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Giornata Mondiale del Diabete: l'impegno dell'ISS
ISS 13/11/2009
Il diabete è una delle patologie croniche a più larga diffusione in tutto il mondo e si stima che, fra le persone di età compresa tra 20 e 79 anni, nel 2025 ci saranno 333 milioni di persone con diabete in tutto il mondo.
L’OMS ha più volte sottolineato come sia diffusa la falsa percezione che il diabete, come altre malattie croniche, sia un problema soprattutto delle classi più agiate mentre sono proprio le classi economicamente e socialmente svantaggiate ad esserne più gravemente coinvolte. Le persone indigenti e meno istruite tendono ad avere comportamenti a rischio per diversi motivi: percorsi scolastici più brevi; maggiore stress psicosociale; scelta limitata dei modelli di consumo; accesso inadeguato alle cure e all’educazione sanitaria; hanno minore possibilità, inoltre, di sostituire comportamenti a rischio con abitudini più sane ma spesso più costose.
In Italia, per il 2008, l’ISTAT stima una prevalenza del diabete noto pari a 4,8%, in base a questi dati le persone con diabete in Italia sono circa 2.900.000. La prevalenza di diabete è più alta nel Sud e nelle Isole, con un valore del 5,8%, seguita dal Centro con il 5.3% e dal Nord con il 3,9%.
Secondo i dati del
I dati del Sistema di Sorveglianza PASSI - Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
Nell’ambito della sorveglianza effettuata in continuo dalle ASL, per il periodo 2007-2008 sono stati raccolti dati da 59.024 persone tra 18-69 anni, selezionate in modo casuale dalle liste delle anagrafi sanitarie. Il 5% degli intervistati ha dichiarato di avere il diabete e la malattia è risultata più frequente nelle persone con bassa istruzione e con difficoltà economiche. Il 17% delle persone intervistate ha già avuto un episodio di infarto del miocardio o ha altre patologie cardiache È noto come alcune condizioni patologiche, dislipidemia, ipertensione e obesità, abbiano un ruolo determinante nel decorso del diabete e nell’insorgenza delle sue complicanze: nella popolazione studiata un terzo dei pazienti è obeso, oltre il 50% è iperteso e il 45% dichiara di avere il colesterolo alto. Una persona su cinque, inoltre, fuma, e circa il 40% ha dichiarato di non svolgere alcuna attività fisica.
Il Progetto IGEA: Integrazione, Gestione E Assistenza per la malattia diabetica
L’OMS suggerisce l’adozione di modelli di assistenza tipo disease management (gestione integrata), fra gli interventi efficaci per migliorare la qualità della cura delle persone con diabete, prevenirne le complicanze e ridurre le disuguaglianze. Questo modello di assistenza, basato sostanzialmente sull’integrazione e il coordinamento tra i livelli di assistenza e sul coinvolgimento attivo del paziente nel percorso di cura, è considerato lo strumento più indicato per migliorare la qualità della cura delle persone con malattie croniche. Queste persone, infatti, hanno bisogno, oltre che di trattamenti efficaci, anche di continuità di assistenza, follow-up sistematici più o meno intensi a seconda della gravità clinica, informazione e sostegno per raggiungere la massima autogestione possibile.
L'Istituto Superiore di Sanità e il Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM) hanno predisposto, a partire dal 2006, il progetto IGEA che prevede la realizzazione di un insieme di azioni volte a promuovere la gestione integrata per il diabete in Italia. Nell’ambito del
è stato realizzato un documento di indirizzo sui requisiti clinico organizzativi per la gestione integrata del diabete mellito di tipo 2 nell’adulto. Obiettivo generale del documento è definire le modalità organizzative, formulare le raccomandazioni per migliorare la qualità della cura e per prevenire le complicanze del diabete, e definire gli indicatori per il monitoraggio del processo di cura.
È stato realizzato un documento di indirizzo sui requisiti informativi per un sistema di gestione integrata del diabete. Oltre alla definizione di linee di indirizzo generali per lo sviluppo di sistemi informativi che siano di supporto al programma di gestione integrata per il diabete, nel documento vengono identificati e definiti gli indicatori idonei a misurare il grado di realizzazione del programma e la sua efficacia.
È stato definito un piano nazionale di formazione. L’acquisizione di nozioni, linguaggio e atteggiamenti comuni è, infatti, una condizione necessaria per avviare con successo la gestione integrata del diabete.
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