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Comunicato n° 2/2004 - Sport e doping
Vengono presentati oggi, all'ISS, i risultati del primo anno di attività della Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping, istituita presso il Ministero della Salute, che ha effettuato, per la prima volta, controlli pubblici antidoping in molte Federazioni, incluse quelle che raggruppano sport minori.
Ciclisti, corridori e calciatori, ma anche culturisti, appassionati di squash e del tiro a volo: il tre per cento di questi atleti esaminati dalla Commissione di vigilanza sul doping si allena con farmaci e sostanze ad uso doping. E' quanto emerge dal primo anno di attività di controllo della Commissione ministeriale antidoping che ha realizzato, nel corso del 2003, 735 controlli su 34 Federazioni sportive. I risultati di questa attività verranno presentati oggi, all'ISS, nel corso del convegno -La tutela della salute nelle attività sportive e la lotta contro il doping-.
I risultati ottenuti - afferma Roberta Pacifici, dell'
Sono stati riscontrati positivi ai test anti-doping 22 atleti, che rappresentano il tre per cento del totale dei controlli, la percentuale più alta riscontrata fino ad oggi in Italia. Pur tenendo conto che per alcune Federazioni gli atleti controllati sono stati pochi - afferma Giovanni Zotta, Presidente della Commissione di vigilanza sul doping -, le percentuali di positività sono allarmanti. Infatti, i controlli antidoping effettuati dal CONI e dalle Federazioni sportive nazionali negli anni 2000, 2001 e 2002 hanno dato percentuali di positività rispettivamente dello 0,9, dello 0,8 e dello 0,6 per cento. Quindi il Ministero della Salute - va avanti Zotta - pur avendo effettuato un numero di controlli 10 volte minore di quelli del CONI ha trovato una percentuale di positività cinque volte maggiore.
La scelta di controllare diverse specialità sportive si è basata sull'ipotesi che il doping fosse diffuso in tutte le discipline e non solamente nel calcio. Infatti solo il 14% dei controlli sono stati effettuati sulla Federazione Gioco Calcio. Tutti gli altri controlli sono stati condotti su Federazioni che negli ultimi cinque anni avevano avuto pochi o nessun controllo: la Federazione Italiana Triathlon, dove il 50% del campione è risultato positivo (2 casi su 4), la Federazione Italiana Pesistica e Cultura Fisica, con il 25% di positività (4 casi su 16), la Federazione Italiana Tiro a Volo, con il 12,5% di casi riscontrati (1 su 8) e la Federazione Italiana Gioco Squash, anch'essa con il 12,5% di positività (2 casi su 16).
Il Ministero della Salute - conclude Zotta - intende proseguire su questa strada intensificando i controlli in quelle discipline in cui dai primi dati risulta più grave il fenomeno del doping ed estendendo i controlli anche fuori gara, nel corso, per esempio, degli allenamenti. Questo sarà possibile in quanto il governo nella finanziaria 2004 ha stanziato 3.500.000 di euro che consentiranno non solo di effettuare maggiori controlli ma anche di investire in prevenzione, formazione e attività di vigilanza, in collaborazione con il CONI e le Federazioni sportive.