Indietro Come valutare la sicurezza di nanomateriali intenzionalmente prodotti (ingegnerizzati) utilizzati in diversi ambiti di applicazione (chimico, tessile, cosmetico, agroalimentare), a tutela della salute dei consumatori e dell’ambiente

Il “nanomateriale”  è un materiale naturale, incidentale o ingegnerizzato contenente particelle allo stato libero, aggregato o agglomerato, e in cui una o più dimensioni esterne siano comprese tra 1 e 100 nanometri. La definizione è nella Raccomandazione 2011/696 della Commissione Europea. I nanomateriali, a causa delle loro piccole dimensioni, presentano peculiari proprietà chimico-fisiche che li rendono particolarmente attraenti in molteplici settori produttivi. Tali proprietà possono però determinare un’aumentata reattività e, potenzialmente, una maggiore attività biologica che potrebbe determinare effetti tossici per l’uomo e per l’ambiente.  

Per una corretta valutazione del rischio dei nanomateriali è fondamentale l’utilizzo di competenze scientifiche interdisciplinari. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è attivo nello sviluppo di metodologie, sia per la caratterizzazione chimico-fisica sia per lo studio in vitro/in silico degli effetti biologici di nanomateriali ingegnerizzati, e ha partecipato in vari progetti europei (NANoREG, NanoReg2, Gov4Nano). È inoltre coinvolto nella caratterizzazione di nanoparticelle in prodotti di consumo (cosmetici, pesticidi) e matrici biologiche (siero, urine, sangue).


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Clima Ambiente e Salute


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