TEMA

Farmaci, vaccini e terapie avanzate

Farmaci, vaccini e terapie avanzate

L'attività che l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) svolge nel settore dei farmaci, inclusi i vaccini e le terapie avanzate, è molteplice e copre tutte le fasi della vita di questi medicinali, dal momento in cui essi vengono ideati e sviluppati attraverso la ricerca di laboratorio, fino alla sperimentazione clinica e al loro successivo utilizzo da parte del cittadino sia a scopo profilattico che terapeutico

L'attività dell’ISS si svolge a due diversi livelli. Il primo riguarda l’ideazione, il controllo, la valutazione e la sperimentazione dei farmaci prima dell’immissione in commercio. Fanno parte di tale livello la ricerca svolta in laboratorio al fine di mettere a punto nuove strategie terapeutiche, la verifica delle ipotesi sperimentali attraverso la sperimentazione preclinica e clinica, la definizione della qualità dei farmaci, la valutazione delle sperimentazioni (sia precliniche che cliniche, con particolare riferimento alla sperimentazione clinica di fase I) proposte da enti esterni, la verifica della conformità dei parametri di qualità alle regole vigenti, sino a fornire un supporto all'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nelle fasi finali del processo di sviluppo quando il farmaco ottiene l'Autorizzazione per l’immissione in commercio (AIC) a livello nazionale o internazionale (EMA, Agenzia europea per i medicinali).

Il secondo livello di attività riguarda i farmaci già in commercio. In questa fase l'ISS continua a monitorare la qualità dei farmaci che sono già a disposizione dei pazienti, contribuendo anche alla promozione delle attività di contrasto alla falsificazione. Inoltre, considerando che i dati di efficacia e sicurezza disponibili al momento della commercializzazione sono ottenuti su un numero di persone limitato rispetto all'intera popolazione che poi utilizzerà il farmaco, l’ISS, accanto al proprio ruolo in materia di sorveglianza e farmacovigilanza, svolge attività di ricerca farmacoepidemiologica contribuendo al costante monitoraggio degli effetti dei farmaci sulla popolazione.



Indietro Biosimilari

Il termine biosimilare indica un medicinale simile a un farmaco biologico di riferimento (originatore), già autorizzato nell'Unione Europea, di cui sia scaduta la copertura brevettuale. Il concetto di “medicinale biologico simile” è stato introdotto nella legislazione dell'Unione Europea dalla direttiva 2001/83/CE e successive modificazioni.

Negli anni 2012 l'Agenzia europea per i medicinali (EMA, dall'inglese European Medicine Agency) ha diffuso vari documenti riguardanti i farmaci biosimilari nei quali viene ribadito che per medicinale biosimilare si intende un medicinale sviluppato in modo da risultare simile a un medicinale biologico che è già stato autorizzato e che viene definito “medicinale di riferimento” Il principio attivo di un biosimilare e quello del suo medicinale di riferimento sono, di fatto, la stessa sostanza biologica, anche se possono essere presenti differenze minori dovute alla loro natura complessa e alle tecniche di produzione.

Un biosimilare e il suo prodotto di riferimento, quindi, essendo ottenuti mediante modalità differenti, non sono identici, ma essenzialmente simili in termini di qualità, sicurezza ed efficacia. Esiste la possibilità che, in taluni casi, il farmaco biosimilare possa essere derivato da processi produttivi più innovativi rispetto a quelli del farmaco di riferimento, tali da far sì che il prodotto biosimilare presenti profili di qualità, (per esempio in termini di impurezze), persino migliori rispetto all'originatore. Inoltre, come il medicinale di riferimento, il biosimilare presenta un certo grado di variabilità naturale. Da questi presupposti ne deriva che un ruolo critico del processo di valutazione di un biosimilare è rappresentato dalla comparazione del suo profilo di qualità rispetto a quello dell’originatore, mediante lo svolgimento di analisi “testa a testa”. Tale disamina precede la valutazione comparativa della sicurezza e dell’efficacia poiché solo il soddisfacimento dei tre aspetti nella loro totalità consentirà al farmaco biosimilare di essere autorizzato.

Nell'Unione Europea, tutte le domande di autorizzazione all'immissione in commercio (AIC) di medicinali biologici, incluse quelle per i biosimilari, sono esaminate dall'EMA attraverso un tipo di procedura al termine della quale l'autorizzazione all'immissione in commercio è valida in tutti gli Stati membri dell'Unione Europea. Punto critico del processo è proprio costituito dalla valutazione della comparabilità dei farmaci a livello di qualità, sicurezza ed efficacia. Per quanto riguarda la qualità, gli esperti del CNCF hanno partecipato attivamente a gruppi di lavoro a vario livello nell’ambito EMA per valutare le potenzialità applicative di approcci statistici sviluppati ad hoc che tengano conto della complessità del problema. 

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) chiarisce in un Position Paper che, per quanto riguarda l’iter registrativo, in Italia, in considerazione del fatto che il processo di valutazione della biosimilarità è condotto, dall’EMA e dalle Autorità regolatorie nazionali, al massimo livello di conoscenze scientifiche e sulla base di tutte le evidenze disponibili, non sono necessarie ulteriori valutazioni comparative effettuate a livello regionale o locale.

L’AIFA chiarisce, inoltre che medicinali biologici e biosimilari non possano essere considerati come dei medicinali generici o equivalenti escludendone, quindi, la vicendevole sostituibilità terapeutica automatica. l’AIFA considera i biosimilari come prodotti intercambiabili con i corrispondenti originatori di riferimento poiché il rapporto rischio-beneficio dei biosimilari è il medesimo di quello degli originatori di riferimento. Tale considerazione vale tanto per i pazienti naïve (che non sono mai stati trattati), quanto per i pazienti già in cura. La scelta di prescrivere una cura con un farmaco biologico di riferimento o con un biosimilare rimane sempre una decisione affidata al medico specialista al quale è anche affidato il compito di contribuire a un utilizzo appropriato delle risorse ai fini della sostenibilità del sistema sanitario e la corretta informazione del paziente sull'uso dei biosimilari.

L’applicabilità dei principi generali ai singoli prodotti e/o alle singole categorie terapeutiche descritti nel Position Paper, potrà essere riconsiderata dall’AIFA  in base al tempo di commercializzazione dei medicinali, delle evidenze scientifiche acquisite, del numero di pazienti trattati nella pratica clinica, nonché dei dati acquisiti nel tempo.

Tale posizione, condivisa anche da altre autorità regolatorie europee, è in fase di continuo aggiornamento in funzione di elementi scientifici emersi nel tempo. Da sottolineare in tal senso, quanto espresso nella linea guida Biosimilars in the EU - Information guide for healthcare professionals proprio a supporto di comportamenti da tenere a livello del singolo paese.


Dipartimenti/Centri/Servizi

Centro nazionale per il controllo e la valutazione dei farmaci

Target

Cittadino Operatore Sanitario Operatore dell'informazione

Tipologia

Documenti

Tematica

Farmaci vaccini e terapie avanzate Farmaco biologico