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CS N°27 /2013 Gemelli, al via il progetto europeo HEALS: l’Iss partner italiano
Il Registro Nazionale Gemelli dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) varca di nuovo il confine italiano e si inserisce in un programma europeo di ampio respiro. L’ISS infatti, è il partner italiano del progetto HEALS (Health and Environment-wide Associations based on Large population Surveys) attraverso il quale saranno osservati fin dalla nascita 1500 gemelli neonati in 10 Paesi Europei. Si tratterà di un approccio integrato che valuterà il ruolo delle esposizioni ambientali e della variabilità epigenetica, dal concepimento in poi. Questo il focus del progetto europeo appena finanziato nell’ambito del settimo programma quadro, coordinato dalla professoressa Isabella Annesi-Maesano dell’Università Pierre et Marie Curie e dell’INSERM francesi, che vede la partecipazione di più dipartimenti dell’ISS coordinati dalla dottoressa Gemma Calamandrei.
I gemelli nella ricerca e nella pratica clinica saranno i temi portanti del Convegno Nazionale sui gemelli dal titolo: “I Gemelli in Età Pediatrica: Epigenetica, Epidemiologia e Clinica” organizzato oggi a Roma dal Registro Nazionale Gemelli dell’ISS, in collaborazione con l'Unità di Neonatologia, Patologia e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Umberto I, Sapienza - Università di Roma e che prosegue con un incontro con le famiglie di gemelli il 5 ottobre presso Explora, il Museo dei Bambini di Roma.
L'evento, rivolto a ricercatori, medici, psicologi, infermieri, intende porre l’attenzione sull’attività di ricerca in campo pediatrico del Registro Nazionale Gemelli dell’ISS. I gemelli iscritti al Registro sono attualmente 25mila, di cui circa 3.500 sono bambini al di sotto dei 12 anni. Verranno presentati i risultati di alcuni studi basati su gemelli neonati, bambini e adolescenti. Gli studi su popolazioni gemellari sono stati fondamentali nella ricerca biomedica, avendo quantificato il contributo relativo della genetica e dell'ambiente all'insorgenza di tantissime patologie e fornito stime della loro 'ereditabilità'. Nell’era dell’epigenetica, che studia l’insieme dei meccanismi che 'accendono e spengono' la traduzione del DNA in proteine, il ruolo degli studi gemellari assume un risalto ancora maggiore e, in particolare, l'osservazione longitudinale di gemelli fin dalla nascita diventa un potente strumento di ricerca in sanità pubblica.
I lavori del convegno saranno aperti dalla Lettura Magistrale “I gemelli nell’arte antica”, in cui la professoressa Claudia Valeri dei Musei Vaticani tratterà del ruolo che la gemellarità ha rivestito nella mitologia classica presentando una serie di materiali figurativi del mondo greco e romano. In chiusura ci sarà una discussione sui temi trattati, guidata dal professor Mario De Curtis del Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile, Sapienza Università di Roma e dalla dottoressa Maria Antonietta Stazi responsabile del Registro Nazionale Gemelli dell’ISS, organizzatori della manifestazione.
L’iniziativa proseguirà il 5 Ottobre, presso Explora, il Museo dei Bambini di Roma, dalle 17 alle 19. La giornata oltre a rappresentare un momento di ritrovo tra famiglie con bambini gemelli, prevede incontri sul significato di ”essere genitori” di gemelli e sulle “sane abitudini da bambini come investimento per guadagnare salute da grandi” in collaborazione con il Ministero della Salute. Durante la manifestazione sarà distribuito il materiale prodotto dal Programma di Informazione e Comunicazione per Guadagnare Salute (PinC).
I neonati gemelli in Italia
Secondo i dati del Ministero della Salute che emergono dal rapporto “Certificato di assistenza al parto (Cedap). Analisi dell’evento nascita - anno 2010”, pubblicato a settembre 2013, il numero di parti plurimi in Italia è di 8.550 e rappresenta l’1,6% del totale dei parti (545.493 nel 2010). La frequenza dei parti plurimi risulta più elevata fra le madri con più di 40 anni (2,4%), e sale considerevolmente nelle gravidanze da procreazione medicalmente assistita, in cui il 19,8% esita con parto plurimo. Questi due fattori sono i maggiori responsabili dell’aumento del tasso di gemellarità che, negli ultimi venti anni ha avuto un incremento nel nostro Paese di circa il 25%. Inoltre, un quarto dei parti pretermine (il 6,6% dei neonati nasce prima della 37ma settimana) è rappresentato da parti gemellari.
Quest'ultimo dato richiede particolare attenzione in termini di assistenza clinica e di sanità pubblica: i gemelli prematuri, e soprattutto quelli con un peso alla nascita molto basso, necessitano di cure particolarmente impegnative e costose nelle Unità di Neonatologia, che spesso non hanno un numero sufficiente di posti di terapia intensiva neonatale atto a soddisfare le richieste scaturite dall'aumento dei parti multipli. Gli interventi nella sessione del convegno dedicata alla clinica affronteranno alcuni aspetti di grande attualità relativi all’assistenza neonatale dei nati da parti plurimi, offrendo la possibilità di fare il punto della situazione su questa 'epidemia'.
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