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Indietro Leishmaniosi, c'è un collegamento tra cambiamenti climatici e distribuzione dei flebotomi

Lo evidenziano i risultati del Progetto europeo CLIMOS 

Quando pensiamo agli artropodi vettori di malattie infettive, spesso ci vengono in mente zanzare e zecche. Tuttavia, esiste un terzo vettore relativamente poco conosciuto ma altrettanto importante: il flebotomo. I flebotomi sono minuscoli insetti dalle ali pelose che appartengono alla sottofamiglia Phlebotominae. Li troviamo nei climi caldi e tropicali di tutto il mondo. Tuttavia, l'impatto dei cambiamenti climatici sta alterando drasticamente la loro distribuzione geografica, spingendosi in nuove regioni d'Europa. Spesso attive durante le ore del crepuscolo, le femmine dei flebotmi si nutrono prevalentemente di sangue di mammiferi, facilitando la trasmissione di virus e parassiti. Questi agenti patogeni causano malattie come la meningite estiva e la leishmaniosi, che possono colpire sia l'uomo che gli animali.

La Leishmaniosi è classificata come malattia tropicale negletta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia, si stima che ogni anno si verifichino da 700.000 a 1 milione di nuovi casi [1]. La Leishmaniosi può portare a gravi problemi di salute e, in alcuni casi, alla morte se non viene curata. La missione di CLIMOS è quella di sensibilizzare l'opinione pubblica sui flebotomi, sulle malattie che trasmettono e su come prevenirne la diffusione. Per farlo, il consorzio si è riunito a Belgrado per un'Assemblea Generale (GA) di quattro giorni, ospitata dal team dell'Istituto di Ricerca Medica dell'Università di Belgrado. I nostri partner hanno condiviso le loro intuizioni e i risultati ottenuti dai siti di campionamento dei flebotomi in 12 Paesi, svelando le strategie per sfruttare i dati di queste trappole. Questi sforzi sono fondamentali per il raggiungimento di obiettivi quali la messa a punto del nostro Sistema di Allarme Precoce (EWS) e degli strumenti di monitoraggio.

I risultati

I monitoraggi sul campo dei flebotomi sono state effettuati come previsto in 11 Paesi +1 (Portogallo, Italia, Turchia, Israele, Francia, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Croazia, Slovenia e Spagna); inoltre, sono stati acquisiti dati dalla Grecia da un partner del progetto IDAlert. Attualmente sono in corso le identificazioni degli esemplari di flebotomi, con risultati preliminari che suggeriscono nuovi record per alcune specie in diversi Paesi esaminati. Uno studio di follow-up sulla sieroprevalenza canina è stato condotto in diversi Paesi. Lo screening per il rilevamento di Leishmania e flebovirus, seguendo protocolli standardizzati per i patogeni trasmessi dai flebotomi, è in corso dopo la valutazione tramite un controllo esterno di qualità (EQA), a cui hanno preso parte tutti i partners coinvolti. Sono stati svolti esperimenti volti a testare la competenza vettoriale in tre specie di flebotomi - Phlebotomus perniciosus, P. tobbi e P. perfiliewi (sono stati eseguiti più di 30 cicli di infezione sperimentale, più di 800 femmine di flebotomo dissezionate e valutate), confermando che P. perniciosus e P. tobbi sono vettori competenti di L. donovani e L. major, P. tobbi è suscettibile al Toscana phlebovirus linage B e P. perfiliewi è un vettore competente di L. tropica mentre P. perniciosus non supporta lo sviluppo di L. martiniquensis. Nel prossimo periodo saranno completati gli esperimenti con P. tobbi e P. perfiliewi e saranno testate altre specie di flebotomo (Sergentomyia minuta, P. mascittii e P. neglectus recentemente colonizzati). Le molecole candidate come attrattori semiochimici nelle nuove trappole adesive sono state accuratamente testate in laboratorio e sul campo e come passo successivo, saranno incorporate in un prototipo di trappola. Lo sviluppo di nuovi antigeni salivari come marcatori dell'esposizione ai flebotomi procede con successo, utilizzando sieri di cani provenienti da due regioni endemiche della Turchia per sviluppare marcatori specie-specifici per P. papatasi e P. tobbi.

Inoltre, CLIMOS raccoglie meticolosamente dati su fattori climatici come la temperatura, le precipitazioni e l'umidità del suolo come possibili fattori di sviluppo e diffusione dei flebotomi. Studiamo anche la distribuzione e gli effetti degli agenti patogeni e delle malattie che trasportano. Raccogliamo anche una serie di dati ambientali e socio-economici. Questo ampio set di dati viene sottoposto a un processo esaustivo per garantire che le informazioni estratte siano di buona qualità e possano essere utilizzate per altri progetti e ricercatori. La pre-elaborazione dei set di dati CLIMOS è pronta per l'analisi e la modellazione dei dati, per avviare la prima iterazione dell'EWS di CLIMOS.

Inoltre, CLIMOS conta con partner responsabili della valutazione e della convalida dei risultati del progetto. Essi controllano l'implementazione dei componenti tecnologici (dispositivi e algoritmi) e assicurano che questi funzionino come previsto. Durante la GA, abbiamo discusso il dispiegamento di sensori ambientali in nove Paesi e il quadro di convalida per i modelli AAI che saranno impiegati nell'EWS finale. I prossimi passi sono la distribuzione di sensori in altri Paesi, l'aggregazione dei dati con CKAN e il superamento delle sfide di validazione dovute alla mancanza di dati storici.

Parallelamente, CLIMOS ha organizzato una serie di workshop per capire cosa può influenzare e motivare l'adozione di un SAR per una modellazione climatica e una prognosi più accurata del rischio di infezione da Leishmania. Inizialmente è stata condotta una valutazione di diverse dimensioni, come quella sociale, economica, politica, tecnologica, legale, etica economica e ambientale, e di come queste siano correlate e si influenzino a vicenda. La valutazione è stata utile da un lato per iniziare a sviluppare molteplici storie (o scenari) di come potrebbe essere il futuro. Dall'altro, per capire chi sono gli stakeholder che devono essere coinvolti nello sviluppo di tali storie e dell’EWS di CLIMOS.

Sono stati discussi anche i primi passi per sviluppare una solida analisi costi-benefici per le implicazioni sociali del cambiamento climatico sui sistemi sanitari, che sarà utile per identificare gli interventi che possono ridurre l'onere della malattia in futuro. Insieme agli scenari, saranno utili per mettere i decisori in condizione di lavorare verso un futuro desiderabile, considerando che stiamo vivendo in tempi di rapido cambiamento e incertezza.

Durante la GA, il team di coordinamento ha avuto il piacere di accogliere il dottor Luigi Sedda, consulente scientifico esterno dell'Università di Lancaster, le cui preziose intuizioni hanno contribuito al progetto. Sono stati presentati i progressi del piano di gestione dei dati del progetto, che comprende la raccolta, l'elaborazione, la condivisione, la conservazione e le considerazioni etiche. CLIMOS ha informato tutti i partner che i requisiti etici sono stati rispettati e che il dottor João Lavinha, consulente etico esterno, sta esaminando la relazione in arrivo. Questi risultati dimostrano l'efficienza, la trasparenza e l'aderenza agli standard del progetto.

Con l'estendersi dei flebotomi in nuove regioni a causa dei cambiamenti climatici, la minaccia della leishmaniosi è in aumento. Considerata una malattia tropicale negletta, il numero crescente di casi ogni anno sottolinea l'urgenza di affrontare questo problema. Per questo motivo CLIMOS lavora molto sulle attività di comunicazione e divulgazione attraverso il web e i social media, compresi i video educativi e il podcast di CLIMOS, disponibili online. Inoltre, il progetto CLIMOS ha recentemente lanciato la sua rete di stakeholder, invitando le organizzazioni europee e i singoli membri interessati a mitigare la comparsa e la diffusione delle SFBD indotta dai cambiamenti climatici a unire le forze. Inoltre, CLIMOS sta lavorando con le comunità locali per co-creare e convalidare, insieme alle parti interessate, gli scenari in Portogallo, Turchia, Italia, Serbia, Spagna, Israele, Croazia, Slovenia e Francia, e per sensibilizzare l'opinione pubblica, in particolare nelle aree in cui la trasmissione è una novità e c'è il rischio di non riconoscere queste infezioni.


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