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MILD, al via un programma di prevenzione della mortalità per tumore al polmone
a cura di Ugo Pastorino*
Il progetto MILD (Multicenter Italian Lung Cancer Detection) è stato attivato con l’obiettivo di ridurre, in soggetti ad alto rischio, la mortalità sia per tumore del polmone, sia per tutte le altre patologie correlate al fumo di tabacco. La diagnosi precoce è il nostro primo scopo, ma è importante sottolineare che senza prevenzione primaria è inutile qualunque intervento preventivo di tipo diagnostico.
MILD è un programma gratuito rivolto a fumatori ed ex fumatori di età uguale o superiore a 50 anni. Che cosa significa arruolarsi? Significa essere tutelati, entrare in un programma di protezione ed essere protetti per anni. Chi si arruola, se è ancora un fumatore, viene aiutato ad uscire dalla dipendenza e sottoposto ad una serie di controlli che consistono in esami clinici da parte di uno specialista, spirometria, esame del sangue ed eventuale TAC spirale. I controlli verranno ripetuti periodicamente attraverso un monitoraggio sistematico. Lo scopo è quello di individuare eventuali formazioni tumorali quando sono ancora allo stato iniziale e quindi intervenire precocemente. Va ricordato che attualmente in Italia la mortalità per tumore è di circa 30.000 morti/anno e che l’unico rimedio davvero efficace è rappresentato dalla chirurgia. Ma è evidente che è previsto un intervento terapeutico anche in presenza di altre patologie non oncologiche, quindi diamo la garanzia di una protezione completa.
Quindi MILD prevede:
a. una attività di prevenzione primaria: ridurre il numero dei fumatori attraverso la prevenzione primaria significa di per sé diminuire il rischio di morte per fumo, anche per le patologie non polmonari;
b. la prevenzione secondaria attraverso il monitoraggio costante dei soggetti a rischio;
c. e infine una attività di ricerca.
Questo è un aspetto importantissimo: è dal monitoraggio dei volontari che si arruoleranno al programma che potremo capire quali sono gli strumenti diagnostici davvero efficaci (non è detto che la TAC spirale sia più utile di altri strumenti meno sofisticati), e valutare attraverso il gruppo di controllo non sottoposto alla TAC periodica la reale efficacia di un programma diagnostico su larga scala.
La ricerca svolta sui campioni di sangue e sul respiro, rivolta alla caratterizzazione biologica individuale, può consentirci sia di riconoscere precocemente forme pretumorali sia di individuare chi è predisposto geneticamente ad ammalarsi di tumore, quindi di diminuire la mortalità e mirare l’intervento diagnostico adeguandolo alle caratteristiche individuali con minor sofferenza per il paziente e riduzione della spesa sanitaria.
E’ grazie alla sinergia di questi tre aspetti che speriamo di raggiungere il nostro obiettivo: azzerare la mortalità secondaria al fumo. Per raggiungere questo risultato abbiamo bisogno dell’adesione di almeno 10.000 soggetti a rischio che oltre a difendere sé stessi partecipando al progetto MILD daranno un serio e concreto contributo alla ricerca aiutando così anche tutti gli altri.
*Direttore Chirurgia Toracica e Capo Dipartimento di Ricerca Tuimori Solidi dell'Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori