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I marchi volontari ecologici  

I marchi volontari ecologici di prodotto garantiscono che determinati prodotti o servizi siano conformi ad uno o più standard fissati dal titolare del marchio di certificazione in questione. Tale riconoscimento può essere ottenuto da una qualsiasi organizzazione qualora dimostri che, per le proprie attività e per i propri prodotti o servizi, siano stati rispettati determinati requisiti ambientali prescritti secondo criteri e regole condivise, e rappresentano chiaramente una fonte di sicurezza per il consumatore che viene così affiancato nella scelta di acquisti più consapevoli.  

Ecolabel Index è la principale banca dati mondiale sulle etichette ambientali e conta attualmente (febbraio 2022) n.104 etichette relative al tessile che prendono in considerazione sia sostanze regolamentate che non regolamentate pur presentando rischi per l’ambiente e/o la salute, e che coprono:
i) prodotti tessili per interni;
ii) capi di abbigliamento e accessori tessili;
iii) filati e tessuti destinati all’uso in capi di abbigliamento o in prodotti tessili per interni.  

Il primo marchio volontario ecologico europeo ad essere introdotto è stato Der Blue Angel (1978) dal governo federale tedesco per la protezione delle persone e dell’ambiente: esso valuta prodotti e servizi d’interesse dal punto di vista dell’intero ciclo di vita e certifica che sono stati rispettati requisiti ambientali, di salute e di performance elevati i cui criteri vengono revisionati ogni 3/4 anni per far sì che siano sempre all’avanguardia.  

Tra le altre etichette è il caso di menzionare Ecolabel EU e STANDARD 100 by OEKO-TEX, entrambe nate nel 1992.  

 Ecolabel EU è il marchio di qualità ecologica promosso dall’Unione Europea che garantisce al consumatore il ridotto impatto ambientale di prodotti e servizi offerti dalle aziende che ne hanno ottenuto l’utilizzo, senza pregiudicare idoneità, qualità ed impiego dei prodotti.  

STANDARD 100 by OEKO-TEX ha come obiettivo quello di sviluppare ed uniformare a livello internazionale criteri di verifica, valori limite e metodologie di test per quanto riguarda la valutazione delle sostanze nocive. I test sono realizzati su tutti gli articoli tessili in ogni fase della lavorazione, a partire dai fili fino ai tessuti finiti e ai prodotti finiti e prendono in considerazione, oltre a parametri precauzionali quali pH della pelle e tenuta del colore, anche la presenza ed il rilascio di sostanze regolamentate e nocive che, pur non essendo regolamentate, potrebbero potenzialmente essere dannose per la salute umana.  

Di recente introduzione (2006) invece, è Global Organic Textile nato dalla collaborazione di quattro istituti internazionali privati allo scopo di certificare, a livello internazionale, che il tessuto in questione sia stato realizzato solo con fibre naturali ottenute da coltivazioni biologiche, senza impiego di pesticidi ed erbicidi garantendo un efficiente uso delle risorse, basso impatto ambientale ed attenzione alle condizioni di lavoro nel rispetto della giustizia sociale in ambito lavorativo.  

Sulla scena italiana si colloca l’Associazione no-profit Tessile e Salute (TeS) la quale si occupa, sin dal 2001, di sostenibilità chimica nel settore e nel cui Consiglio Direttivo siede anche l’ISS. In collaborazione con alcuni stakeholder nazionali tra i quali Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI), Federchimica, Sistema Moda Italia (SMI) ed altri, ha realizzato due linee guida (requisiti eco-tossicologici per articoli di abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori; requisiti eco-tossicologici per le miscele chimiche e gli scarichi industriali delle aziende manifatturiere) allo scopo di fare ordine nel settore ed introdurre pratiche per un utilizzo delle sostanze chimiche sicuro per il consumatore.  

In questo contesto, il 03 novembre 2020 l’Associazione TeS ha rilasciato il marchio di certificazione UE ethic·et che rappresenta il primo marchio di certificazione europeo di un soggetto “terzo” (Impresa Sociale che unisce stakeholders, aziende, federazioni, produttori, istituzioni di categoria) finalizzato ad attestare la conformità di articoli tessili e relativi processi produttivi ai requisiti di sostenibilità ambientale per le sostanze chimiche previsti dalle linee guida di cui sopra, attraverso controlli analitici ed un monitoraggio serio ed oggettivo delle filiere produttive che realizzano servizi e manufatti tessili sia finiti che semilavorati. Il progetto inoltre, è supportato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalle Associazioni dei Consumatori.  


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