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La stabilità affettiva fa bene alla salute
Iss, 3 Agosto 2007
L’insicurezza e la fragilità nei rapporti interpersonali potrebbe provocare un malfunzionamento del sistema immunitario. E’ questa l’ipotesi di un’equipe di ricercatori coordinata da Angelo Picardi dell’ISS, formulata a conclusione di uno studio pubblicato su Psychosomatic Medicine, il giornale dell’American Psychosomatic Society.
Nel corso della ricerca, le persone che evitano di legarsi a qualcun altro e che hanno difficoltà a riporre la propria fiducia in un’altra persona hanno mostrato di avere bassi livelli nel sangue di Natural killer cell cytotoxicity (Nkcc), cellule fondamentali alla difesa dell’organismo da infezioni virali e da formazioni neoplastiche.
L’instabilità sentimentale potrebbe influire sui meccanismi ormonali di regolazione dello stress
- affermano gli autori dello studio - Possibili mediatori sono il cortisolo, che inibisce la emolisi delle cellule bersaglio, le citochine, sostanze ad azione infiammatoria, e alcune proteine, come l’α-2 macroglobulina, che inducono la morte cellulare e diminuiscono la biodisponibilità dello zinco, elemento essenziale per il trofismo dei Natural killer.
E’ ovvio che ognuno interpreta in maniera del tutto personale situazioni ed eventi stressanti e che, in questi casi, entrano in gioco caratteristiche individuali in grado di modulare le risposte immunitarie. Ciononostante, diversi studi, piuttosto recenti, hanno suggerito un legame tra uno stato di insicurezza nei rapporti e la comparsa di disordini mentali e disturbi fisici.
La ricerca è stata condotta su 61 infermiere dell’Unità locale del Servizio Sanitario Nazionale della città di Ancona, alle quali è stato prelevato un campione di sangue ed è stato chiesto di completare le scale
dello stress, del supporto sociale, dell’alextimia - la difficoltà alla comprensione e alla comunicazione di stati emozionali - e un questionario sulle esperienze di relazioni tra parenti.
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