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Covid-19: la variante inglese ancora la più diffusa in Italia ma in diminuzione (57,8%), in crescita le varianti delta e kappa (27,7% insieme)

Pubblicato 09/07/2021 - Modificato 09/07/2021

ISS, 9 luglio 2021

La più recente indagine rapida (22 giugno 2021), ha mostrato che la variante alfa (ovvero la variante inglese - lignaggio B.1.1.7) è ancora la più diffusa in Italia, nonostante la prevalenza nazionale sia diminuita dall’88,1% al 57,8%.

Si registra un rilevante incremento della variante delta (lignaggio B.1.617.2), segnalata in 16 Regioni/PPAA, con una prevalenza nazionale pari al 22,7% in quella indagine.

Nel periodo di riferimento dal 28 dicembre 2020 al 5 luglio 2021 sono stati segnalati al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19 un totale di 33.886 casi di infezione da SARS-CoV-2 con genotipizzazione tramite sequenziamento (2.728 in più rispetto al precedente rapporto del 25 giugno) su un totale di 2.179.134 casi riportati (pari a 1,56%).

La percentuale di casi genotipizzati riportati dal Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19 è in aumento passando da circa 0,5% di gennaio al 6% di giugno.

La variante di SARS-CoV-2 prevalente in Italia nell’intero periodo continua ad essere la variante alfa, sebbene presenti in percentuale un trend in diminuzione rispetto alle altre varianti.

La frequenza e diffusione di casi causati dalle varianti kappa (lignaggio B.1.617.1) e delta (lignaggio B.1.617.2) in Italia sono in aumento, principalmente associati a focolai circoscritti identificati in diverse aree del Paese. In base ai dati attualmente disponibili, la percentuale dei casi causati di infezione da virus SARS-CoV-2 varianti kappa e delta in Italia riportati alla Sorveglianza Integrata COVID-19, è aumentata dal 5,2% nel mese di maggio 2021 al 27,7% nel mese di giugno; la quasi totalità dei quali ascrivibili alla variante delta.

La variante gamma (lignaggio P.1) mostra una diffusione maggiore in alcune Regioni/PPAA italiane, con prevalenza complessiva pari al 11,8% con un andamento stazionario nel periodo di riferimento.

In conclusione:

  • sebbene la variante alfa sia ancora la variante prevalente in Italia, la sua prevalenza sta diminuendo. I vaccini in uso mantengono contro questa variante, caratterizzata da una trasmissibilità più elevata rispetto a varianti precedentemente diffuse nel nostro paese, la loro efficacia nel prevenire casi di malattia ed infezione dovuti a questa variante.
  • In linea con quanto osservato in altri paesi europei con elevata copertura vaccinale, anche in Italia si conferma una sempre maggiore diffusione della variante delta. Questa variante è caratterizzata da una ulteriore maggiore trasmissibilità e da una parziale riduzione nella capacità di neutralizzazione di anticorpi contro varianti del virus SARS-CoV-2 precedentemente circolanti.
  • È necessario continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti di SARS-CoV-2 ed in particolare la presenza di mutazioni riconducibili ad una maggiore trasmissibilità e/o associate ad un potenziale capacità di evadere la risposta del sistema immunitario.

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