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EATRIS, prima fra le infrastrutture in biomedicina ad acquisire lo status di Consorzio Europeo
ISS 22/11/2013
Dal 7 novembre la European Advanced Translational Research Infrastructure (EATRIS) ha acquisito, prima in Europa nel campo delle Scienze della vita, lo status di ERIC (European Research Infrastructure Consortium, Consorzio Europeo per le Infrastrutture di Ricerca), approvato ufficialmente dalla Commissione Europea. Tale status si configura come una nuova entità legale in grado di favorire, grazie a benefici fiscali ed economici, l’esecuzione di progetti di ricerca congiunti a livello europeo. Ciò le permetterà di perseguire più efficacemente il suo obiettivo fondamentale: accorciare le distanze che separano la ricerca biomedica dalle applicazioni cliniche, ovvero interventi per la prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie a più alto impatto sanitario. Trasformando così, attraverso una più stretta cooperazione europea - sono oltre 70, al momento, le istituzioni che metteranno a disposizione le proprie competenze, attrezzature e capacità nell’ambito della ricerca traslazionale - i risultati ottenuti nei laboratori in benefici sostanziali per il paziente e per il cittadino. Insomma, quello che si dice from bench to bed.
L’Italia, la cui partecipazione è coordinata dall’ISS, su mandato del Ministero della Salute in accordo con il MIUR, ha un ruolo importante, come testimoniato dal fatto che il ruolo di Direttore scientifico di EATRIS è ricoperto da Giovanni Migliaccio, Dirigente di ricerca dell’ISS, mentre Maria Ferrantini, Primo ricercatore ISS, è stata recentemente nominata chair del Board of Governors, l’organo di governo di EATRIS. Per il sostegno finanziario all’inizio delle attività internazionali coordinate per l’Italia dall’ISS e all’avvio dello sviluppo di una prima rete di istituti italiani partecipanti ad EATRIS, ha contribuito dal 2010 il Ministero della Salute e, più recentemente, il Consiglio Nazionale delle Ricerche su fondi destinati dal MIUR per le infrastrutture di ricerca.
IATRIS, uno sportello aperto alla comunità scientifica
Un servizio per poter trasformare le scoperte fatte nei laboratori della scienza in terapie, strumenti diagnostici e di prevenzione per la salute dell’uomo. Accorciando i tempi di questo passaggio, spesso molto lungo ed oneroso, e con l’occhio sempre puntato a garantire la sicurezza dei pazienti. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo di IATRIS (Italian Advanced Translational Research Infrastructure), il nodo nazionale di EATRIS avviato nel 2008 dall’ISS, coordinato da Filippo Belardelli, direttore del Dipartimento di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare, e comprendente una serie di istituzioni di eccellenza nel panorama nazionale in grado di dare contributi specifici e complementari.
Al momento i centri che ne fanno parte sono 17. Oltre all’ISS, il Centro Regionale Indicatori Biochimici di Tumore - Consorzio Istituto Oncologico Veneto IRCCS (Venezia); il Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” (Modena); il Consorzio Collezione Nazionale dei Composti Chimici e Centro Screening(Roma); il Network Italiano per l'Imaging Molecolare (IMINET); gli Istituti Fisioterapici Ospedalieri - Istituto Dermatologico San Gallicano e l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (Roma); l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (Roma); l’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (Palermo); l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani (Roma); la Fondazione Istituto Nazionale Tumori (Milano); l’Istituto Nazionale Tumori Fondazione G. Pascale (Napoli); gli Istituti Ortopedici Rizzoli (Bologna); l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (Milano); l’Ospedale S. Raffaele(Milano); l’Istituto Tumori Giovanni Paolo II (Bari); la Fondazione SDN per la Ricerca e l'Alta Formazione in Diagnostica Nucleare (Napoli); Centro di Riferimento Oncologico, Aviano (PN).
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