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Oltre il genoma
ISS 20/11/2009
Cosa hanno in comune i tumori e le malattie psichiatriche? La risposta potrebbe giungere dallo studio del genoma umano, che ancora oggi deve essere interpretato e decodificato correttamente. Non è possibile d’altra parte immaginare che solo il 2% dell’intero genoma codificante sia in grado di spiegare l’enorme variabilità delle patologie complesse. Alla luce di queste evidenze, un gruppo di ricercatori del Dipartimento del Farmaco dell’ISS ha iniziato a studiare e mappare la presenza di sequenze ripetute (45% del genoma) che possono concorrere nel determinare il fenotipo delle patologie complesse. I primi risultati verranno illustrati nel corso del convegno Postgenomics of complex disease: building a bridge between cancer and psychiatric diseases che si svolge in ISS il 30 novembre 2009.
Considerare il genoma come un entità più complessa, duttile e instabile - afferma Simona Gaudì, ricercatrice del Dip. Del Farmaco - ci ha offerto l’opportunità di potere intravedere una etiopatogenesi comune anche in malattie apparentemente così distanti quali i tumori e le malattie psichiatriche. I risultati preliminari ci permettono di intravedere una nuova strada per lo studio delle patologie complesse che tenga conto dell’estrema variabilità dell’essere umano, tale da renderlo unico
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