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Il Centro Nazionale Sangue
ISS 01 /08/07
di Giuliano Grazzini*
Con la istituzione del Centro Nazionale Sangue si costituisce il perno fondamentale del sistema in rete che gestisce il fabbisogno di sangue e le attività di medicina trasfusionale nel nostro Paese. Il Centro coordinerà, infatti, il lavoro delle 21 Regioni, curerà la supervisione e il controllo delle attività tecnico-scientifiche e di tutto ciò che ruota attorno alla medicina trasfusionale. Funzionerà, inoltre, in linea con le disposizioni normative nazionali e le direttive e raccomandazioni comunitarie.
Tra gli obiettivi fondamentali del Centro Nazionale Sangue sono previste azioni finalizzate a garantire in modo omogeneo l’autosufficienza nazionale di sangue, plasma e farmaci plasmaderivati, nonché a definire, di concerto con le Regioni ed il Ministero della Salute, criteri e requisiti omogenei da assumere come standard di qualità e sicurezza della trasfusione del sangue per l’intero Paese.
La nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale di emoderivati
, adottata con la legge n. 219 del 2005, ha affrontato un bisogno reale che era quello di attualizzare, in armonia con le direttive europee, molti degli aspetti normativi che regolavano le attività della medicina trasfusionale, fermi alla legge 107 del 1990.
Attualmente, nonostante l’autosufficienza nazionale sia stata raggiunta già dall’inizio degli anni 2000 grazie alla possibilità di trasferire tra le regioni il sangue e i suoi prodotti, esiste un significativo divario tra le regioni del centro-nord e quelle del centro-sud; inoltre, si presentano periodicamente momenti in cui l’autosufficienza palesa elementi di criticità .
L’impegno del nuovo sistema sangue nazionale è fortemente orientato a conseguire un progressivo miglioramento di tale scenario, anche grazie al costante e prezioso lavoro della rete di Associazioni del volontariato del sangue, presenti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale. I dati di attività delle Associazioni, infatti, dimostrano come la cultura solidale della donazione del sangue sia una realtà sempre più diffusa e del cui valore i cittadini sono sempre più consapevoli.
I compiti e le funzioni di cui il CNS è titolare ai sensi della legge 219 sono molto complessi ed articolati, e finalizzati al conseguimento dei basilari obiettivi di sistema. Programmazione e pianificazione per l’autosufficienza, gestione del sistema informativo nazionale, qualità, sicurezza, appropriatezza, formazione, ricerca scientifica, vigilanza e controllo, sono, in estrema sintesi, gli ambiti che il CNS dovrà presidiare.
Gli strumenti che saranno adottati per promuovere il conseguimento dei suddetti obiettivi faranno riferimento ai basilari princìpi della governance, istaurando un rapporto di collaborazione permanente con le Regioni, con le Associazioni del volontariato, con le Istituzioni nazionali coinvolte.
Il CNS assicurerà, infine, una periodica e trasparente informazione sulle proprie attività e sui risultati conseguiti dal sistema sangue nazionale, come fondamentale ed insostituibile rete di servizi a garanzia della salute del cittadino e della operatività del Sistema Sanitario Nazionale, pubblico, solidaristico ed universale, nell’ambito del quale la cultura del dono e della solidarietà rappresenta un patrimonio inestimabile.
*Direttore Centro Nazionale Sangue
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