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Legionellosi dal dentista
ISS 16/02/2012
con embargo alle 2.00 – ora italiana - di Venerdì 17 febbraio 2012
Ci si può ammalare di legionellosi anche dal dentista, a seguito di un trattamento dentale di routine. Infatti, il batterio che causa la malattia può annidarsi nell’acqua del circuito idrico della poltrona odontoiatrica e diffondersi attraverso l’aerosol rilasciato dai rubinetti e dagli strumenti – il trapano e altre punte - dotati di turbine che utilizzano acqua. E’ quanto è accaduto il 9 febbraio 2011 ad una donna di 82 anni, successivamente deceduta presso l’Ospedale G. B. Morgagni Pierantoni di Forlì (Italia). Oggi la rivista britannica
Quello descritto è il primo caso di legionellosi associato ad acqua contaminata presente negli strumenti dentistici che può essere respirata durante trattamenti odontoiatrici , per questo motivo – afferma Maria Luisa Ricci - senza voler creare grande allarmismo , è necessario ridurre al minimo il rischio di acquisizione della malattia, al fine di prevenire l’esposizione dei pazienti e di tutto lo staff che si occupa di pratiche dentali all’infezione. Pertanto sono indispensabili controlli frequenti e di diverso tipo quali ad esempio: utilizzare sistemi di ricircolazione dell’acqua e sistemi antistagnazione; servirsi di acqua sterile anziché di acqua normalmente erogata; applicare trattamenti disinfettanti costantemente, oppure in modo periodico; flussare quotidianamente i rubinetti e gli strumenti che erogano acqua e sempre prima di ogni trattamento; applicare a monte degli strumenti ( ad es. trapano), dei filtri ; è importantissimo inoltre monitorare almeno annualmente i livelli di contaminazione di Legionella nell’acqua della poltrona odontoiatrica . Procedure dettagliate, utili alla prevenzione della legionellosi negli studi dentistici, sono consultabili nelle
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La donna, che quasi mai lasciava la sua abitazione, si è spostata unicamente per andare due volte dal dentista. Non appena sono comparsi febbre e difficoltà respiratorie, la signora, che non mostrava altre patologie di base e che era comunque cosciente e reattiva, è stata ricoverata presso l’unità di terapia intensiva del nosocomio. La radiografia al torace ha evidenziato diverse aree di addensamento polmonare e la diagnosi basata sulla rilevazione dell’antigene nelle urine è stata subito effettuata: legionellosi, causata dal batterio Legionella pneumophila. Nonostante la terapia antibiotica orale sia stata subito somministrata (ciprofloxacin ogni 12 ore), la paziente ha sviluppato presto una rapida ed irreversibile sepsi e due giorni dopo è deceduta.
Come già detto, nel periodo di incubazione della malattia, vale a dire tra i 2 e i 10 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi, la signora era uscita di casa solo in due occasioni per andare dal dentista. Per identificare la possibile fonte di contaminazione, sono stati prelevati campioni d’acqua dai rubinetti e dalle turbine dello studio dentistico, nonché dai rubinetti e dalla doccia della sua abitazione. Questi ultimi all’esame colturale sono risultati negativi, mentre quelli prelevati dalla strumentazione del dentista sono risultati positivi per L pneumophila. Esperimenti di laboratorio hanno dimostrato la correlazione genomica tra i ceppi di L pneumophila isolati dalle secrezioni respiratorie della paziente e quelli isolati dal circuito idrico della poltrona odontoiatrica.
Che cos'è la legionellosi
L pneumophila è un batterio Gram-negativo presente in ambienti naturali di acqua dolce, come pure negli impianti idrici– spiega la ricercatrice – Si trasmette per inalazione o per microaspirazione di acqua aerosolizzata, come avviene negli impianti di aria condizionata, nelle docce, nelle vasche idromassaggio, nelle terme e nelle fontane. Non è stata mai dimostrata la trasmissione interumana. Esso è causa di una grave polmonite conosciuta come la malattia del legionario o più comunemente legionellosi, che colpisce principalmente le persone anziane e/o immunodepresse. La malattia si può presentare anche come una forma simil influenzale, chiamata la febbre di Pontiac
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Nel 2010 sono pervenute all’ISS, che coordina il
Una significativa contaminazione nelle unità dentistiche – conclude Maria Luisa Ricci - è stata già ampiamente documentata, come pure è stata osservata un’alta prevalenza di anticorpi contro L pneumophila nel sangue di dentisti e in generale dello staff che si occupa di pratiche dentali, considerato perciò ad alto rischio. Questo è il primo caso di legionellosi, documentato nella letteratura scientifica internazionale, in cui è stata dimostrata l’origine dell’infezione nell’acqua del circuito della poltrona odontoiatrica
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