopra i 15 anni, è vero anche che il consumo medio di bionde, negli ultimi dieci anni, è calato di 3,4 sigarette al giorno, passando da 16,1 sigarette fumate al giorno nel 2003 a 12,7 nel 2013. Questo dato unito allo spostamento dei consumi verso il nuovo prodotto sigaretta elettronica è coerente con il consistente calo delle vendite di prodotti del tabacco che nel 2013 è stato dell’ 8% -.
Lo studio sull’andamento della prevalenza dei fumatori negli anni, dal 1975 ad oggi, raffigura una lenta ma costante diminuzione dei fumatori maschi e femmine. Il decremento nell’ultimo anno 2012/2013 è di 0,1 punti percentuali.
Il 94,1% dei fumatori sono consumatori abituali mentre solo il 5,9% sono consumatori occasionali di sigarette.
Rispetto ai canali di acquisto delle sigarette la grande maggioranza dei fumatori (88,8%) acquista presso i tabaccai, il 6,9% acquista dai distributori automatici e il 4,3% da altri canali (internet, duty free). Secondo il Rapporto la fascia d’età 25-44 rappresenta la percentuale più alta di fumatori maschi (31,9%), mentre tra le donne la prevalenza del fumo di sigarette si riscontra nella fascia d’età compresa tra 45-64 (22,5%).
L’età media in cui si inizia a fumare è di 17,7 anni, con uno scarto di circa un anno tra maschi e femmine (17,3 nei maschi e 18,3 nelle femmine). Oltre il 70% dei fumatori ha iniziato tra i 15 e i 24 anni. Particolare preoccupazione desta il dato relativo al 13,4% dei fumatori che hanno iniziato prima dei 15 anni. I “baby fumatori” prendono il vizio sotto l’influenza degli amici: si fuma perché “lo fanno tutti”. Il motivo principale, infatti, per il quale oltre il 65% dei fumatori inizia a fumare è legato alle situazioni ludiche o ricreazionale in compagnia di amici e compagni di scuola. L’abitudine tabagica è, infatti, di tipo aggregativo: il 40% degli Italiani ha oltre la metà degli amici che fumano, ma tale percentuale sale a 75,0 presso i fumatori.
Ma se cominciare sembra facile non lo è altrettanto smettere: i fumatori che hanno tentato di smettere senza successo nel 92,0% dei casi lo hanno fatto senza alcun tipo di supporto. L’età media in cui si smette di fumare è di 42,5 anni , essenzialmente per la maggior consapevolezza dei danni provocati e/o per motivi di salute. Il 12,2% dei fumatori dichiara che vorrebbe smettere di fumare nei prossimi sei mesi.
Soltanto al 15% dei fumatori è stato consigliato dal proprio medico di smettere di fumare e al solo 4,2% dei fumatori è capitato che il medico gli abbia parlato dei Centri Antifumo. D’altronde i Centri Antifumo sono conosciuti solo dal 31,8% degli intervistati, percentuale in calo rispetto agli anni precedenti (nel2009 erano conosciuti dal 52,3%). Interessante inoltre notare che il 42,4% degli Italiani pratica (anche solo occasionalmente) almeno un gioco d’azzardo, ma tra i fumatori il dato dei praticanti anche occasionali sale al 54,9%.
Tipologia di consumo
Il 95,8% dei fumatori consuma prevalentemente sigarette confezionate che acquista dal tabaccaio. Il 9,6% dei fumatori (circa 1 milione di persone) utilizza, anche o esclusivamente, sigarette fatte a mano (tabacco trinciato). Questa particolare tipologia di prodotto non risente di differenze di genere ma è particolarmente gradita ai giovanissimi di entrambi i sessi (15-24 anni) che ne sono i principali consumatori. Il gradimento di questo prodotto è verosimilmente legato al prezzo inferiore rispetto al pacchetto tradizionale ma anche al ruolo che la “moda” ha nell’orientare la scelta nei giovani consumatori. Comunque, rispetto alla crisi economica circa 8 fumatori su dieci non hanno cambiato le loro abitudini di acquisto della sigaretta.
Sigarette: pubblicità e divieti
Al 14,7% degli intervistati è capitato di vedere su internet o di ricevere via e-mail della pubblicità o delle proposte di acquisto di sigarette, sigari o tabacco. Questa percentuale è aumentata rispetto al 2012.
Le opinioni degli italiani sul gradimento dei divieti di fumo nei luoghi pubblici indicano che sono favorevoli all’estensione del divieto di fumo nelle stazioni il 60,6% di tutti gli intervistati, ma tale percentuale scende al 31,4% tra i fumatori . Inoltre la maggioranza di tutta la popolazione intervistata ritiene utile l’estensione del divieto di fumo alle fermate degli autobus (59,7%), negli stadi (64,1%) e nei giardini pubblici (60,1%), mentre l’estensione dei suddetti divieti riscuote l’approvazione di circa un terzo dei fumatori (fermate autobus 28,3%, stadi 35,8%, giardini pubblici 33,2%). Un consenso particolarmente elevato riscuote l’estensione del divieto di fumare nelle aree aperte degli ospedali (72,4% della popolazione generale e 52,8% dei fumatori) e nei cortili delle scuole (80,2% della popolazione generale e 66,7% dei fumatori). Nel quasi 40% delle famiglie italiane i ragazzi fumatori di età inferiore ai 25 anni non possono fumare in casa.