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Pubblicato l’ Handbook for action to reduce alcohol-related harm, una ‘guida’ europea per ridurre i danni alcol-correlati
ISS 24/09/2009
Il WHO ha presentato un manuale in cui vengono identificate le strategie di azione di prevenzione e di riduzione del rischio e del danno alcolcorrelato. Uno speciale riconoscimento è andato al lavoro svolto dall'Osservatorio Nazionale Alcol CNESPS dell'ISS.
L’
Dieci le aree di intervento, prese in esame dal manuale, nell’ambito delle quali, sulla base di precise evidenze scientifiche, si può agire efficacemente in termini di prevenzione: l'alcol alla guida, il marketing, la tassazione, l'identificazione precoce, la produzione illegale di alcol, il monitoraggio epidemiologico, l'azione della comunità, l'incremento di consapevolezza e la responsabilità etica delle imprese e delle aziende produttrici. Per ognuna di queste aree vengono descritti il background e le possibili strategie e opzioni di intervento, e vengono indicati i responsabili istituzionali. Il tutto seguito da un’accurata bibliografia.
Nella Regione Europea dell’OMS, si legge nel manuale, l’alcol è responsabile del 6.5% di tutti i decessi e di quasi il 12% degli anni persi in termini di disabilità o morte prematura. Con grandi differenze tra le regioni: se ad esempio nella Federazione russa, la probabilità di un uomo di morire prima dei 35 anni era, nel 2000, del 10%, nell’Europa occidentale la stessa si attestava sul 2%. Non va poi dimenticato che l’alcol è, in assoluto, il terzo fattore di rischio per la salute in tutta l’UE, dopo il fumo e gli elevati livelli di pressione arteriosa. Senza considerare i costi economici dei danni alcol-correlati, stimati in 125 miliardi di euro, di cui 66 così divisi: 22 miliardi spesi in servizi per l’assistenza sanitaria e 44 per la gestione della criminalità, altri 59 miliardi invece sono relativi alla mancata produttività per assenteismo, disoccupazione e morti premature.