Press notes
Comunicato N° 12/2003 Tonsille: quando operare?
Formulati, per la prima volta in Italia criteri rigorosi sull’asportazione chirurgica di tonsille e adenoidi
Stabiliti gli standard nazionali per il trattamento chirurgico delle tonsille. Se ne discute oggi 16 aprile nell’Aula Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità in occasione della presentazione del documento di indirizzo Appropriatezza clinica ed organizzativa degli interventi di tonsillectomia e/o adenoidectomia. Un sorta di vademecum messo a punto da un gruppo di lavoro multidisciplinare diretto dall’Agenzia di Sanità Pubblica (ASP) del Lazio nell’ambito del Piano Nazionale Linee Guida, coordinato dall’ISS.
“E’ stato così possibile, per la prima volta in Italia” – afferma Enrico Materia, dell’ASP laziale e coordinatore del progetto LINCO – “definire criteri condivisi per le indicazioni chirurgiche e le modalità organizzative più appropriate per l’effettuazione degli interventi”. Modalità che sono state individuate nella day surgery seguita da pernottamento nel caso di tonsillectomia e nella semplice day surgery nel caso di adenoidectomia. “Lo scopo” – va avanti Materia – “è quello di promuovere una riduzione degli interventi non necessari e una maggiore appropriatezza organizzativa. Il documento presentato oggi rappresenta perciò un importante risultato per la sanità pubblica in Italia, anche perché è stato realizzato con il fondamentale contributo delle principali società scientifiche”.
E ad apprezzare un metodo che favorisca l’appropriatezza degli interventi e metta d’accordo gli operatori sanitari sui criteri da adottare nell’approccio diagnostico è intervenuto anche il Presidente dell’ISS Enrico Garaci: “Il frutto di questo lavoro ci permette di fare più chiarezza sul problema tonsille e sugli approcci da intraprendere al riguardo – ha detto il presidente – Si tratta dunque di uno strumento prezioso sia per gli operatori nazionali che per i pazienti, il cui scopo è in linea con gli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale 2003-2005”.
L’asportazione delle tonsille, infatti, è oggi l’operazione chirurgica più diffusa in Italia in età pediatrica: secondo i dati forniti dal Ministero della Salute nel corso del 2000 sono state 44mila le tonsillectomie e 32mila le adenoictomie praticate in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni. La mancanza, tuttavia, di indicazioni chirurgiche universalmente accettate,ha fatto si che tali operazioni avvengano con un’ampia variabilità geografica, alimentando in tal modo una notevole disparità tra il Nord e il Sud della penisola e spesso anche all’interno di una stessa area geografica.
Se in Piemonte, infatti, il tasso di tonsillectomie è di 19 per 10 mila abitanti, in Basilicata è invece di appena 3,5 persone su 10mila. Nella provincia autonoma di Bolzano, inoltre, sempre nel corso del 2000, sono state operate 16 persone su 10 mila e solo 9 in quella di Trento. Disparità geografiche che si riscontrano anche in rapporto al tipo di ricovero effettuato: nel Nord circa il 10 per cento delle tonsillectomie e il 30 per cento delle adenoidectomie sono state eseguite in regime di day surgery, proporzioni che si abbassano rispettivamente allo 0,3 per cento e al 2 per cento nelle regioni meridionali, attestandosi su valori intermedi nel centro d’Italia. Nel complesso, oltre il 90 per cento delle tonsillectomie è stato effettuato in regime di ricovero ordinario che non rappresenta più la modalità organizzativa ottimale.
Il documento in questione, frutto di una sistematica opera di revisione della letteratura scientifica disponibile, ha quindi lo scopo di uniformare e perciò di migliorare la pratica clinica di questi interventi. Un documento di indirizzo che indica a tutti i professionisti del settore (medici di base, pediatri, otorinolaringoiatri, ortodontisti e anestesisti) quando e come operare, quali farmaci siano efficaci per ridurre la durata e l’incidenza dei sintomi postoperatori, quali modalità di ricovero siano le più adeguate.
Esso suggerisce ad esempio di ricorrere all’operazione solo in presenza di determinati sintomi e patologie, quali una persistente ostruzione delle vie respiratorie, una tonsillite acuta ricorrente di grado severo e un’accertata o sospetta neoplasia tonsillare. Stabilisce le procedure anestesiologiche e gli specifici metodi da utilizzare (dissezione a freddo, diatermia, laser, radiofrequenza) a seconda delle tecnologie disponibili e dell’esperienza del chirurgo.
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