Press releases
Diossina
La diossina è un sottoprodotto di numerosi processi di produzione, utilizzazione e smaltimento del cloro e dei suoi derivati. La più famosa tra le diossine clorurate, ma anche la più tossica, è la tetraclorodibenzo-p-diossina, abbreviata con la sigla TCDD e usata, in passato, per la fabbricazione di alcuni erbicidi e dell'esaclorofene, un agente antibatterico. La TCDD è stata riconosciuta la prima volta nel 1957, quando 31 lavoratori impiegati presso un impianto in Germania Occidentale presentarono disturbi dermatologici attualmente noti come cloracne: una patologia che si manifesta con eruzioni cutanee e pustole simili a quelle dell'acne giovanile, a volte estese su tutto il corpo e, nei casi più gravi, protratte per molti anni.
L'esposizione dell'uomo avviene quasi esclusivamente attraverso l'assunzione di cibo, soprattutto carne, pesce e latticini. Nei casi di esposizione a concentrazioni elevate, per esempio per lavoro, le diossine hanno rivelato la capacità di ridurre la fertilità, lo sviluppo e le difese immunitarie dell'organismo. Inoltre, nonostante le attuali conoscenze non permettano di definire tale sostanza come mutagena o genotossica, alcuni studi eseguiti su cavie animali hanno dimostrato che la TCDD può essere cancerogena.
Studi epidemiologici condotti sull'uomo hanno evidenziato una correlazione significativa tra l'esposizione a diossine e incremento di determinati tipi di tumore, come il sarcoma dei tessuti molli, i linfomi Hodgkin e non-Hodgkin, i tumori tiroidei e polmonari, i mesoteliomi. Un team di ricercatori coordinato da Pietro Alberto Bertazzi, del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell'Università di Milano, sta attualmente conducendo uno studio epidemiologico su gruppi di popolazione esposti a TCDD in seguito all'incidente di Seveso avvenuto nel 1976, finalizzato a stabilire l'incidenza di tumori mammari e uterini, nonché la sopravvivenza nei 5 anni successivi alla diagnosi, nelle donne esposte a TCDD in seguito all'incidente.
Newsroom
pres Approfondimenti