Home
Pet Therapy: che cos’è e come funziona
ISS 04/02/08
Nonostante la mancanza di una legislazione specifica in materia di terapie e attività assistite con gli animali, in Italia si assiste ad un incremento delle iniziative volte all’utilizzo di animali da compagnia per il trattamento di specifiche patologie. Nel Rapporto ISTISAN 07/35 viene tracciato un quadro della situazione, in riferimento alle tipologie di utenti, agli animali e alle figure professionali abitualmente coinvolte in tali attività terapeutiche.
Il moderno termine di Pet Therapy è usato per raggruppare tipologie di attività assai diverse, tra le quali si distinguono le Animal Assisted Activities (AAA), finalizzate a migliorare la qualità della vita di alcune categorie di persone (per esempio ciechi o portatori di handicap psico-fisici), e le Animal-Assisted Therapies (TAA), che affiancano alle terapie tradizionali l’utilizzo di animali con specifiche caratteristiche, con lo scopo di migliorare lo stato fisico, sociale, emotivo e cognitivo di particolari pazienti.
Le categorie di soggetti maggiormente coinvolte in attività e terapie assistite sono:
• i bambini, per i quali la presenza e l’interazione con un animale può diminuire lo stress, l’ansia e la paura determinati dalle condizioni di salute e dalle situazioni derivanti dal ricovero. Inoltre il legame che si crea tra il bambino e l’animale può contribuire alla guarigione, suscitando un senso di responsabilità e aumentando le capacità del bambino a partecipare al trattamento terapeutico.
• gli anziani, nei quali è stata riscontrata soprattutto l’efficacia delle TAA nel ridurre la depressione, la pressione sanguigna, l’agitazione e nello stimolare l’interazione sociale negli anziani ricoverati in ospedale o ospiti in case di cura, spesso soli e restii ai rapporti interpersonali.
• i pazienti psichiatrici, per i quali è stato rilevato che la presenza di un animale può sia aumentare l’interesse per attività gratificanti con un miglioramento del tempo dedicato agli svaghi, incrementare le motivazioni, l’autonomia e il benessere generale e, così come avviene per gli anziani, promuovere l’interazione sociale.
Per ciò che riguarda gli animali utilizzati per le AAA e le TAA, il cane è quello più frequentemente impiegato come co-terapeuta in tutte e tre le tipologie di soggetti; i cani, infatti, attraverso la sollecitazione al gioco e l’offerta di compagnia, stimolano maggiormente i pazienti. I gatti sono invece utilizzati soprattutto nei casi di persone che vivono sole e che, a causa della patologia o dell’età, non sono agevolate negli spostamenti. Altri animali coinvolti sono criceti e conigli, le cui caratteristiche possono arrecare beneficio soprattutto ai bambini che stanno attraversando una fase difficile della crescita; i cavalli, utilizzati per le persone con problemi motori e comportamentali, e infine uccelli, pesci, delfini, asini, capre e mucche. In generale sono gli animali domestici, in particolare i piccoli mammiferi, ad essere preferiti, poiché più propensi ad interagire emotivamente con l’uomo.
Le figure professionali coinvolte nelle attività di Pet Therapy sono numerose: in particolare, mentre nel caso delle AAA le attività possono essere svolte da singoli o da gruppi, incluse associazioni di volontari, per le TAA l’attività svolta dal terapeuta animale
nei confronti del paziente uomo
è più complessa e richiede figure professionali provenienti da diverse discipline. Ogni TAA è infatti il risultato di un lavoro svolto da un team multidisciplinare in cui dovrebbero essere presenti tutte, o almeno la maggior parte, delle figure di medico, psichiatra, psicologo, terapista della riabilitazione, assistente sociale, infermiere, insegnante, pedagogista, veterinario, etologo, addestratore, istruttore e conduttore pet partner.
Newsroom
pres Focus