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Indietro I gemelli siamesi e gemelli famosi dell’epoca contemporanea

Immagine e grafica di Antonio Arnofi

A cura di Corrado Fagnani (a), e Renata Solimini (b)

(a) SCIC - Centro di riferimento scienze comportamentali e salute mentale, Istituto Superiore di Sanità, Roma

(b) Centro Nazionale Dipendenze e Doping, Istituto Superiore di Sanità, Roma

 

Da protagonisti nella religione e nel mito a protagonisti famosi nella nostra era. Le coppie di gemelli note, in vari settori, sono numerose e, risalendo al XIX secolo, ne troviamo soprattutto nei circhi. In realtà spesso si trattava di gemelli congiunti che davano spettacolo proprio per

questa loro caratteristica: i circhi di quel tempo erano dei freak-show, intesi come esibizioni di mostruosità e anomalie umane che avevano schivato i laboratori e i cottolenghi. Nani, giganti, obesi e scheletri umani, donne barbute, l’uomo elefante, l’uomo cane, pinhead (persone con la testa a punta e il cervello più piccolo), androgini e gemelli siamesi, sono alcuni esempi di persone considerate fenomeni da baraccone che giravano le fiere d’Europa e d’America. Anche i soggetti esotici finivano al circo, insieme ai “mostri”.

Le esibizioni etnologiche si alternavano e talvolta coincidevano con quelle teratologiche. Il tendone del circo americano Barnum forniva spettacoli straordinari e allucinanti nello stesso tempo, ma rese ricchi e famosi i “gemelli siamesi” originali. Il termine trae origine da una coppia di gemelli congiunti, Chang ed Eng Bunker, di famiglia cinese povera ma nati in Siam – l’attuale Thailandia – nel 1811.

Chang e Eng erano uniti all’altezza del torace da una striscia cartilaginea che portava al centro un solo ombelico e vissero fino all’età di 63 anni, dopo essersi sposati negli Stati Uniti e aver avuto rispettivamente 10 e 12 figli. Secondo certi biografi, Chang e Eng sopportarono allegramente le reciproche debolezze,

mentre altri insistono sulla crescente acredine dei loro rapporti quando erano ormai vicini alla morte e Chang, malato, si era messo a bere troppo. Inoltre ci raccontano che Chang “amava le donne” e suo fratello no; che prediligeva cibi orientali molto piccanti, mentre il fratello preferiva una leggera dieta vegetariana; e che raccontava barzellette sporche in pubblico, mettendo in imbarazzo il più austero e intellettuale Eng. Litigarono sia in pubblico sia in privato, da quando impararono a camminare sino al giorno in cui morirono. Interessante quanto dice Leslie Fiedler nel suo libro Freaks (18, 19):

“Nei gemelli congiunti la confusione tra l’io e l’altro, la sostanza e l’ombra, è ancor più sconvolgente di quanto non sia per il bambino vedere di fronte a sé nello specchio un altro se stesso che si muove esattamente come lui, ma in un altro mondo. E in questo caso per lo meno i protagonisti sono soltanto due, chi guarda e chi viene guardato; mentre, davanti ai fratelli siamesi, lo spettatore li vede non solo guardarsi tra loro, ma anche – e tutti e due contemporaneamente – guardare lui. E per un attimo può avere la sensazione di essere un terzo fratello, unito ai due che ha di fronte da un legame invisibile; e allora la distinzione tra spettatore e oggetto esposto, tra noi e loro, tra normale e freak si rivela un’illusione che noi cerchiamo di difendere disperatamente, ma che alla lunga è insostenibile”.

Arrivando ai giorni nostri, troviamo gemelli noti nei campi più disparati.

Nel mondo dello spettacolo, del cinema e della televisione, ricordiamo le gemelle Mary-Kat e Ashley Olsen, attrici, cantanti, scrittrici e imprenditrici nel campo della moda: per gli americani sono le golden-twin e sono entrate nel mondo dello spettacolo fin da piccole, dividendosi la parte in una delle sit-com più seguite degli USA. Vi sono inoltre Steve e Eric Cohen, meglio conosciuti come dancing twin, che hanno recitato in molti film e show televisivi;

Kiefer e Rachel Sutherland, figli del grande attore Donald Sutherland e dell’attrice Shirley Douglas, rispettivamente lavorano in campo cinematografico e televisivo. Tra le attrici italiane, Marisa e Anna Maria Pierangeli hanno intrapreso la loro carriera cinematografica principalmente negli Stati Uniti, intorno agli anni ’60; Isabella e Isotta Rossellini sono nate dall’unione della grande attrice Ingrid Bergman con il regista Roberto Rossellini: la prima è attrice e modella invece Isotta insegna Letteratura italiana del rinascimento alla Columbia University. Grandi protagoniste poi di tanti spettacoli televisivi, in Italia, sono state Alice e Ellen Kessler, ballerine e show-girl.

Nella letteratura troviamo John e Jill Barth. John è considerato uno dei più influenti autori americani della seconda metà del XX secolo. La sua opera di scrittore è fortemente influenzata dalla sua condizione di co-gemello con una femmina, Jill. In diversi suoi libri si allude a coppie di gemelli ed egli stesso scrive:

“I gemelli condividono la curiosa esperienza di acquisire la capacità linguistica e altre abilità di base à deux, usando nel frattempo un linguaggio che precede e insieme supera il discorso articolato. Il discorso, nella prospettiva di due bambini gemelli, è per gli Altri. Noi gemelli consideriamo il linguaggio come i parlanti di un dialetto specifico considerano la lingua ufficiale: serve a rapportarci con gli estranei, fra noi non ne abbiamo bisogno. Per questo è ragionevole aspettarsi che un gemello che diventi narratore di professione non dia mai il linguaggio per scontato...”.

Tra i protagonisti nella musica – sia classica che pop e rock – Maria e Sofia Lebed, nate a Mosca, formano un raffinato duo di musica classica. Suonano assieme fin da bambine, una al pianoforte l’altra al violino e sono vincitrici di numerosi premi. I gemelli Maurice e Barry con il fratello Robin Gibb hanno formato il noto gruppo di musica pop Bee Gees; e anche Elvis Aaron e Jesse Garon Presley furono gemelli: Jesse Garon nato morto, lascia Elvis figlio unico. Elvis diventerà una leggenda e sarà soprannominato the King, il re del rock’n’roll.

Non manca l’avventura dei gemelli persino nello spazio: Scott e Mark Kelly sono gli unici astronauti americani gemelli nonché unici astronauti fratelli.

Gemellaggio efficace è quello poi rappresentato nell’arte e nella scienza da Paola e Rita Levi Montalcini. Paola (1909-2000) è celebre pittrice e scultrice, la gemella Rita è biologa, premio Nobel per la medicina nel 1986.

Nello sport, i gemelli sono tantissimi: Mario ed Aldo Andretti, piloti d’auto da corsa nacquero in Italia nel 1940 ed emigrarono negli Stati Uniti. Mario è più famoso – forse il più grande pilota mai esistito – essendo riuscito a primeggiare in tutte le più importanti manifestazioni del settore. Aldo, dopo due seri incidenti, decise di smetterla con le corse pur restando in attività nel campo. I gemelli della ginnastica Paul e Morgan Hamm che hanno avuto importanti successi alle Olimpiadi di Atene, sono avvolti nel mistero circa il loro essere identici o fraterni. E proprio alle ultime Olimpiadi di Atene hanno partecipato ben dodici coppie di gemelli, tre in più di quelle presenti nell’edizione del 2000 a Sydney. Lo sport, che esalta la competizione tra gli individui, può esasperare gli aspetti di rivalità presenti tra gemelli: momenti di grande affetto e solidarietà possono alternarsi a momenti di tensione e risentimento. Ad esempio, i gemelli Christoph e Markus Dieckmann, dediti al beachvolley, ad Atene hanno giocato con compagni diversi, visto che quattro anni fa si sono dovuti separare perché litigavano troppo. La competizione tra loro faceva sì che si incolpassero a vicenda ogni volta che i loro schemi non funzionavano. Da quando si sono divisi tutto è andato meglio, anche se a loro sembra strano giocare uno contro l’altro. Secondo Sergio Lupo, dell’Istituto di Scienze dello Sport, le diverse inclinazioni dei gemelli andrebbero sempre assecondate, altrimenti si rischia di compromettere il rapporto di coppia. Nel campo dello sport la competitività è un ingrediente importante e quella gemellare può essere indirizzata verso obiettivi atletici: gli inseparabili Pavol e Peter Horchschorner nell’estate 2004 hanno bissato l’oro conquistato a Sydney nel C2 di canoa; e gli australiani Geoff e James Stewart ad Atene, insieme al fratello minore Steve, hanno conquistato un bronzo nell’Otto di canottaggio. James ha affermato di non essersi mai diviso da Geoff né di aver mai voluto gareggiare senza di lui, perché essere gemelli, ha detto, è come avere un doppio scudo per proteggersi.

Sandro Damilano è fratello maggiore, nonché allenatore, di due gemelli monozigoti, Giorgio e Maurizio, quest’ultimo vincitore dell’oro nella 20 km di marcia alle Olimpiadi di Mosca del 1980 e di altri due bronzi nei Giochi del 1984 e del 1988. Secondo l’esperienza di Sandro, per i gemelli è importantissimo sentirsi vicini, e non rivali, nei momenti cruciali. Infatti, nelle gare importanti, per Maurizio è stato determinante sapere che Giorgio era a lui vicino, pronto a seguirlo ovunque. Si sono allenati sempre insieme e Giorgio, nonostante sapesse che Maurizio era più dotato, ha sempre cercato di superare i propri limiti proprio per stimolare anche il fratello a fare altrettanto. La storia dei due gemelli olimpionici Damilano, identici geneticamente ma diversi nelle loro prestazioni, nonostante la somiglianza di allenamento, fornisce una chiara dimostrazione dell’importanza dell’elemento psicologico e del fatto che è sempre l’intreccio di fattori genetici e ambientali a produrre una prestazione e più in generale un comportamento (9,20).

Infine, alcune curiosità da “Guinness dei primati”. All’origine del famoso libro The Guinness Book of Records vi sono proprio due gemelli, che facevano anche gare di atletica: Norris e Ross McWhirter. A loro, che gestivano un centro di documentazione e una casa editrice specializzata in record di atletica, fu affidata la realizzazione della prima edizione del libro nel 1955.

Nell’edizione “Oro” del 2005, sono citati record di gemelli obesi, congiunti e del maggior numero di gemelli sopravvissuti alla nascita (21).

Bibliografia

9. Rossetti A (Ed.) I gemelli che hanno lasciato un segno. Disponibile all’indirizzo:

http://www.ilmondodeigemelli.org/mollar/FamousMultiples.htm; ultima consultazione ottobre 2007.

of orality and literacy in the Zimbabwean Novel. Research in African Literatures 1998;29(2):1-22.

18. Fiedler L. Freaks: Miti e immagini dell’io segreto. Milano: Garzanti Editore, 1981.

19. Canestrini D. Freaks. Antropologia dell’anomalia. Annali del Museo Civico Rovereto 1998;14:281-300.

20. La carica degli atleti. Io e il mio doppio. Newsletter del Registro Nazionale Gemelli 2005;1:5. Disponibile all’indirizzo: http://www.gemelli.iss.it/newsletter/newsletter.pdf; ultima consultazione ottobre 2007.

21. Studio Editoriale Maurizio Orlandi (Ed.). Guinness World Records 2005. Blevio (Como); 2005.

Vedi anche:

https://www.iss.it/web/guest/i-gemelli-nel-mito-nella-società-e-nella-medicina-curiosità-e-cenni-storici

https://www.iss.it/web/guest/i-gemelli-nel-mondo-classico-e-religioso

https://www.iss.it/web/guest/i-gemelli-nelle-culture-dei-diversi-continenti

https://www.iss.it/web/guest/i-gemelli-in-medicina


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