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Salute materno infantile: l’impegno dell’Iss
ISS, 6 luglio 2017
È partito il 1 luglio scorso SPItOSS (Italian Perinatal Surveillance System), il progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con tre Regioni italiane, Lombardia, Toscana e Sicilia, e finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della Salute. Obiettivo del progetto: implementare un modello di sorveglianza attiva per elaborare stime population based della mortalità perinatale e raccogliere informazioni utili a prevenire i decessi evitabili.
SPItOSS nasce nell’ambito della più estesa sorveglianza ostetrica nazionale ItOSS (Italian Obstetric Surveillance System), coordinata dall’ISS, che ha già prodotto importanti risultati rilevando il 60% in più dei casi di mortalità materna rispetto a quelli stimati con i soli certificati di morte. I dati principali di ItOSS sono oggi riassunti in una clip video disponibile per operatori e cittadini.
La sorveglianza ostetrica migliora la salute della donna e del neonato
afferma Serena Donati (direttore del Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità) presentando il nuovo video prodotto dalla sorveglianza della mortalità materna con la collaborazione del Pensiero Scientifico Editore.
La clip descrive alcuni importanti risultati della sorveglianza che, coinvolgendo 9 Regioni e sviluppando una Rete di 350 presidi pubblici e privati, copre il 75% dei nati nel nostro Paese. Una rete population-based che continua a espandersi nel tempo, con l’obiettivo di raggiungere la copertura nazionale. I dati riportati riguardano alcuni ambiti indagati da ItOSS: morti materne da emorragia ostetrica, da suicidi, da influenza in gravidanza e a seguito di taglio cesareo.
Riguardo le morti materne dai dati raccolti emerge che i casi identificati dai soli certificati di morte risultano circa 3 ogni 100 mila nati vivi mentre quelli identificati dalla sorveglianza sono 9 ogni 100 mila nati vivi. Le informazioni raccolte evidenziano una variabilità per area geografica e per Regione, favoriscono il confronto con altri Paesi dotati di sistemi sociosanitari analoghi (utile per comprendere le nostre performance), permettono di produrre raccomandazioni per la pratica clinica e di identificare in tempo reale le priorità di intervento al fine di migliorare l’assistenza per prevenire le morti evitabili
continua Donati.
L’emorragia ostetrica è per frequenza la prima causa di morte materna in Italia. L’ISS ha promosso molte iniziative per migliorarne l’assistenza coordinando progetti di ricerca dedicati all’approfondimento delle sue cause, offrendo corsi di formazione a medici ed ostetriche e realizzando la prima linea guida nazionale evidence based sulla emorragia del post partum. Dal 2006 al 2015 la percentuale delle morti materne attribuibili all’emorragia ostetrica e avvenute entro 42 giorni dal parto si è ridotta passando dal 43% al 28%.
Il suicidio entro un anno dall’esito della gravidanza risulta responsabile del 13% delle morti materne rilevate dalla sorveglianza. Per questo motivo l’ISS, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, ha attivato un progetto di ricerca specifico, per favorire l’identificazione precoce delle donne a rischio di disagio psichico e sostenere i professionisti sanitari coinvolti nell’assistenza alla nascita.
Nel periodo 2013-2015 la sorveglianza ha registrato 5 morti materne dovute all’influenza stagionale. Nonostante la vaccinazione in gravidanza sia raccomandata, sia a livello nazionale che internazionale, e nonostante vaccinarsi sia utile e sicuro, in Italia la copertura vaccinale è ancora inferiore all’1%
sottolinea Serena Donati. Il taglio cesareo senza appropriata indicazione medica aumenta il rischio di mortalità e grave morbosità materna. È dunque importante che le donne ne siano consapevoli, specialmente nel nostro Paese dove l’intervento chirurgico viene eseguito ancora troppo spesso
conclude Donati.
Per approfondire guarda la clip video sul canale Mortalità perinatale: al via la sorveglianza pilota Spitoss
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