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ICONA, genitori soddisfatti della qualità dei servizi vaccinali
I genitori italiani sono nell'insieme molto soddisfatti della qualità offerta dai servizi vaccinali nel Paese. Oltre l'85% delle famiglie intervistate giudica buone o ottime la cortesia e la disponibilità del personale preposto e adeguati gli orari dei servizi. Bocciati, invece, gli ambienti in cui, nel concreto, si offre il servizio, giudicati, soprattutto al Sud, poco puliti e per niente 'gradevoli'. E' il quadro dipinto da ICONA, uno studio coordinato dall'ISS in collaborazione con le Regioni italiane, i cui risultati sono stati presentati oggi in Istituto nel corso della seconda giornata nazionale SPES e al quale hanno partecipato 4.602 famiglie con bambini tra 12 e 24 mesi di età, intervistate a casa dal personale del Servizio Sanitario Nazionale.
Dall'indagine risulta che quasi il 90% delle famiglie afferma di aver effettuato gratis tutte le vaccinazioni previste nel calendario nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). All'appuntamento con le vaccinazioni, tranne nel caso del morbillo contro cui si vaccina ancora solo il 70% dei bambini, gli italiani arrivano quindi puntuali. Ma anche piuttosto informati. L'indagine rivela infatti che il 92% delle famiglie ha ricevuto adeguate informazioni sul calendario vaccinale da parte delle ASL e il 70% ha discusso delle vaccinazioni con il proprio pediatra o medico di famiglia. Le informazioni provenienti da queste due fonti sono ritenute insufficienti solo nel 5% dei casi.
'Fornire ai genitori informazioni di elevata qualità è indispensabile per garantire un'adesione consapevole alle vaccinazioni. Per questo è importante che le diverse figure professionali operino in sinergia, trasmettendo alle famiglie messaggi accurati su rischi e benefici delle vaccinazioni', afferma Marta Ciofi, epidemiologia dell'ISS .
Qualche perplessità, invece, sul fronte degli ambienti in cui i servizi vaccinali vengono offerti. Piacciono al 61% degli intervistati, ma il gradimento diminuisce scendendo al Sud, dove in molte Regioni nemmeno la metà dei genitori li trova adeguati. 'I servizi vaccinali hanno un'utenza molto ampia', conclude Marta Ciofi - 'rappresentata da tutte le famiglie con bambini, pertanto la qualità dei locali in termini di pulizia, barriere architettoniche e gradevolezza è un aspetto che deve essere potenziato'.
Alimentazione - L'indagine ICONA, inoltre, ha analizzato anche uno spaccato del vissuto alimentare e comportamentale dei bambini nei primi due anni d'età. I dati rivelano che, in accordo con le raccomandazioni nutrizionali dell'OMS, il 63% dei bimbi consuma molta frutta e il 42% mangia a sufficienza la verdura. Apprezzati anche pesce fresco e legumi, mangiati abitualmente rispettivamente dal 65% e dal 73% dei piccoli. Cibi preconfezionati, invece, sono dati ai bimbi dal 18% delle mamme intervistate, mentre non tramonta per il 74% del campione l'abitudine scorretta di consumare cibi fuori pasto. Beve succhi di frutta e bevande zuccherine il 15% dei bimbi, mentre il 3% consuma bibite gassate.
Allattamento - Per l'allattamento al seno le raccomandazioni dell'OMS di nutrire i bimbi con il latte materno almeno per i primi sei mesi, sono accolte solo in parte: ICONA ha mostrato che se il 93% dei bambini viene da subito attaccato al seno della madre, solo il 33% dei bimbi è poi alimentato col latte della madre fino al sesto mese.
Fumo passivo - I bambini del Sud sono maggiormente esposti al fumo passivo: nonostante la correlazione, più volte evidenziate dall'Oms, tra fumo e rischio d'infezioni delle vie respiratorie, tumori cerebrali e linfomi, i bambini che, già al di sotto dei due anni d'età, sono costretti a respirare il fumo passivo rappresentano il 52% dei casi. La media sale al Sud fino al 59% e raggiunge il 63% in tutta Italia nelle famiglie con scolarità medio bassa.
Sicurezza stradale - Quanto alla sicurezza in strada, i dati ICONA rivelano che il 79% dei genitori usa il seggiolino e più della metà di quelli che non lo usano affermano di farne a meno perché il bimbo non sopporta di essere legato. Risultato: oltre 8.000 bambini italiani rimangono feriti in incidenti stradali e più di cento ne muoiono.
Morti improvvise - Infine qualche dato sulla SIDS, la sindrome che comporta la morte improvvisa del lattante: tra un mese e un anno di vita muore di questa malattia un bambino su mille. Fondamentali, per scongiurare il più possibile i fattori di rischio, sono la posizione assunta dal piccolo durante il sonno, oltre che l'ambiente in cui dorme e l'esposizione al fumo. Addormentando il bambino a pancia in su, il rischio di SIDS si riduce del 50% ma i dati dello studio mostrano che solo il 27% delle madri adotta questa precauzione. Anche in questo caso, più responsabili le mamme del Nord.
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