Infectious diseases, HIV

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Infectious diseases, HIV

Malattie prevenibili da vaccino

Le malattie prevenibili da vaccini (MPV) hanno avuto e hanno un ruolo centrale nell'ambito delle attività di sanità pubblica a cui l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) partecipa attivamente.

Fra le diverse attività ricordiamo quelle relative all'influenza (dal Centro nazionale influenza alla sorveglianza epidemiologica e virologica, a studi sulla virulenza e sull'efficacia dei vaccini, sui meccanismi di trasmissione interspecie di virus aviari, e sulle infezioni da coronavirus MERS-CoV), al morbillo (dal Centro Nazionale al Centro WHO, alla rete MoRoNet, alla sorveglianza epidemiologica e virologica di supporto al piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita).

Altre attività riguardano il Centro nazionale polio e altri enterovirus (in particolare quelle svolte dal Regional reference centre and WHO Collaborating Centre for reference and research on poliomyelitis, che supervisiona una serie di paesi quali Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Malta, Serbia, Albania, Bulgaria e Grecia), che si occupa anche di sorveglianza ambientale della circolazione dei poliovirus.

Infine, ricordiamo le attività svolte dal Centro nazionale per la pertosse e dal Centro nazionale Malattie Batteriche Invasive (MaBI) prevenibili da vaccino (sorveglianza nazionale di meningococco, pneumococco ed emofilo). Il nuovo indirizzo della piattaforma MaBI per l’inserimento dei dati relativi alla Sorveglianza delle Malattie Batteriche Invasive è il seguente: https://w3.iss.it/site/mabi/



Indietro ISS in prima linea in Sudafrica contro l’HIV/AIDS

Un vasto programma di lotta all’HIV condotto congiuntamente dal Centro Nazionale AIDS e dal Ministero della Salute del Sudafrica.

Il progetto, finanziato per 20 milioni di euro dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), è stato condotto dal Centro Nazionale per la Ricerca su HIV/AIDS (CNAIDS) in stretta cooperazione con il Department of Health del Sudafrica (NDOH) e il South African Medical Research Council (SAMRC). 

Il programma, in supporto al piano nazionale del Ministero della salute del Sudafrica per l’implementazione di una risposta globale all’HIV/AIDS, è stato condotto secondo tre direttrici: Componente Servizi, volta a capacitare e potenziare le cure e la ricerca clinica su HIV/AIDS nel sistema pubblico in tre Province del Sudafrica; Componente Produzione, volta alla creazione di una struttura GMP (“Good Manufacturing Practice”) per la produzione di vaccini in Sudafrica; Componente Vaccino, volta alla sperimentazione clinica di fase II del vaccino terapeutico contro l’HIV/AIDS basato sulla proteina Tat di HIV-1 sviluppato dal CNAIDS. Il programma, condotto in stretta cooperazione con le controparti sudafricane, ha avuto inizio nel 2008 e si è recentemente concluso con attività tese a garantire la sostenibilità dei risultati conseguiti. Dal programma è infatti nata l’iniziativa denominata “Tat Vaccine Partnership”, che si propone di mobilizzare risorse pubbliche e private in Italia e Sudafrica per portare a compimento la sperimentazione del vaccino Tat (sperimentazione di efficacia di fase III). L’impatto del programma è stato positivamente valutato dalla United Nation Industrial Development Organization (UNIDO), che ha auspicato la mobilitazione di risorse per la prosecuzione ed il completamento della sperimentazione vaccinale.

Tramite il programma, ISS e il CNAIDS hanno costruito proficui legami operativi e di collaborazione con NDOH, SAMRC ed i “Department of Health” provinciali e le Comunità Locali nelle province del Gauteng (Distretto Sanitario “Tswane 1”), in Eastern Cape (Distretto Sanitario “OR Thambo”), in Mpumalanga (Distretti Sanitari “Ehlanzeni”, “Gert Sibande” e “Nkangala”) e nel Kwazulu Natal (KZN) (Distretto Sanitario “Umzinyathi”). L’intervento nel settore sanitario pubblico è stato volto alla fornitura di equipaggiamento per rafforzare l’assistenza clinica di base e favorire il raggiungimento degli Standard Nazionali (National Core Standards), al rafforzamento dell’informatizzazione dei dati clinici e laboratoristici, alla mobilizzazione e formazione di risorse umane (personale medico e paramedico).

Il programma ha inoltre implementato la creazione di una piattaforma clinica e laboratoristica per la conduzione di ricerca clinica nel settore pubblico. Tramite lo sviluppo delle Unità di Ricerca Clinica “Mecru” e WSUHVRU, con sede nelle università pubbliche “Sefako Makgatho” (area di Pretoria, Gauteng) e “Walter Sisulu” (area di Mthatha, Eastern Cape), la piattaforma è in grado di integrare la sperimentazione clinica universitaria con le attività di reclutamento, cura e monitoraggio nelle cliniche sanitarie pubbliche rurali o submetropolitane, e con le attività di testing dei laboratori diagnostici pubblici sudafricani, dei laboratori di ricerca delle Unità di Ricerca Clinica in Sudafrica e di ISS-CNAIDS in Italia. Questa rete operativa si è inoltre interfacciata ad alcune Unità di Ricerca Clinica assai avanzate nella regione di Johannesburg e Soweto (HIV Clinical Research Unit e Perinatal HIV Research Unit).

Tramite il programma, è stata realizzata una struttura GMP per la produzione di vaccini ricombinanti presso “BIOVAC”, una biotech sudafricana a capitale pubblico/privato nell’area di Città del Capo. Infine, è stata completata la sperimentazione di fase II del vaccino Tat, seguita da uno studio di follow-up per la valutazione della persistenza degli effetti immuno-virologici della vaccinazione. I risultati della sperimentazione, condotta in pazienti in terapia antiretrovirale con disegno in doppio-cieco e braccio randomizzato di placebo, hanno evidenziato l’induzione di anticorpi specifici anti-Tat persistenti, capaci di reagire contro diversi ceppi virali, che si sono associati ad un aumento significativo del numero di linfociti T CD4+ nei soggetti vaccinati rispetto al placebo.

Dai risultati degli studi condotti in Italia e Sudafrica emerge l’indicazione a proseguire lo sviluppo clinico del vaccino Tat con studi di efficacia (fase III della sperimentazione), per l’approvazione all’uso del vaccino in pazienti che rispondono male o sono poco aderenti alla terapia, e a valutare il suo impiego nella popolazione pediatrica ed in pazienti alla prima diagnosi di infezione (Test&Treat).


Dipartimenti/Centri/Servizi

Centri Centro nazionale per la ricerca su HIV/AIDS

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