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Un po' di storia

Indietro I Gemelli nelle culture dei diversi continenti

A cura di:

Corrado Fagnani (a) e Renata Solimini (b)

(a) SCIC - Centro di riferimento scienze comportamentali e salute mentale, Istituto Superiore di

Sanità, Roma

(b) Centro Nazionale Dipendenze e Doping, Istituto Superiore di Sanità, Roma

 

Nel corso della storia il fenomeno dei gemelli è sempre stato oggetto di grande curiosità e fascino, come forza della natura sorprendente e incontrollabile, stimolando nell’uomo azioni e comportamenti particolari, con diverse conseguenze sia positive che negative.

Alcune società vedevano i bambini gemelli come entità nefaste, altre attribuivano loro dei poteri straordinari, in particolare verso gli eventi atmosferici. Da un lato, accadeva che si nutrisse avversione verso i parti multipli, dall’altro, un sacro rispetto poiché si credeva che i gemelli, o i loro genitori, potessero influenzare gli eventi.

In Mesopotamia si riteneva positiva la coppia gemellare e vi troviamo diverse divinità: Ishtar e Samash, Lulal e Latarak, Eà e Adad, Sin e Nergal, Lugalgirra e Meslamtea, cui venne dedicata la costellazione dei “Gemelli Maggiori” nell’antico zodiaco. In Persia, due importanti divinità gemelle furono Ormuzd e Arimane. In India, tra le divinità del Pantheon vedico, fanno spicco gli Ashvin, il cui nome significa “possessori di cavalli”. Si chiamavano Vivasvat e Saranyu ed erano considerati i bambini gemelli del giorno e della notte: sono state evidenziate molte similitudini esistenti tra questa coppia gemellare e i Dioscuri greci, Castore e Polluce. Tacito, tra gli altri, paragona i Dioscuri ai gemelli onorati presso i Celti e i Germani, Baldur e Hödur, il che rende probabile l’ipotesi di un mito originario indo-europeo in cui la coppia gemellare, sia essa costituita dagli Ashvin, dai Dioscuri o dai gemelli celti, è accomunata da una medesima concezione di entità benefiche e salvatrici (1, 12).

Nella concezione cosmogonica dell’Egitto, basata sulla complementarità, troviamo Shu e Tefnut, figli gemelli di Atum, il creatore, nato dall’acqua primordiale. Shu era dio dell’aria secca e Tefnet dea dell’umidità, costituendo i primi due elementi necessari alla stessa vita. Da essi nacquero Geb e Nut, rispettivamente dio della terra e dea del cielo, anch’essi gemelli e genitori di altre due coppie gemellari: Osiride e Iside, dio dell’agricoltura e dea della fecondità, e Seth e Nefthi, dio della guerra e dea della preservazione (1,6,9).

I Tsismshian dell’America settentrionale ritenevano che i gemelli influenzassero gli eventi atmosferici (curiosa analogia, questa, con quanto attribuito a S. Scolastica), favorissero la pesca, dessero forza agli anziani e conferissero l’immortalità in battaglia (13).

Nell’isola di Sri Lanka, il mito dell’origine della popolazione Sinhala narra che dall’unione di una principessa indiana con un leone nacquero due gemelli, un maschio e una femmina, dal cui legame incestuoso nacquero altri due gemelli. Uno di questi, Vijaya, dopo varie vicende venne esiliato e andò appunto nell’isola dove sposò una donna della popolazione locale (14).

Presso gli Hopi, Indiani d’America, il mito della creazione dell’universo inizia con Taiowa, il creatore che risiede nello spazio infinito e genera Sotuknangto, da cui originano nove universi.

Venne poi creata la “Donna Ragno”, da cui nacquero due gemelli, Poqaghoya e Palongawahoya, che avevano la funzione di mantenere la terra che gira sul suo asse, rispettivamente dal Polo Nord e dal Polo Sud (15).

Presso altri popoli i gemelli erano considerati negativamente e non di rado eliminati.

I Tlinghit dell’Alaska ritenevano le nascite gemellari un evento nefasto, al punto che l’uomo era costretto a ripudiare la compagna e i bimbi erano uccisi. Questa pratica era comune anche ad altri popoli sebbene spesso si riteneva che uno solo dei bimbi, di solito la femmina o il bimbo apparentemente più gracile, dovesse essere eliminato.

Le superstizioni colpivano anche i genitori: gli Indiani di Puget Sound, abitanti delle coste del Pacifico, usavano cacciare dai loro villaggi coloro che avessero generato dei gemelli, costringendoli a vivere nelle foreste fino alla morte di uno dei figli. Presso i Kwakiutl, Indiani del Canada occidentale, i gemelli erano causa di discriminazione economica: i benestanti erano esonerati da ogni attività lavorativa per un periodo di quattro anni, e la tribù provvedeva ai rifornimenti di quanto occorrente alla sopravvivenza; i meno abbienti, invece, erano costretti a sopprimere i bambini per riprendere il lavoro (13).

In Asia, nello Stato del Myanmar (tra Laos e Thailandia), la nascita di gemelli va contro natura, i bambini vengono uccisi e i genitori vengono allontanati dal villaggio, essendo ritenuti segnati da un destino avverso. Gli Yanomani dell’Amazzonia, in caso di parto gemellare, sopprimono il bambino più debole perché la madre non potrebbe allattarli entrambi (16).

In Africa, dove vi è una certa numerosità di parti gemellari, la nascita di gemelli provoca sentimenti e usanze differenti, a seconda dell’etnia. La tribù dei Baganda in Uganda riteneva i genitori dei gemelli dotati di particolari poteri in

grado di influenzare positivamente la crescita dei banani, loro principale fonte d’alimentazione, e per festeggiarli svolgevano una cerimonia con una danza particolare dedicata a parenti e amici.

Alcuni popoli ponevano i gemelli alla base della creazione del mondo, come nella descrizione che segue, tratta da un testo di un racconto degli Ekonda:

“Il mondo intero è stato creato da Wang’Ilonga. Dalla parte del sorgere del sole, a nord-est del fiume Tsuapa... al comando di Wang’Ilonga, un albero si aprì e apparve il primo uomo, Lianja. Dopo aver gettato uno sguardo attorno a sé, esclamò: “Sono uscito, ma sono solo!

Dov’è la compagna che vivrà con me?”... Wang’Ilonga riprese: “Guarda dietro di te”. Volgendosi, Lianja vide una donna, Nsongo, in piedi, alla base del termitaio… Lianja e Nsongo generarono tre coppie di gemelli che sono gli antenati mitici dei batwa, nkundo ed ekonda.”

Nel mito della creazione dei Dogon del Sudan si citano i gemelli quali precursori della razza umana. Ne riportiamo una descrizione sintetica:

“Il Dio Amma prese un grumo di argilla, lo strinse nella mano e lo lanciò, così come aveva fatto per gli astri. L’argilla divenne come un corpo e Amma si unì ad esso, che era la terra, ma con qualche difficoltà. L’andamento delle cose fu turbato e da quest’unione difettosa nacque Yusuguu, lo sciacallo, un essere unico, invece dei gemelli previsti, simbolo delle difficoltà di Dio. Dio ebbe altri rapporti con la terra e questa volta si formarono due esser gemelli. La coppia nacque completa e perfetta e a causa delle sue otto membra, il suo numero fu otto, simbolo della parola…”.

Nel Bènin, se uno o entrambi i gemelli muoiono, diventano immortali e vengono rappresentati attraverso delle statuette che la madre deve portare sempre con sé. In questa popolazione, i gemelli vengono considerati come perfetti, la loro nascita come l’arrivo sulla terra di esseri eccezionali e la loro madre come un’eletta da Dio.

In Nigeria, tra gli Yoruba il culto dei gemelli è celebrato al massimo livello e sembra che, in questa popolazione, si riscontri la più alta percentuale di nascite gemellari al mondo, forse dovuta all’assunzione di igname, una pianta contenente un’elevata quantità di estrogeni.

Tra i Dogon, che vivono nel deserto africano del Tenéré, ogni nascita di gemelli è accolta come simbolo di fecondità e di perpetuazione della stirpe. Presso gli Ewé la nascita di due gemelli è un evento di ottimo auspicio e si offrono noci di cola ed acqua a statuette raffiguranti gli spiriti gemelli (13, 16).

D’altra parte, in Africa orientale il popolo dei Chagga pensava che, qualora ad entrambi i gemelli fosse stato consentito di vivere, uno di loro avrebbe di certo ucciso i genitori. Questa visione dei gemelli portatori di morte era comune anche ad altri popoli, come ad esempio gli Yoruba dell’Africa occidentale che li ritenevano in grado di uccidersi tra loro una volta cresciuti, nonché capaci di uccidere il genitore del loro sesso. I Nuer del Sudan pensavano invece che i gemelli provocassero la morte del genitore di sesso opposto; e in Congo si credeva che la morte di un gemello era da attribuirsi al desiderio dell’altro che egoisticamente voleva restare solo.

Nel Sud e nell’Est, la nascita di gemelli suscita timore, poiché secondo un mito i gemelli possiedono grandissimi poteri utilizzabili per scopi malvagi. Nella mitologia la prima coppia era costituita, infatti, da gemelli misti che si rivoltarono a Dio, loro creatore, e scesero sulla terra per dedicarsi ad ogni genere di nefandezza. I Mandinghi, ad esempio, temono i gemelli perché pensano che abbiano una “doppia vista “, ossia che siano onniscienti.

Nell’opera letteraria Mapatya di Norbert Mutasa, del periodo coloniale, si condanna l’usanza di sopprimere i gemelli nello Zimbabwe.

Tra i Folonas (situati tra la Costa d’Avorio ed il Mali) i gemelli, dopo la nascita, vengono messi in un capanno lontano dal villaggio per 24 ore, in modo da impedire loro di minacciare l’autorità dei capi villaggio.

Nel Camerun e in Nigeria, vengono attribuiti ai gemelli poteri soprannaturali con cui possono fare del male a chi causa loro dispiacere; i genitori devono dunque fare molta attenzione al modo in cui li trattano, perché potrebbero uccidere o far ammalare chi fa loro del male. Nella Guinea Bissau, vi è l’usanza di far vivere solo un gemello e di abbandonare quello più piccolo, malato o di sesso femminile al suo destino sulla riva di un fiume.

Infine, in Africa centrale, le nascite dei gemelli appartengono al mondo animale e sono oggetto di avversione: i Luba del Congo li chiamano “bambini dell’infelicità” e per i Bassari e i Tonga, la nascita di due gemelli è una grave disgrazia ed un tempo uno dei due, o entrambi, veniva soppresso (13, 16, 17).

Bibliografia

1. De Rachewiltz B, Parisi P, Castellani V. I gemelli nel mito. Acta Genet Med Gemellol 1976;25:17-9.

6. Gemelli famosi. Filosofia, mitologia e religione. Disponibile alla pagina: http://www.gemelliit

9. Rossetti A (Ed.) I gemelli che hanno lasciato un segno. Disponibile all’indirizzo:

http://www.ilmondodeigemelli.org/mollar/FamousMultiples.htm; ultima consultazione ottobre 2007.

12. Puzis Y. Origins of Greeks. Disponibile all’indirizzo: http://209.85.129.104/search?q=cache:

A4tMXGh0WOcJ:umsis.miami.edu/~ypuzis/Origins%2520of%2520Greeks.pdf+Puzis+Origins+of+G

reeks&hl=it&ct=clnk&cd=1; ultima consultazione ottobre 2007.

13. Anonimo. Antropologia e gemelli. Disponibile alla pagina: http://www.gemelli-it.org/gemellicapirli/

gemelli-antropologia.html; ultima consultazione ottobre 2007.

14. Pararajasingham A. Obstacle to peace – political Buddhism. Proceedings of the International

Conference on the Conflict in Sri Lanka: Peace with justice, Canberra, Australia 1996. Disponibile

all’indirizzo: http://www.tamilcanadian.com/page.php?cat=23&id=28; ultima consultazione ottobre

2007.

15. Rhianna R. Celtic versus Native American cultures. Part 1, 2002. Disponibile all’indirizzo:

http://66.102.1.104/scholar?hl=it&lr=&q=cache:03rWPUVokKkJ:www.groveofdanu.org/docs/articles

/celtic_vs_native.pdf+Celtic+versus+Native+American+cultures.+Part+1,+2002; ultima consultazione ottobre 2007.

16. Barisione M (Ed.). La gemellarità: come viene considerata nelle diverse popolazioni. Disponibile

all’indirizzo: http://www.ilmondodeigemelli.org/mollar/GemelliMondo.htm; ultima consultazione ottobre 2007.

 

Vedi anche:

https://www.iss.it/web/guest/i-gemelli-nel-mito-nella-società-e-nella-medicina-curiosità-e-cenni-storici

https://www.iss.it/web/guest/i-gemelli-nel-mondo-classico-e-religioso

https://www.iss.it/web/guest/i-gemelli-siamesi-e-gemelli-famosi-dell-epoca-contemporanea

https://www.iss.it/web/guest/i-gemelli-in-medicina


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