TEMA

Protezione dalle radiazioni

Radioattività nell'acqua potabile e nel cibo

L'esposizione della popolazione a sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti comprende, tra le altre, quella derivata dall'ingestione di radionuclidi presenti nel cibo e nell'acqua destinata al consumo umano. Questo tipo di esposizione, ed è bene chiarirlo, è imputabile a radionuclidi naturalmente contenuti nella crosta terrestre che, per fenomeni fisici di diversa natura, finiscono negli alimenti e nell'acqua. La Commissione scientifica delle Nazioni Unite (UNSCEAR - United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation) sugli effetti delle radiazioni stima che, in media, circa il 12% dell’esposizione complessiva di un individuo alle sorgenti naturali di radiazioni sia attribuibile proprio all'ingestione di cibi e al consumo di acqua.

A questa prima sorgente di esposizione, dovuta a radionuclidi di origine naturale, si sovrappone quella imputabile a radionuclidi di origine antropica, la cui presenza nelle acque e nei cibi è riconducibile ad attività umane.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità non differenzia tra i radionuclidi naturali e artificiali relativamente alla valutazione del rischio per la salute della popolazione mentre propone una differenziazione in relazione alle strategie di controllo. Inoltre, relativamente all'importanza per la salute della popolazione, è bene sottolineare come l’origine naturale dei radionuclidi contenuti in acqua e cibo non sia da associare automaticamente a un rischio minore: viceversa, generalmente, proprio i radionuclidi naturalmente presenti nella crosta terrestre, che finiscono disciolti nelle acque e contenuti nei cibi, contribuiscono maggiormente all'esposizione dei singoli individui.

Discorso a parte merita il radon, un gas radioattivo che può essere contenuto nelle acque, soprattutto in quelle di origine sotterranea (acque di falda e di sorgente), e che può facilmente abbandonare la fase acquosa e accumularsi negli ambienti chiusi (anche domestici) come conseguenza di quelle attività che prevedono l’utilizzo, e quindi la movimentazione, della stessa acqua. A dimostrazione di questo, si stima che l’esposizione al radon inizialmente disciolto in acqua avvenga solo per il 10% attraverso l’ingestione e per il 90% tramite l’inalazione.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e il Ministero della Salute hanno compiti specifici di indirizzo e coordinamento del controllo della radioattività nelle acque destinate al consumo umano, come stabilito dal decreto legislativo 28/2016 (che ha recepito la direttiva 2013/51/Euratom), e dal successivo decreto del Ministro della Salute del 2/8/2017. Questi decreti stabiliscono i requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano.

Linee guida e documenti Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)

Guidelines for drinking water: 4th edition plus 1rst addendum 2018

Management of Radioactivity in Drinking-Water 2018


Dipartimenti/Centri/Servizi

Centro nazionale per la protezione dalle radiazioni e fisica computazionale

Tematica

Protezione dalle Radiazioni Protezione dalla radioattività nelle acque destinate a uso umano

Indietro Workshop radioattività acque destinate al consumo umano - 2017


Workshop sull’attuazione del decreto legislativo 28/2016 sul controllo della radioattività nelle acque destinate al consumo umano (7 luglio 2017 - Istituto Superiore di Sanità, Aula Pocchiari)

Organizzato da: ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ - Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni e Fisica computazionale  

MINISTERO DELLA SALUTE - Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria

Il decreto legislativo del 15 febbraio 2016 n. 28 ha recepito la direttiva 2013/51/Euratom che stabilisce i requisiti per la tutela della salute della popolazione relativamente alle sostanze radioattive presenti nelle acque destinate al consumo umano. Tale decreto legislativo introduce per la prima volta un sistema organico di controlli della radioattività presente nelle acque destinate al consumo umano e prevede a tale scopo una serie di compiti e attività da parte delle Regioni e Province autonome e dei gestori delle reti di distribuzione idrica, nonché compiti di indirizzo e coordinamento da parte del Ministero della salute e dell’Istituto superiore di sanità.
Obiettivo di questo workshop è riunire i soggetti coinvolti dal decreto legislativo 28/2016 per discutere e confrontarsi sulle attività in corso per l’avvio dell’attuazione del decreto stesso.

Materiale del workshop:
Programma
- Alessandro Magliano (Ministero della Salute): Il decreto legislativo del 15 febbraio 2016 n. 28
- Francesco Bochicchio (ISS): Indicazioni operative  per l’applicazione del decreto legislativo 28/2016
- Luca Lucentini (ISS): Aspetti normativi relativi ai controlli chimici e microbiologici
- Rosella Rusconi (Arpa Lombardia): Regione Lombardia
- Silvia Bucci (Arpat): Il controllo della radioattività nelle acque destinate la consumo umano stato dell’arte sull’elaborazione del programma di controllo in Toscana
- Michele Epifani (Arpab): Applicazione del decreto legislativo 28/2016



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Protezione dalla radioattività nelle acque destinate a uso umano