Per molti anni ricercatori, clinici, consorzi e istituzioni di diversi Paesi hanno sviluppato studi e ricerche sulle malattie rare in maniera spesso frammentaria, con risorse limitate, senza un coordinamento internazionale che valorizzasse gli sforzi congiunti verso un’unica efficace direzione.
In risposta a questa esigenza nel 2011 è stato ufficialmente istituito dalla Commissione Europea e dal National Institute of Health (USA) l’International Rare Diseases Research Consortium (IRDiRC).
L’obiettivo è costruire un network a livello globale, di ricercatori, clinici, pazienti e industrie e finanziatori per creare sinergie, ottimizzare le risorse e quindi accelerare la ricerca scientifica.
Sin dall'istituzione del Consorzio, l’Istituto Superiore di Sanità partecipa, nella figura del Presidente, al Comitato esecutivo, e mediante - il Direttore del Centro Nazionale Malattie Rare - al Comitato scientifico interdisciplinare.
IRDiRC persegue 3 grandi obiettivi entro il 2027:
Obiettivo 1: Fare in modo che tutti i pazienti con sospetta malattia rara ottengano una diagnosi entro un anno, se il loro disturbo è noto nella letteratura medica; e che tutti quelli attualmente non diagnosticabili entreranno in una pipeline diagnostica e di ricerca coordinata a livello globale;
Obiettivo 2: Individuare 1000 nuove terapie per le malattie rare;
Obiettivo 3: Sviluppare metodologie per valutare l'impatto di diagnosi e terapie sui pazienti con malattie rare
Per affrontare questa sfida il Consorzio collabora con ricercatori, enti e organizzazioni che condividono le stesse finalità e accettano di lavorare in modo coordinato e collaborativo.