Eventi
Variante delta sempre dominante in Italia
Iss 12 novembre 2021
Prevalenza e distribuzione delle varianti di SARS-CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia
Rapporto n. 13 del 12 novembre 2021
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Nel mese di settembre, sono stati segnalati poco più di 7000 genotipizzazioni/sequenziamenti da casi confermati di infezione da SARS-CoV-2 al Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19, pari al 6,1% dei casi confermati segnalati nello stesso periodo, valore superiore alla soglia minima richiesta del 5%. Nel mese di ottobre, seppur il periodo è ancora in fase di consolidamento, sono stati genotipizzati/sequenziati circa 3000 casi, pari circa al 3,1% dei casi totali mensili.
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Il sistema di sorveglianza integrato COVID-19 ha documentato dal mese di giugno 2021 la diffusione prevalente della variante delta in Italia.
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Negli ultimi 45 giorni (25 settembre – 8 novembre), i casi di infezione da virus SARS-CoV-2 causati dalla variante delta (lignaggio B.1.617.2) continuano ad essere i più frequentemente segnalati (91,2%) e diffusi su gran parte del territorio italiano.
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Sono sempre più rari i nuovi casi di infezione causati dalla variante gamma (lignaggio P.1) e beta (lignaggio B.1.351).
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Dal 29 aprile 2021 è attiva la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di SARS-CoV-2 (I-Co-Gen) che consente di raccogliere e analizzare le sequenze identificate sul territorio nazionale e dialogare con le piattaforme internazionali. Il modulo, dedicato all'analisi e condivisione dei dati di sequenziamento del SARS-CoV-2 a livello nazionale, conta ad oggi più di 67.000 sequenze.
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Sono stati identificati oltre 100 lignaggi differenti che, ad oggi, non sono ancora oggetto di monitoraggio da parte del Sistema di Sorveglianza Integrata COVID-19.
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Il 99,8% dei sequenziamenti depositati in I-Co-Gen negli ultimi 45 giorni, è riconducibile alla variante delta.
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Il lignaggio AY.4.2 è stato identificato anche in Italia, con 147 sequenze totali in I-Co-Gen, di cui 120 presentano le mutazioni Y145H e A222V.
In conclusione:
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In Italia si conferma dominante la circolazione della variante delta di SARS-CoV-2.
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La variante delta è caratterizzata da una maggiore trasmissibilità rispetto alla variante alfa (tra il 40% e il 60%) ed un aumentato rischio di ospedalizzazione in particolare tra individui parzialmente vaccinati o non vaccinati.
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È necessario continuare a monitorare con grande attenzione la circolazione delle varianti di SARS-CoV-2 ed in particolare la presenza di mutazioni riconducibili ad una maggiore trasmissibilità e/o associate ad una potenziale capacità di evadere la risposta del sistema immunitario.