TEMA

Salute Mentale

Interazione gene ambiente nella salute mentale

Sulla salute mentale agiscono sia fattori genetici che esposizioni ambientali concomitanti i cui effetti possono modificarsi reciprocamente in modo complesso. L’ambiente può infatti influenzare attraverso modifiche chimiche il modo in cui il DNA viene letto e trascritto, in questo modo regolando in modo diretto l’attivazione funzionale dei geni (epigenetica). L’epigenetica svolge un ruolo fondamentale nei processi di plasticità cerebrale.

Quando gli effetti genetici sono modulati da fattori esogeni, ad esempio stili di vita, esistono opportunità di prevenzione e di promozione della salute mentale.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) affronta il tema delle interazioni geni-ambiente nella salute mentale sia utilizzando modelli sperimentali, sia con un approccio di popolazione, ad esempio su campioni di gemelli (stima dell'ereditabilità dei tratti in diverse categorie di esposizione) e su coorti di nascita nelle quali si indagano gli effetti delle interazioni tra il genoma e i fattori ambientali sullo sviluppo neurocomportamentale.



Indietro Studio sui fattori di rischio dell'arteriosclerosi


L’arteriosclerosi è una patologia degenerativa che rappresenta oggi la principale causa di morbidità e mortalità nella popolazione occidentale.
La sua prevenzione assume dunque una notevole importanza sia a livello individuale che per la collettività.
Recenti studi hanno dimostrato che alcuni parametri quali la velocità del flusso aortico, la rigidità della parete dell’aorta ed il tono della parete dei vasi periferici sono associati a cambiamenti strutturali dell’arteriosclerosi e che l’individuazione di forme precoci potrebbe consentire di iniziare tempestivamente una efficace terapia.

Lo studio ha come obiettivo principale quello di fornire stime più precise di quelle attualmente disponibili sulla ereditabilità dell’arteriosclerosi nella popolazione generale e dei suoi fattori di rischio, valutando le componenti genetiche ed ambientali delle misure fornite dagli esami ecografici (rigidità della parete e velocità del flusso dell’aorta, etc.) e di quelle rilevate dai questionari (abitudini al fumo, stili di vita, etc.).

Obiettivo secondario dello studio è quello di valutare il ruolo del benessere psicologico quale fattore protettivo dell’arteriosclerosi. Tutto ciò potrebbe facilitare la futura comprensione della patogenesi dell’arteriosclerosi, l’identificazione di nuove strategie diagnostiche e di screening basate sull’individuazione di profili ad alto rischio per lo sviluppo di questa patologia.

I partecipanti hanno compilato alcuni questionari che valutano il benessere psicologico, lo stato generale di salute, le abitudini al fumo e gli stili di vita.

Gli esami effettuati si basano su una valutazione, eseguita mediante Ecografia-Doppler, dello spessore della parete delle arterie carotidi e del circolo intracranico. Inoltre, è stata misurata la pressione sanguigna, la funzionalità respiratoria e raccolto un campione di saliva.

Lo studio è stato condotto dal Registro Nazionale Gemelli dell’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la Semmelweis University di Budapest, il Dipartimento di Scienze Radiologiche –Policlinico Umberto I di Roma, il Dipartimento di Scienze Neurologiche di Padova e il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università degli Studi di Perugia.

Per info
Emanuela Medda
Istituto Superiore di Sanità,Centro Nazionale di Epidemiologia,Sorveglianza e Promozione della Salute, Reparto di Epidemiologia Genetica
Viale Regina Elena, 299- 00161 Roma
Tel 06 49904155 /4153 Registro Nazionale Gemelli



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