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Alcol in gravidanza: uno studio dell’ISS premiato in Canada
ISS 15/09/2008
E’ stato riconosciuto come migliore studio originale nell’ambito della 9Th Annual Fetal Alcohol Canadian Expertise (Face) Research Roundtable
(Congresso Annuale riguardante le ricerche scientifiche e le problematiche cliniche dell’esposizione fetale all’alcol) che si è svolta lo scorso 9 settembre a Montreal. Il riconoscimento è stato assegnato al gruppo di studio diretto dalla dottoressa Simona Pichini e dal dottor Oscar Garcia-Algar effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Hospital del Mar di Barcellona, l’Istituto di Medicina Legale di Pavia e l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Il lavoro si è focalizzato sulla ricerca dei nuovi biomarcatori dell’esposizione intrauterina all’alcol consumato dalla madre in gravidanza. Questo studio, svolto su due diverse coorti di neonati, quella di Barcellona e quella di Reggio Emilia ha individuato nei piccoli due nuovi metaboliti fetali dell’alcol: l’etilglucuronide l’etilsulfato, misurati nel meconio neonatale. Il premio è stato consegnato dal Prof. Gideon Koren, il maggior esperto mondiale di disturbi della salute del bambino e dell’adulto legati alla sindrome feto-alcolica.
La scoperta di queste due nuove molecole permetterà in futuro di rendere più facile l’individuazione dei neonati esposti al consumo di alcol materno in gravidanza. Questo si ricollega al problema della mancanza di informazione sul pericolo per il nascituro di gravi alterazioni neuro comportamentali quando la madre beve alcolici in gravidanza, anche in modiche quantità. Sarebbe auspicabile che anche in Italia, come è stato fatto in altri paesi europei (per esempio in Francia) si riportassero sulle bottiglie di alcolici le avvertenze sugli effetti del bere in gravidanza.
Il gruppo di ricerca italo-spagnola proseguirà i suoi studi in collaborazione con un gruppo canadese, diretto dallo stesso Koren, utilizzando la misura dell’etilglucuronide nel meconio ai fini della diagnosi precoce dello spettro dei disordini feto-alcolici.
L’Istituto Superiore di Sanità auspica accordi di collaborazione per poter affrontare meglio queste problematiche e per arruolare corti di bambini particolarmente esposti all’etanolo durante la gestazione.