Home
Il carcinoma del colon-retto
È al secondo posto come frequenza tra le malattie tumorali in Italia ed in Europa. In particolare, nel nostro Paese colpisce ogni anno 35.000 persone e ne uccide 19.000, senza distinzione di genere. È più diffuso nei Paesi ad alto sviluppo economico, perciò si ritiene che il rischio di sviluppare la malattia sia associato ad una dieta ricca di grassi animali e povera di fibre (verdura e frutta). Può essere curato? In caso di diagnosi precoce, che si ottiene dalla ricerca del sangue occulto nelle feci, si può guarire in un'altissima percentuale di casi. Proprio per questo motivo, in alcune regioni italiane sono in corso o in fase di realizzazione programmi di screening mediante ricerca del sangue occulto fecale. In questi programmi, le persone tra i 50 e i 70-74 anni vengono invitate dalla ASL mediante una lettera a ritirare il materiale per effettuare l'esame.
Coloro che risultano negativi al test sono invitati a ripeterlo ogni 2 anni, perché la prevenzione sia realmente efficace. Se, invece, si risulta positivi al test, è necessario un accertamento con colonscopia, un esame che tramite un apparecchio grande quanto un mignolo e munito di telecamera, illumina le pareti interne dell'intestino, permettendo così di individuare eventuali alterazioni. Oltre alla ricerca del sangue occulto nelle feci, un altro particolare esame, chiamato sigmoidoscopia, consente di vedere se vi sono polipi o tumori nell'ultima parte dell'intestino. Viene praticato con un endoscopio, uno strumento flessibile del diametro di 1 cm, munito di una fonte di luce e introdotto dall'ano, che consente in tal modo di esaminare la superficie interna dell'ultima parte dell'intestino ed asportare eventuali polipi.