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15/35 - PITER-HCV cohort study as part of the Italian platform for the study of viral hepatitis therapies.Loreta Kondili, Maria Giovanna Quaranta, Loredana Falzano, Alessandra Mallano, Marco Mirra, Liliana Elena Weimer, Luca Fucili, Massimiliano Di Gregorio, Stefano Lucattini, Maurizio Massella, Roberta Terlizzi, Erika Olivieri, Federica Magnani, Alessandra Mattei, Stefano Rosato, Maria Elena Tos
PITER-HCV cohort study as part of the Italian platform for the study of viral hepatitis therapies.
Loreta Kondili, Maria Giovanna Quaranta, Loredana Falzano, Alessandra Mallano, Marco Mirra, Liliana Elena Weimer, Luca Fucili, Massimiliano Di Gregorio, Stefano Lucattini, Maurizio Massella, Roberta Terlizzi, Erika Olivieri, Federica Magnani, Alessandra Mattei, Stefano Rosato, Maria Elena Tosti, Stefano Vella and PITER Collaborating Group
2015, vii, 39 p.
Italy has one of the highest prevalence rates of Hepatitis C Virus (HCV) infection in Europe, and HCV infection is the leading cause of cirrhosis, hepatocellular carcinoma, and liver-related death. In light of this, Direct Acting Antiviral Agents (DAAs) would have a huge public health impact in Italy. A longitudinal prospective HCV cohort study known as PITER (Piattaforma Italiana per lo studio della Terapia delle Epatiti viRali: Italian Platform for the Study of Viral Hepatitis Therapies) has been developed as a collaboration among the Istituto Superiore di Sanità (the National Institute of Public Health in Italy), the Italian Society for the Study of the Liver, the Italian Society for Infectious Diseases, and their more than 100 affiliated Clinical Centres. The cohort will consist of a representative sample of approximately 10,000 consecutive patients with chronic HCV liver disease with an expected follow-up of at least 10 years. The first round of enrolment began in May 2014; enrolment will be re-opened for three-month periods during subsequent years to catch the introduction of new DAAs.
Key words: Observational cohort study; Hepatitis C; Direct acting antiviral drugs; Equity in health care
Studio di coorte osservazionale sull’epatite virale C come parte della Piattaforma Italiana per lo studio della Terapia delle Epatiti Virali (PITER).
Loreta Kondili, Maria Giovanna Quaranta, Loredana Falzano, Alessandra Mallano, Marco Mirra, Liliana Elena Weimer, Luca Fucili, Massimiliano Di Gregorio, Stefano Lucattini, Maurizio Massella, Roberta Terlizzi, Erika Olivieri, Federica Magnani, Alessandra Mattei, Stefano Rosato, Maria Elena Tosti, Stefano Vella e Gruppo collaborativo PITER
2015, vii, 39 p. (in inglese)
L’Italia è uno dei Paesi in Europa con il più alto tasso di prevalenza di infezione dal virus dell’epatite C (Hepatitis C Virus, HCV), causa principale di cirrosi, epatocarcinoma e mortalità correlata a malattie del fegato. Alla luce di questo, i farmaci antivirali “direct acting” (Direct Acting Antiviral Agents, DAA) potrebbero avere un enorme impatto sulla salute pubblica in Italia. Dalla collaborazione tra Istituto Superiore di Sanità, Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, Società Italiana per le Malattie Infettive e più di 100 tra i Centri Clinici affiliati, è nato lo studio di coorte longitudinale prospettico PITER-HCV (Piattaforma Italiana per lo studio della Terapia delle Epatiti ViRali). La coorte consisterà di un campione rappresentativo di circa 10.000 pazienti consecutivi con infezione cronica da HCV con un follow-up atteso di almeno 10 anni. La prima finestra di arruolamento è iniziata nel maggio 2014; l’arruolamento sarà riaperto per periodi di tre mesi negli anni seguenti per cogliere l’introduzione dei nuovi DAA.
Parole chiave: Studio di coorte osservazionale; Epatite C; Farmaci antivirali ad azione diretta; Equità nella cura