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Malattie emergenti, ecco l’identikit dei malati 'sensibili all’ ambiente’
E' sufficiente l'odore della vernice appena passata sulla porta o quello dei detersivi usati per la pulizia della casa per scatenare nelle persone affette da "sensibilità chimica multipla" (SCM) una grave reazione allergica. Ma può bastare anche l'odore della lacca per capelli della propria collega di lavoro o quello del dopobarba di un passante. In tal caso, la vita diventa un inferno: impossibile lavorare, mangiare in un ristorante, stare a contatto con gli altri, ma anche ricevere un'assistenza medica mirata, in quanto la SCM non è ancora ufficialmente riconosciuta in Italia come malattia vera e propria. Di essa si parlerà nel corso del Convegno internazionale "Malattie rare e farmaci orfani. Un diritto globale alla salute", che si svolge all'Istituto Superiore di Sanità dal 13 al 15 ottobre 2004. E che affronterà l'universo delle MR a 360 gradi: dagli aspetti scientifici a quelli sanitari, fino alle problematiche sociologiche legate all'esistenza di chi soffre di una delle 6.000 patologie rare riconosciute.
"La SCM è una complessa sindrome derivante da un'anomala elaborazione dei processi sensoriali e dalle strette interazioni fra il sistema nervoso ed altri sistemi (immunitario, endocrino) coinvolti nei rapporti fra l'organismo e l'ambiente esterno" - afferma Domenica Taruscio, responsabile del
In seguito ad un episodio intenso di esposizione a sostanze chimiche, non importa se a breve o a lungo termine, la SCM provoca nella persona colpita una reazione a un crescente numero di prodotti, tra cui molti apparentemente ben tollerati in precedenza, quali benzina, profumi, farmaci, alimenti, alcol, caffeina. La causa scatenante non si troverebbe, infatti, in una specifica sostanza, ma in un concorso di suscettibilità individuale e di vari agenti chimici presenti nell'ambiente di vita e di lavoro. La frequenza e l'intensità delle reazioni nelle persone colpite deriva anche dalla diffusa presenza di tali prodotti nella vita quotidiana. Purtroppo, per indurre la reazione (che può andare da un'orticaria, a episodi di vomito o diarrea, fino all'edema della glottide), possono bastare dosi molto piccole, quali quelle che si respirano quando ci passa accanto una persona che porta del profumo o quando si è in una stanza alla presenza di mobili e tappezzerie trattati con vernici, conservanti, antimuffe e colle.
Al momento, non si può dare una stima precisa dell'incidenza in Italia. Si può solo dire che i casi conclamati sono pochi (qualche centinaio di giovani adulti, più donne che uomini, tra i 30 e i 40 anni), anche se una maggiore informazione sulla sindrome potrà portare ad includere casi prima identificati come "forme psicosomatiche", allergie di vario tipo e intolleranze alimentari. Negli Usa, invece, da cui è partito l'allarme e dove ci si occupa della malattia da diversi anni, 37 milioni di cittadini, secondo l'Accademia Nazionale delle Scienze Americana, sono affetti da SCM, mentre il 15% della popolazione è diventato reattivo a prodotti comuni di consumo.
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