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Sostanze chimiche e tutela della salute

Sostanze chimiche e tutela della salute

L’impiego di sostanze chimiche nella società moderna, pressoché in tutti i processi produttivi, rende il settore chimico uno dei più importanti e globalizzati dell'economia mondiale. Il contributo essenziale delle sostanze deve essere comunque bilanciato con l’identificazione dei potenziali costi. Questi includono l'uso intensivo di acqua ed energia nonché i possibili rischi e impatti negativi sull'ambiente e sulla salute umana. La diversità e la potenziale gravità di tali impatti rendono la gestione delle sostanze chimiche una questione trasversale essenziale per lo sviluppo sostenibile.

I consumatori e gli utilizzatori, se adeguatamente informati, possono contribuire sensibilmente alla riduzione dei rischi, anche attraverso una scelta consapevole dei prodotti e il loro utilizzo responsabile.

La limitazione di eventuali danni per la salute e per l’ambiente può essere garantita dalla valutazione e gestione delle sostanze lungo l’intero ciclo di vita, dalla produzione, allo smaltimento, al  riutilizzo.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha un ruolo guida nel contesto italiano ed europeo nella ricerca, valutazione, gestione, controllo e regolamentazione nel settore delle sostanze e dei prodotti chimici e contribuisce a tutelare la salute umana promuovendo, al tempo stesso, l'innovazione e la competitività.

L’ISS valuta i pericoli e i rischi connessi a sostanze e prodotti chimici ed è riferimento nazionale per i Piani di prevenzione e sorveglianza delle esposizioni pericolose e delle intossicazioni e per i Piani nazionali di controllo e coordina la Rete dei laboratori nazionali.

Rappresenta inoltre l’interfaccia tecnico-scientifica dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) affrontando problematiche emergenti legate alla salute della popolazione.



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I tatuaggi: sicurezza d’uso e criteri di controllo – Rapporti ISTISAN 19/2

A cura di Rosa Draisci, Sonia D’Ilio, Rosanna Maria Fidente, Simona Deodati, Marco Ferrari, Stefano Guderzo
2019, iii, 88 p. Rapporti ISTISAN 19/2

Negli ultimi decenni è stato osservato un aumento della diffusione della pratica del tatuaggio considerata, allo stato attuale, principalmente come una forma di arte del corpo che coinvolge sia le donne che gli uomini e in particolar modo i giovani. Per l’applicazione del tatuaggio è richiesta l’iniezione di inchiostri colorati nel derma che permanendo per un periodo di tempo relativamente lungo comporta un’esposizione a lungo termine a composti chimici e ai loro prodotti di degradazione. La problematica del rischio chimico legato all’uso di queste sostanze ha indotto l’Unione Europea a regolamentare la composizione degli inchiostri limitando l’uso di certe sostanze con l’introduzione di una restrizione in base al Regolamento (CE) 1907/2006 (noto come REACH: Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals). Questo rapporto nasce dalla collaborazione tra il Centro Nazionale Sostanze Chimiche, Prodotti Cosmetici e Protezione del Consumatore dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Agenzia Provinciale per l’Ambiente di Bolzano e l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte nell’ambito di accordi con il Ministero della Salute riguardanti gli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente con lo scopo di fornire una panoramica sull’argomento con particolare riguardo alla sicurezza d’uso e alle azioni intraprese dall’Europa e dall’Italia a garanzia della tutela della salute della popolazione.


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