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Carcinoma mammario, il ruolo della risonanza magnetica
Secondo le stime odierne, circa il 5% dei casi di carcinoma mammario (CM) sono associati a cause genetiche primarie e circa il 5-15% presentano aggregazioni di casi di carcinoma nella famiglia (sia a carico della mammella che di altri organi quali ovaio, prostata e colon-retto). Si stima inoltre che, per donne portatrici di mutazioni dei geni BRCA1 o BRCA2, ritenute responsabili di almeno il 50% dei casi di CM ereditari, il rischio di sviluppare il carcinoma mammario nell'arco della vita, possa raggiungere valori del 60-85%. Alla luce di tutto questo, presso l'ISS è stato attivato sin dal 1999 uno studio nazionale multicentrico finalizzato alla valutazione dell'efficacia della Risonanza Magnetica a contrasto dinamico (CE-MRI) e di modalità di imaging convenzionale (mammografia, ecografia) nella diagnosi precoce del CM in soggetti ad alto rischio genetico. Nel corso del Workshop verranno presentati i risultati preliminari dello studio e ne saranno discusse le direzioni future. Interverranno, tra gli altri:
<*>Franca Podo, ricercatrice dell'ISS responsabile dello studio, a proposito del trial multicentrico italiano.*>
<*>P. Panizza, dell'Istituto San Raffaele di Milano, che, tra gli approcci diagnostici, si soffermerà sulla biopsia e sul centraggio RM-guidati.*>
<*>Stefano Corcione, dell'Università di Ferrara, che tratterà del contributo della medicina nucleare in senologia.*>
<*>Cosimo Di Maggio, del Policlinico Universitario di Padova, che si soffermerà sullo screening mammografico.*>
Seguirà una tavola rotonda intitolata "Discussione operativa sul trial italiano".