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Inquinamento indoor, gli studi e i consigli dell’ISS al Mamma Day
ISS 3 Maggio 2011
L’aria che si respira tra le mura domestiche può essere fino a cinque volte più inquinata di quella esterna, a causa della presenza dei Composti Igienici Volatili (COV) contenuti anche nei prodotti per la pulizia della casa. Sarà questo il focus dell’intervento di Sergio Fuselli, Direttore del Reparto Igiene degli Ambienti di Vita dell’Istituto Superiore di Sanità e coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor
nel corso del Mamma Day
. Manifestazione giunta alla sua terza edizione in programma il prossimo 5 maggio a Roma, che si propone di informare sui rischi di incidenti domestici e al tempo stesso di formare sui comportamenti corretti.
La casa non è sempre il luogo più sicuro per la salute – dichiara Fuselli - L’aria che vi si respira, relativamente ai COV, può essere cinque volte più inquinata di quella esterna. Ci si sofferma spesso infatti sull’inquinamento atmosferico dando per scontato di poter stare tranquilli tra le mura domestiche dove si trascorre la maggior parte del nostro tempo. Un’adeguata informazione sui comportamenti da seguire nelle abitazioni può contribuire alla riduzione delle emissioni di inquinanti
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Quali le cause? Le fonti dell’inquinamento indoor - va avanti l’esperto - sono da rintracciarsi nei cosiddetti Composti Organici Volatili, contenuti nei prodotti per la pulizia della casa, degli uffici e di tutti gli ambienti di vita, come pure in pitture, vernici e smalti, nelle candele profumate e nei bastoncini d’incenso, nei vestiti e nella tappezzeria sottoposti a lavaggio a secco, nell’utilizzo di stufe a legna e caminetti, e ovviamente, nel fumo di sigaretta. Da non dimenticare poi l’inquinamento dovuto a batteri, funghi e muffe originatesi negli ambienti troppo umidi
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