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Indietro Demenze e tumori, chi si ammala delle prime dimezza il rischio di contrarre un cancro e viceversa. I dati epidemiologici dovranno essere confermati dalle ricerche cliniche

Nei pazienti affetti da malattia di Alzheimer o da malattia di Parkinson il rischio di insorgenza di tumori risulta dimezzato rispetto alla popolazione generale e viceversa: i pazienti affetti da patologie tumorali presentano un rischio ridotto del 50% di insorgenza di malattie neurodegenerative (in particolare morbo di Alzheimer e malattia di Parkinson). Sono queste le evidenze epidemiologiche, più recenti e consolidate, frutto di una revisione della letteratura scientifica effettuata dall’ISS e oggetto del workshop Neurodegenerazione e cancerogenesi: quali possibili cause di un’associazione inversa?, che si svolge oggi presso lo stesso ISS. Nel workshop saranno messi a confronto diversi approcci – epidemiologico, clinico e di ricerca di base – per discutere la possibilità di trovare trattamenti terapeutici per entrambe le condizioni morbose. La sfida del futuro è quella di capire se questa evidenza epidemiologica possa avere una base biologica in quanto i processi di neurodegenerazione e di oncogenesi hanno probabilmente una lunga fase di latenza prima dell’insorgenza dei segni e dei sintomi. L’attenzione è puntata soprattutto sul coinvolgimento di oncogeni e di alcune proteine, che potrebbero influenzare i meccanismi di proliferazione cellulare indirizzando una lunga storia naturale di malattia in direzioni opposte.


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