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Indietro DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO NEL SETTORE TESSILE

La dermatite allergica da contatto è una delle affezioni dermatologiche più comuni riscontrate sia in ambito professionale che extra-professionale e può essere di natura irritante (dermatite da contatto irritante, DC) o di natura allergica, (DAC). La DC può essere causata da agenti irritanti (per lo più saponi e detersivi) ed interessa tipicamente le mani mentre la DAC è caratterizzata da un processo infiammatorio dovuto ad un fenomeno di sensibilizzazione di tipo ritardato, scatenato da contatti ripetuti con sostanze allergizzanti. 

La dermatite allergica da contatto si manifesta con una fase acuta durante la quale sul soggetto compaiono: prurito, edema (gonfiore cutaneo localizzato), eritema (arrossamento) con conseguente comparsa di piccole vescicole pruriginose la cui rottura, spontanea o provocata, produce lesioni crostose. Di solito, queste dermatiti si manifestano nelle sedi di piega quali le ascelle, l’inguine, il solco intermammario, la superficie interna delle cosce anche se inizialmente, le manifestazioni descritte sono limitate alla sede di contatto con le sostanze allergizzanti (apteni). 

Tuttavia, nel caso in cui non vi sia un allontanamento dell’agente allergizzante, si può osservare la diffusione delle lesioni in zone vicine a quella di primo contatto ma anche in aree distanti e, nei casi più gravi le manifestazioni cutanee possono estendersi a gran parte della superficie corporea. L’infiammazione, se sostenuta dal protrarsi del contatto con l’aptene, comporta la cronicizzazione della dermatite con comparsa di una tipica desquamazione cutanea e di fissurazioni dolorose. La dermatite da contatto causata dall’abbigliamento è più frequente nelle donne rispetto agli uomini (67,8% contro 32,2%), in particolare nella quarta decade della vita negli uomini e nella quinta decade nelle donne, ed in pazienti con una storia positiva passata o presente di dermatite atopica. Le donne potrebbero essere maggiormente soggette a sviluppare dermatite da contatto poiché, più degli uomini, utilizzano abbigliamento sintetico, aderente e di colore scuro.  
I materiali più a rischio sono quelli sintetici come nylon, spandex, lycra, acrilico, poliestere che risultano tra i più utilizzati per la realizzazione di lingerie, collant, intimo e abiti. Queste fibre impediscono la traspirazione permettendo al sudore di irritare la pelle e, trattenendo a stento le molecole dei coloranti, rischiano di rilasciare residui chimici sulla pelle.  

Tra le sostanze potenzialmente allergizzanti nell’industria tessile vi sono quindi i coloranti che, data la scarsa capacità di fissarsi alle fibre sintetiche, possono penetrare facilmente nell’organismo attraverso la cute. Oltre ai coloranti vi sono le resine di finissaggio utilizzate per conferire alcune qualità ai tessuti quali pieghe permanenti, morbidezza, rigidità, impermeabilità, resistenza ai colori e al restringimento.  
Anche gli accessori metallici quali fibbie, bottoni possono causare dermatiti a causa della presenza del nichel.  
Per prevenire le dermatiti allergiche da contatto è consigliato l’uso di fibre naturali al 100% e in alternativa, fibre sintetiche bianche. 
 
 
 


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