Alcol in gravidanza: al via un progetto dell’ISS per monitorarne il consumo

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ISS, 7 settembre 2020 - Il 9 settembre la Giornata Mondiale della lotta alla Sindrome Fetoalcolica.
Valutare il consumo di alcol in gravidanza, rendere le donne consapevoli dei rischi, formare ostetrici e ginecologi. Sono questi gli obiettivi del Progetto di ricerca* “Prevenzione, diagnosi precoce e trattamento mirato dello spettro dei disturbi feto alcolici (Fetal Alcohol Spectrum Disorder, FASD) e della sindrome feto alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS)” affidato al Centro Nazionale Dipendenze e Doping del’ISS dal Ministero della Salute.
Il progetto di ricerca, coordinato da Simona Pichini dell’ISS, è presentato in occasione della Giornata Mondiale della lotta alla Sindrome Fetoalcolica che ci celebra il 9 settembre.
“Lo studio – dice Pichini – si propone di valutare il reale consumo di alcol nelle donne in gravidanza o che desiderano avere un figlio, attraverso la determinazione del biomarcatore etilglucuronide (EtG) nei capelli della madre in associazione ad un questionario sulle abitudini materne e il monitoraggio dell’esposizione prenatale mediante la determinazione dell’EtG nel meconio neonatale”.
Il progetto, inoltre, si articola in altri due punti che riguardano l’informazione scientifica e la formazione. Si vuole così da un lato rendere consapevoli le donne e i loro partner dei rischi che corrono consumando alcol in gravidanza, dall’altro supportare i professionisti della salute.
Per sostenere questo lavoro il Centro Nazionale e Dipendenze e Doping ha prodotto due instant-book, il primo sulla diagnosi precoce della sindrome fetoalcolica e lo spettro dei disordini fetoalcolici, dal titolo: “Pensiamo ai Bambini – Non bere, la sindrome feto-alcolica è un pericolo che non tutti conoscono”, rivolto a ginecologi, ostetrici, neonatologi e pediatri.
Il secondo: “Sindrome Feto Alcolica – Responsabilità fin dall’inizio”, dedicato sia ai professionisti della salute, che agli assistenti sociali, educatori e genitori. Questo opuscolo spiega come interfacciarsi nella vita quotidiana con bambini, adolescenti ed adulti affetti da sindrome fetoalcolica, illustrando i diritti e fornendo una serie di consigli utili.
Dal 15 settembre inoltre parte il programma di Formazione a Distanza (FAD), in collaborazione con Associazione Italiana Disordini da Esposizione Fetale ad Alcol e/o Droghe, per ginecologi, ostetriche/ci, neonatologi, pediatri e infermieri e per psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali sulla “Prevenzione, diagnosi precoce e trattamento mirato dello Spettro dei Disturbi Feto Alcolici (Fetal Alcohol Spectrum Disorder, FASD) e della Sindrome Feto Alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS)” su www.eduiss.it.
I dettagli del programma sono disponibili nella sezione formazione del sito www.iss.it (https://www.iss.it/corsi-fad)
*Al progetto collaborano l’Università Sapienza di Roma, il Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio, l’IRCCS Materno Infantile Burlo Garofolo di Trieste, l’unità di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, l’Unità di Clinica Ostetrica del Policlinico di Modena, la Commissione Percorso Nascite dell’Agenzia Regionale Sanitaria della Regione Marche e la Sezione di medicina legale dell’Università Politecnica delle Marche
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