Navigazione

  • Salta al Contenuto
  • Salta al Footer
  • Inglese
Accedi
iss-logo

Istituto Superiore di Sanità

Seguici su
  • Chi siamo
    Missione Dipartimenti Centri nazionali e Centri di riferimento Servizi tecnico-scientifici La nostra storia Organizzazione Comitato unico di garanzia Normativa Personale dell'ISS
  • Temi
    Alimentazione, nutrizione e sicurezza degli alimenti Clima, ambiente e salute Dipendenze Farmaci, vaccini e terapie avanzate Fertilità Genere e salute Governo clinico, SNLG e HTA Malattie croniche e invecchiamento in salute Malattie infettive, HIV Malattie neurologiche Malattie rare Prevenzione e promozione della salute Protezione dalle radiazioni Salute della donna, del bambino e dell’adolescente Salute globale e disuguaglianze Salute mentale Sanità pubblica veterinaria Sostanze chimiche e tutela della salute Tecnologie innovative per la salute e telemedicina Tumori
  • Attività
    Basi di dati Collaborazioni internazionali Comitato Etico Nazionale Formazione ISS-G20 Laboratorium Laboratori di riferimento Linee guida Museo Organismo Notificato Progetti Pubblicazioni Registri e sorveglianze Reti Scuola Sperimentazione clinica di Fase I
  • Servizi
    Aule Bandi e concorsi Biblioteca Patrocini Proprietà intellettuali e IPTT Tariffe dei Servizi a terzi
  • Pubblicazioni
    Pubblicazioni Annali Bollettino epidemiologico nazionale Notiziario Rapporti ISTISAN Rapporti ISS Sorveglianza Rapporti ISS COVID-19 Rapporti ISS COVID-19 in English Rapporti ISS COVID-19 en Español Monografie ISTISAN Congressi Strumenti di riferimento Beni storico-scientifici Dispense per la scuola Consensus ISS Opuscoli Video storici Pubblicazioni cessate
  • Sala stampa
    Home Page Chi siamo e Cosa facciamo Primo piano News Comunicati stampa Rassegna stampa Speciale COVID-19 Iniziative e progetti Digitale
  • Eventi
    Convegni e seminari Eventi divulgativi Webinar
  • ISSalute
  • Amministrazione trasparente
  • Bandi di gara
  • Protezione dei dati

Home

All’ISS il Primo Rapporto sullo stato di salute nell’Unione Europea

Pubblicato 20/03/2009 - Modificato 10/02/2020

ISS 20/03/2009

Aumento dell’aspettativa di vita, ridotta mortalità infantile, controllo delle malattie infettive e riduzione delle morti per malattie cardiovascolari: lo stato di salute dell’Unione Europea è migliorato negli ultimi decenni. La fotografia sulla salute globale in Europa è stata scattata dal rapporto realizzato con il progetto Eugloreh 2007, cofinanziato dall’Unione, coordinato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dall’Istituto Superiore di Sanità, i cui dati sono stati presentati oggi all’ISS.

Secondo i dati Rapporto relativi al significativo aumento dell’aspettativa di vita, lo stato di salute dell’U.E. è migliorato negli ultimi decenni, specialmente a causa dell’efficace controllo delle malattie infettive e alla riduzione della mortalità associata alle malattie cardio-vascolari e respiratorie sin dagli anni ’70, e della maggior parte dei tipi di cancro (eccetto il cancro al polmone) sin dagli anni ’90.

Stato di salute per fasce di età

I neonati sono più sani

Per quanto riguarda lo stato di salute dei gruppi di popolazione di diversa età, pur essendo il sistema di raccolta dei dati di salute principalmente focalizzato sugli adulti, si può dire che i neonati sono più sani che in passato. La mortalità infantile sta continuando a diminuire ed il basso peso alla nascita (meno si 2500 grammi) continua ad essere un indicatore sanitario importante. Le conoscenze sullo stato di salute sui bambini e adolescenti fino a 18 anni di età sulle malattie croniche ad insorgenza precoce, le disabilità, le necessità di educazione speciale, abusi e traumi non fatali restano in gran parte sconosciuti. Tuttavia, segni di miglioramento dello stato di salute di bambini ed adolescenti sono evidenti nei tempi più recenti se si pone attenzione ad HIV/AIDS, incidenti e traumi fisici, mentre sindrome metabolica, sovrappeso e obesità stanno diventando più comuni.

Gli adulti soffrono di patologie cardiovascolari e sono più obesi che in passato

Per quanto riguarda le persone in età lavorativa (meno di 65 anni), le principali cause di morte sono le malattie cardiovascolari, i tumori, i traumi e gli avvelenamenti; inoltre, fra il 15 ed il 20% degli adulti ha sofferto di qualche problema cerebrale o mentale, da lievi forme di depressione complessi disturbi neuropsichiatrici che rappresentano quattro delle sei maggiori cause di anni vissuti con disabilità. La percentuale delle persone affette dal diabete è in aumento. Sovrappeso e obesità causano circa un milione di morti all’anno nella Regione Europea dell’OMS. I più elevati tassi di mortalità osservati negli Stati dell’Est dell’Europa all’interno dell’U.E., sono principalmente dovuti alla eccessiva mortalità fra i maschi adulti, causata da malattie non trasmissibili ed incidenti.

In tarda età si è più depressi e si è più soggetti a traumi da caduta

Gli anziani soffrono più frequentemente dei giovani di patologie multiple che comportano disabilità. La depressione, che colpisce il 10-15% delle persone oltre i 65 anni di età, è la principale causa di suicidio nella popolazione anziana. Gli incidenti, essenzialmente dovuti a cadute, permangono molto elevati in questa fascia di popolazione.

Salute di genere: le donne vivono di più ma sono più a rischio malattie

Per quanto riguarda le differenze fra uomini e donne, fino a 15 anni, i tassi di mortalità sono simili fra maschi e femmine, mentre, fra 15 e 65 anni, i maschi hanno un tasso di mortalità molto più alto di quello delle femmine per tutte le principali cause di morte, che arriva fino a quattro volte per gli incidenti associati al trasporto. Se si escludono i tumori specifici di genere, gli uomini sviluppano il cancro più presto e muoiono prima. Analoghe considerazioni valgono per le malattie cardio-vascolari. Inoltre, una donna su tre ed un uomo su otto mostrano sopra i 50 anni una maggiore fragilità ossea ed un aumentato rischio di frattura. Infine, nell’U.E. la salute della donna al momento del parto sta migliorando nel tempo e la mortalità materna si sta riducendo considerevolmente. Vi è, inoltre, una crescente tendenza alle gravidanze tardive ed al ricorso al parto cesareo in tutti gli Stati, mentre il ricorso a tecniche di fertilizzazione assistita mostra notevoli differenze tra i Paesi dell’UE. Le donne vanno incontro a rapporti sessuali a rischio più frequentemente degli uomini e subiscono maggiormente episodi di violenza fisica, sessuale e psicologica.


Sala Stampa

pres Primo Piano

Istituto Superiore di Sanità

I NOSTRI CONTATTI

Viale Regina Elena 299, 00161 – Roma (I)
Partita I.V.A. 03657731000
C.F. 80211730587
Telefono: 06 4990 1
Fax: 06 4938 7118
PEC: protocollo.centrale@pec.iss.it
Mail: web@iss.it

PRIVACY

Informazioni per la privacy
Contatti
Cookie policy

ATTIVITÀ

Basi di dati
Collaborazioni internazionali
Comitato Etico Nazionale
Eventi
Formazione
Laboratori di riferimento
Linee guida
Organismo Notificato
Progetti
Pubblicazioni
Registri e sorveglianze
Scuola
Sperimentazione clinica fase I

SERVIZI

Aule
Bandi e concorsi
Biblioteca
Patrocini
Tariffe dei servizi a terzi

ACCESSIBILITÀ

Dichiarazione di accessibilità


Seguici su:

Accessibilità: form di segnalazione di prima istanza per questa pagina | Note Legali | Sitemap