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Le frontiere dell'Imaging Science
Infarti e ictus uccidono molte persone nel mondo, spesso senza alcun preavviso. Infatti, le tecniche diagnostiche standardizzate (quali gli ultrasuoni e le tecniche di imaging con PET scanner) non consentono di individuare con utile anticipo la formazione delle “placche” che ostruiscono e quindi bloccano il flusso sanguigno. Recentemente, tuttavia, molti progressi sono stati compiuti dalla cosiddetta “imaging science”: nuovi scintillatori, fotodetectors, sistemi rapidi di acquisizione dei dati e così via, davvero utili alla medicina nucleare di cuore, collo e cervello. Ma non solo: le applicazioni spaziano dall’identificazioni delle placche amieloidi del morbo di Alzheimer ai primi segni del Parkinson, dalla schizofrenia alla depressione fino agli effetti nel cervello delle tossicodipendenze. Di questo si parlerà nel corso del convegno, il cui programma è consultabile