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Tumori

Tumori

I tumori prendono origine dall'alterazione di cellule che si moltiplicano e si diffondono sfuggendo ai meccanismi che mantengono l’equilibrio dei diversi organi. Esistono numerosi tipi di tumori che possono interessare praticamente qualunque organo e sono in genere classificati in benigni o maligni a seconda della capacità di invadere le strutture circostanti e organi più lontani. Il termine neoplasie comprende oltre ai tumori degli organi solidi anche quelli delle cellule del sangue come linfomi e leucemie. Alcuni tumori sono esclusivi o più frequenti nel genere maschile o in quello femminile e anche nella risposta alle terapie si possono osservare delle differenze tra i generi.

Nonostante i grandi successi ottenuti negli ultimi decenni con misure di prevenzione, diagnostica precoce e terapia, i tumori maligni continuano ad essere tra le prime cause di morte e di deterioramento della qualità della vita, complice anche l’allungamento della vita media poiché, in molti casi, l’incidenza aumenta con l’età. Per alcune neoplasie la mortalità si è ridotta marcatamente; per altre, nonostante il grande impegno della ricerca, rimane il bisogno di trovare nuove terapie più efficaci e specifiche.

La terapia dei tumori si basa essenzialmente su chirurgia, soprattutto nelle forme localizzate, radioterapie e farmaci. Individuando alterazioni molecolari (la genetica del tumore) o bersagli che siano presenti in misura esclusiva, o prevalente, sulle cellule tumorali, negli ultimi anni sono stati sviluppati farmaci mirati a colpire selettivamente le cellule tumorali. La prevenzione è fondamentale, studiando l’epidemiologia dei tumori si possono individuare fattori di rischio ambientali o legati agli stili di vita che si possono correggere per ridurre il rischio di sviluppare la malattia tumorale. 

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) svolge attività di ricerca nel campo dell’oncologia, dell’ematologia e delle malattie genetiche, anche con indirizzo traslazionale.



Indietro I microdomini lipidici della membrana plasmatica influenzano la suscettibilità delle cellule di linfoma alla terapia

I tumori del sistema linfatico sono comunemente noti come linfomi e si sviluppano nei linfociti B residenti in linfonodi, milza, midollo osseo e sangue. Tra quelli pediatrici troviamo per la maggior parte i linfomi di Hodgkin (HL), mentre il resto è rappresentato dai linfomi non Hodgkin (NHL). Entrambi hanno la caratteristica di sviluppare resistenza alla terapia con la conseguenza che le cellule tumorali non sono più in grado di morire seguendo un processo comunemente noto come “apoptosi” oppure “morte cellulare programmata”. La molecola TRAIL è diventata negli ultimi decenni un attraente bersaglio terapeutico per gli oncologi perché capace di indurre l’apoptosi nelle cellule tumorali risparmiando le cellule sane. Tuttavia, un importante limite nella terapia anticancro basata su TRAIL è che un certo numero di pazienti è resistente all'induzione dell'apoptosi.

Lo scopo di questo studio è quello di comprendere i meccanismi molecolari coinvolti nella resistenza dei linfomi pediatrici alla morte cellulare indotta da TRAIL, nel tentativo di aggirarli e quindi di migliorare la risposta cellulare alla chemio e radioterapia. Questo passo fondamentale consentirebbe di identificare nuove possibili proteine bersaglio sulle quali sviluppare terapie farmacologiche innovative oppure perfezionare i protocolli terapeutici attualmente in uso, in particolare per i tumori per i quali non esiste una terapia efficace.

Quello che abbiamo osservato finora è che i rafts, microdomini lipidici della membrana plasmatica ricchi in colesterolo e sfingolipidi, potrebbero svolgere un ruolo chiave nell’indurre sensibilità a TRAIL facilitando la trasmissione del segnale apoptotico dalla membrana all’interno della cellula tumorale. Infatti, l’utilizzo di sostanze in grado di aumentare la formazione o di stabilizzare questi microdomini di membrana provocava un aumento della sensibilità a TRAIL. Al contrario sostanze in grado di alterare i microdomini lipidici incrementava la resistenza alla morte delle cellule tumorali. Sono attualmente in corso ulteriori studi per meglio comprendere i meccanismi molecolari coinvolti in tali fenomeni. La comprensione dei meccanismi molecolari responsabili della resistenza alla terapia delle cellule tumorali è il primo, ma fondamentale, passo per lo sviluppo di terapie mirate dirette contro specifici bersagli molecolari, quindi più efficaci e meno tossiche per i pazienti.
 


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