Cultura, religione e credenze contribuiscono alla costruzione dei modelli di genere in tutte le popolazioni. La cultura è un insieme di regole, conoscenze, valori, tradizioni, abitudini, credenze, costumi, produzioni artistiche, condivise da ogni individuo facente parte di una popolazione. All’interno di ogni cultura è importante la costruzione del ruolo che l’individuo deve occupare nella società. In questo rientra la costruzione dei ruoli di genere che avviene attraverso un processo che inizia fin dall’infanzia assegnando ai due sessi biologici diversi modelli di comportamento, di obblighi e di diritti. Il genere viene declinato in modi differenti nelle diverse culture in base alle norme via via stabilite relative ai ruoli, che risultano funzionali a dare risposte a situazioni socio-economiche specifiche. In tali risposte è sempre presente l’intreccio tra cultura e religione a cui la società fa riferimento, interazione che si diversifica anche tra le diverse popolazioni che seguono una stessa religione, ma che tende a persistere e ad essere tramandato di generazione in generazione anche quando le situazioni cambiano e si viene a contatto con altre realtà. La discriminazione di genere per lo più presente in tutte le culture, che generalmente attribuisce all’uomo un ruolo sociale rivolto all’esterno del nucleo famigliare e alla donna invece un ruolo strettamente interno alla famiglia, diventa spesso un problema proprio per l’accesso alla cura.
Il ruolo del Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è quello di promuovere la Medicina di Genere nell’ambito della lotta alle disuguaglianze sanitarie e di organizzare in tal senso la ricerca, la comunicazione ed i processi clinico-terapeutici su tutto il territorio nazionale. In tal senso il Centro sta promuovendo una serie di interventi che da una parte prevedano un’informazione capillare sui servizi e sul funzionamento del nostro sistema sanitario rivolta alle popolazioni migranti e dall’altra percorsi di formazione per gli operatori del SSN addetti all’accoglienza, nonché la presenza nelle ASL di adeguate strutture che prevedano personale qualificato, specializzato e mediatori linguistici, capaci di dare risposte alle diverse richieste. Questi interventi hanno l'obiettivo di abbattere quelle barriere dovute alle discriminazioni culturali di genere che creano diseguaglianze di salute.