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Indietro La scienza di Roma. Passato presente e futuro di una città.

Anche l'Iss alla mostra del Palazzo delle Esposizioni da domani 12 ottobre 2021 al  27 febbraio 2022

Iss 11 ottobre 2021

L'Istituto Superiore di Sanità sarà presente alla Mostra LA SCIENZA DI ROMA. PASSATO, PRESENTE E FUTURO DI UNA CITTÀ  con una serie di preziosi oggetti che testimoniano alcuni dei momenti più significativi della propria storia.

Gli oggetti sono stati scelti dai curatori della Mostra fra i numerosi reperti accuratamente selezionati e proposti per il prestito da parte dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Si tratta di alcuni strumenti scientifici di carattere storico particolarmente significativi e rappresentativi di importanti attività di ricerca condotte in Istituto dai primi anni dalla sua fondazione (1934), di  numerose fotografie storiche tratte dall'Archivio fotografico ISS (che raccoglie migliaia di fotografie  e sarà presto disponibile online) e di alcuni volumi di pregio provenienti dalle collezioni della Biblioteca dell'Istituto, alcuni dei quali sono testimonianza tangibile del ruolo fondamentale dell'Istituto nella lotta antimalarica.

Gli strumenti di proprietà dell'ISS che sono in prestito per la Mostra al Palazzo delle Esposizioni fanno parte della importante collezione di strumenti scientifici di interesse storico dell'Istituto, circa un migliaio, i cui esemplari più preziosi possono essere ammirati al Museo ISS che è stato inaugurato il 21 aprile del 2017.

La presenza dell'ISS all'interno di questo importante evento espositivo nella città di Roma contribuirà a far conoscere ai visitatori la storia del maggiore ente di ricerca in Italia e il suo ruolo fondamentale a tutela della sanità pubblica nel nostro paese.

In accordo con gli obiettivi della mostra e con il percorso museale voluto dai curatori, hanno attivamente collaborato a questa iniziativa i membri del Gruppo di lavoro per la valorizzazione degli strumenti scientifici di interesse storico, del Gruppo di lavoro per la valorizzazione delle foto storiche e altri ricercatori e tecnici dell'Istituto Superiore di Sanità, nell'ambito del più ampio progetto di recupero e valorizzazione della memoria storica dell'ISS, afferente al Servizio Comunicazione Scientifica.

 

ELENCO DELLE OPERE RICHIESTE IN PRESTITO - MUSEO ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITA'

STRUMENTI SCIENTIFICI DI INTERESSE STORICO

Pompa da respirazione artificiale

Datazione: 1950 ca.

Costruttore: Palmer, Gran Bretagna.

Materiali: legno teak, acciaio, alluminio.

Dimensioni: 60x25x35 cm

Lo strumento, utilizzato dai Laboratori di Chimica terapeutica, diretti dal premio Nobel Daniel Bovet, era destinato all'impiego su piccoli animali (ratti, cavie, conigli). La pompa alternava una fase di insufflazione forzata di aria nei polmoni (inspirazione) a una fase espiratoria nella quale l'espulsione dell'aria insufflata era affidata all'elasticità dei polmoni e della cassa toracica. La separazione del circuito inspiratorio da quello espiratorio permetteva di prelevare campioni dell'aria inspirata ed espirata dai quali era possibile dedurre il consumo di ossigeno e la produzione di anidride carbonica dell'animale o del preparato sottoposti a respirazione assistita. 

Tratto da: I Laboratori di Chimica terapeutica.  A cura di Giorgio Bignami e Amilcare Carpi De Resmini. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2005.  (I beni storico-scientifici dell'Istituto Superiore di Sanità, Quaderno 1) 133 p. https://www.iss.it/documents/20126/45616/quaderni_1.pdf/

Elettrocardiografo Viso-Cardiette Sanborn

Datazione: 1950 ca.

Costruttore: Sanborn, Massachusetts, Stati Uniti

Materiali: legno, ottone, rame, acciaio, bachelite, Perspex.

Dimensioni: 40x22x28 cm

Destinato a registrare i fenomeni elettrici autoctoni che governano la contrazione cardiaca e che generano deboli differenze di potenziale alla superficie del corpo, questo strumento appartiene alla generazione degli elettrocardiografi nata negli anni '40. L'amplificazione elettronica dei potenziali ne permetteva la registrazione mediante un galvanometro dotato di una penna riscaldata scrivente su carta termosensibile. Lo strumento nato per un impiego clinico, era utilizzabile anche per ricerche sull'animale da esperimento.

Tratto da: I Laboratori di Chimica terapeutica.  A cura di Giorgio Bignami e Amilcare Carpi De Resmini. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2005.  (I beni storico-scientifici dell'Istituto Superiore di Sanità, Quaderno 1) 133 p. https://www.iss.it/documents/20126/45616/quaderni_1.pdf/

Fermentatore

Datazione: 1948 circa

Dimensioni: h 200 cm X 100 cm X 100 cm larghezza

L'apparecchiatura è un fermentatore da 50 litri in acciaio utilizzato per la crescita di microorganismi (batteri, lieviti e funghi) in coltura sommersa. Lo strumento faceva parte dell'impianto pilota dell'Istituto Superiore di Sanità utilizzato per la messa a punto della produzione della penicillina. Si trattava della prima fabbrica pubblica di penicillina realizzata dal prof. Chain, già insignito del Nobel, nel suo ruolo di Direttore del Centro internazionale di chimica microbiologica.

Elettrometro di Curie, a quarzo piezoelettrico

Datazione: ca 1930

Costruttore:  Ch. Beaudouin (Parigi, Francia)

Materiali: acciaio, ghisa, alluminio, materiali isolanti

Dimensioni: 57x28x28

L’elettrometro di Curie, strumento di misura di correnti di ionizzazione di bassissima intensità, ideato e realizzato da Pierre Curie in collaborazione con il fratello Jacques nel 1898, utilizza un quarzo piezoelettrico in associazione con un elettrometro a quadranti, in modo da ottenere uno strumento di zero. Questo tipo di apparecchiatura fu utilizzata da Marie Sklodowska Curie per la misura della ionizzazione prodotta in aria dalla polvere di minerale radioattivo posta sulla faccia inferiore di un condensatore collegato allo strumento.

Diodi di potenza (cinque)

Datazione: 1939

Materiale: vetro, metallo

Dimensioni: 80-90 cm ca x 16-20 cm ca, ciascuno

I diodi facevano parte dell’acceleratore Cockcroft-Walton da 1,1 MeV, costruito presso i Laboratori di Fisica dell'Istituto di Sanità Pubblica nel 1939. L’acceleratore, a partire da una tensione alternata, produceva l’alta tensione continua, necessaria per l’accelerazione delle particelle, utilizzando un moltiplicatore di tensione costituito da un trasformatore e un certo numero di stadi duplicatori di tensione mediante l’utilizzo di questi diodi (raddrizzatori) collegati a condensatori.

Sull’acceleratore si veda: Serena Risica, Giulio Grisanti. Il deposito del radio e l’acceleratore Cockcroft-Walton. In: Il Laboratorio di Fisica dell'Istituto Superiore di Sanità. A cura di Martino Grandolfo, Federica Napolitani, Serena Risica, Eugenio Tabet. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2017. (I beni storico-scientifici dell’Istituto Superiore di Sanita, Quaderno 12). p. 19-45.

VOLUMI

De noxiis paludum effluviis, eorumque remedii (1717) in cui il medico Giovanni Maria Lancisi intuisce ed esamina per primo le cause della malaria.

Il volume relativo alle dispense universitarie, in fogli dattiloscritti, delle Lezioni di anatomia comparata del prof. Giovan Battista Grassi; il documento scritto da Grassi assieme a Massimo Sella sulla Lotta antimalarica a Fiumicino (1920) ed infine l'opera di Daniel Bovet e Filomena Bovet-Nitti, Structure et activite pharmacodynamique des medicaments du systeme nerveuxvegetatif: adrenaline, acetylcholine, histamine et leurs antagonistes (1948).

l -Giovanni Maria Lancisi, De noxiis paludum effluviis, eorumque rem

2 - Giovan Battista Grassi, Lezioni di anatomia comparata (s.d.) [dispense dattiloscritte] Sala Nobeledis. Libri duo... (1717)

3 - Giovan Battista Grassi, M. Sella, Lotta antimalarica a Fiumicino (Roma). Seconda relazione (1920) Roma: Tipografia del Senato

4-BOVET Daniel et Bovet-Nitti Filomena, Structure et activite pharmacodynamique des medicaments du systeme nerveuxvegetatif: adrenaline, acetylcholine, histamine et leurs antagonistes (Karger, 1948) [Fondo Carpi] QV 0132 .B669


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