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Un Network per promuovere l'acido folico
Ogni anno, in tutto il mondo, circa 500mila bambini nascono con difetti del tubo neurale: malformazioni congenite a carico del cervello e del midollo spinale, di cui la spina bifida e l'anencefalia rappresentano le patologie più frequenti, responsabili di alti tassi di mortalità e morbilità. Eppure, basterebbe davvero poco per prevenire tali malformazioni: appena 0,4 mg al giorno di acido folico, una vitamina del gruppo B, da assumere nel periodo periconcezionale. Compreso cioè tra i 3 mesi che precedono il concepimento e i primi 3 mesi di gravidanza, e da aggiungere ad un'alimentazione già ricca di folati. Una misura preventiva che permetterebbe di prevenire ogni anno dal 10 al 30% delle malformazioni nei nascituri e fino al 50% nel caso specifico dei difetti del tubo neurale. Ad affermarlo sono gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità che hanno promosso e ospitato, lo scorso 26 aprile, la prima riunione del 'Network Italiano per la Promozione dell'Acido Folico per la Prevenzione Primaria dei Difetti Congeniti'. Una rete di 78 organizzazioni, tra associazioni, ASL, università ed ospedali, coordinati dal
Cosa mangiare
L'acido folico si trova in abbondanza nella frutta e nella verdura. In particolare nelle verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), nei legumi, nei cereali, nelle arance, nei limoni, nei kiwi, nelle fragole e nel fegato. Bisogna tuttavia tener presente che il processo di cottura elimina la maggior parte dell'acido folico contenuto in questi alimenti e che una dieta in cui essi sono presenti non è, comunque, sufficiente ad evitare né a ridurre l'incidenza di malformazioni congenite. Le donne in età fertile, soprattutto quelle che hanno programmato una gravidanza, devono perciò, si legge nella Raccomandazione, assumere una quantità extra di acido folico, pari ad almeno 0,4 mg giornalieri o a 4-5 mg 1-2 volte la settimana, disponibili in compresse vitaminiche acquistabili dietro ricetta medica. Occorre, tuttavia, stare attenti anche a non abusarne. In particolare è bene che tali integratori contengano meno di 3000 UI di vitamina A, pena l'insorgenza alla nascita di altri difetti. Purtroppo, non sono ancora giunti sul mercato italiano i cosiddetti alimenti 'fortificati', ai quali, cioè, è stata aggiunta una certa quantità di folati. Come, invece, è avvenuto negli Stati Uniti, dove dal 1998 la
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