TEMA

Salute globale e disuguaglianze di salute

Disuguaglianze di salute e determinanti sociali

Nonostante il continuo aumento del livello medio della salute osservato negli ultimi decenni, importanti differenze in termini di speranza di vita, malattie e disabilità sono invece presenti sia all'interno dei paesi che tra di essi.

Tali differenze, se non giustificate da un punto di vista biologico, possono essere definite inique perché evitabili e riconducibili ai determinanti in grado di influire sulla salute.

Il contrasto alle disuguaglianze di salute necessita pertanto di un approccio olistico e intersettoriale che preveda la collaborazione e l’integrazione tra diversi settori delle politiche, sanitarie e non, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

In questo ambito è stata recentemente istituita in ISS una struttura di missione temporanea “Disuguaglianze di Salute”  al fine di orientare le priorità di ricerca per la riduzione delle disuguaglianze di salute e costituire un punto di collegamento con altri stakeholder nazionali e  internazionali operanti in questo ambito.

Per saperne di più visita il sito: healthequity.iss.it

Indietro Progetto CCM. L’Equità nei Piani di Prevenzione Regionali in Italia

Le differenze di salute, se non giustificate da un punto di vista biologico, possono essere definite inique perché evitabili e riconducibili ai determinanti sociali di salute. I meccanismi attraverso cui nascono queste disuguaglianze (svantaggi nelle condizioni di vita, stili di vita e accesso ai servizi) sono noti e risultano note le azioni di contrasto da implementare per ridurre le disuguaglianze di salute. 

L’Italia pone l’obiettivo di riduzione delle disuguaglianze di salute come prioritario nella sua agenda. Il Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2014-2018, prorogato e tuttora in vigore ha già affidato alle Regioni il mandato di includere il contrasto alle disuguaglianze di salute tra i principi di attività dei piani regionali di prevenzione (PRP). L’attuazione di piani di contrasto alle disuguaglianze di salute non è semplice. Per sperimentare concrete azioni di Health Equity Audit (HEA), 6 Regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Puglia) sono state coinvolte nel programma pilota CCM 2014 “Equity audit nei PRP in Italia”.

Obiettivo Generale

Sulla base dei risultati ottenuti dal programma pilota, questo progetto intende consolidare e migliorare la capacità di presa/impatto delle lenti dell’equità nei programmi di prevenzione in Italia

Obiettivi specifici

  • sviluppare o migliorare la competenza dei gruppi di coordinamento dei PRP relativi a introduzione o ulteriore sviluppo del principio di equità nei propri PRP applicando adeguatamente le lenti dell’equità nella programmazione dei loro interventi
  • sviluppare o migliorare la competenza delle Regioni che non hanno partecipato al progetto CCM 2014, attraverso il trasferimento del pacchetto HEA sperimentato dalle Regioni pilota
  • supportare la raccolta e l’aggiornamento dei dati disponibili su disuguaglianze di salute e impatto degli interventi in modo da permettere ai decisori politici di prendere decisioni più informate sui target e sulle categorie di azioni da raccomandare
  • migliorare la conoscenza all’uso di “buone pratiche” in grado di impattare in maniera efficace e sostenibile sulle disuguaglianze di salute attraverso la produzione di raccomandazioni basate su evidenza scientifica ottenuta tramite banche dati già esistenti o attraverso i risultati derivanti dalle attività del WP6 (“healthy living environment”) interno al progetto europeo Joint Action Health Equity Europe (JAHEE)

Tipo di studio:

  • formazione e assistenza tecnica ai gruppi di coordinamento del PRP di tutte le Regioni
  • assistenza al gruppo Ministero-Regioni di progettazione del nuovo PNP 2020-2025

Risultati attesi

Trasformare l’equità nella prevenzione da principio ispiratore a metodo operativo di orientamento delle azioni.